Università, il Senato limita i poteri del rettore I sindacati: «Decretata la paralisi dell’ateneo»

Durante l’assemblea sindacale della settimana scorsa, messo alle strette da sindacati e partecipanti, il Magnifico rettore dell’università di Catania, Antonino Recca, aveva promesso che avrebbe valutato il ritiro del provvedimento sulle linee guida comportamentali e fissato una riunione per il sette novembre per discutere anche di altri importanti argomenti come la revisione dello statuto, il rientro dei lavoratori del policlinico nei ruoli dell’università, la ripresa della contrattazione integrativa e le stabilizzazioni. Lunedì scorso, però, il Senato accademico ha approvato una mozione con cui chiede al rettore in carica di limitare, fino all’elezione del nuovo rettore, la propria attività istituzionale a quella ordinaria, indifferibile e necessaria. E invita Recca a «comunicare ai sindacati che la riunione non potrà che essere meramente interlocutoria, giacché le decisioni saranno prese solo dopo l’elezione», fissata per febbraio 2013.

Venuti a conoscenza della mozione, le organizzazioni sindacali hanno inviato una lettera a Recca per esprimere «il proprio dissenso per il discutibile tentativo del Senato accademico di limitare il ruolo e le prerogative del rettore», scrivono, chiedendo anche «le dimissioni di quei senatori che hanno approvato la mozione, che di fatto nel contenuto decreta la paralisi dell’Ateneo». Dopo l’intenzione manifestata dal rettore di «riprendere forme di dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali» e la sua insistenza per fissare la data del sette novembre per un nuovo incontro, i sindacati dichiarano di trovare «davvero strana» la mozione del Senato, e che l’adeguarsi ad essa del rettore, li lascerebbe «davvero basiti». Anzi, annunciano che, in quel caso, incontrarlo «sarebbe privo di significato», e si riservano di «intraprendere le azioni di mobilitazione che riterranno più opportune, in ogni sede e con ogni mezzo legale a loro disposizione».

Gli avvertimenti dei sindacati, però, non hanno sortito l’effetto sperato sul rettore, che stamattina ha risposto inviando una lettera a tutta la comunità accademica catanese in cui dichiara che la determinazione del Senato accademico, gli «sembra – nella sua effettiva e limitata portata – tutt’altro che inopportuna, e anzi democraticamente corretta». La nota sindacale, anzi, lascia il Magnifico «sorpreso e dispiaciuto», e «crea notevoli perplessità il passaggio – scrive Recca – nel quale viene messo in dubbio il legittimo operato del Senato accademico». «Non vedo perché mai dovrebbero dimettersi quei senatori che hanno approvato la mozione – aggiunge – avendo semplicemente espresso un’indicazione “democratica” (virgolette del Magnifico) al rettore, in quanto componenti dell’organo rappresentativo dell’intera comunità universitaria, democraticamente eletto, organo che, peraltro, ha la facoltà di legge di proporre al corpo elettorale una mozione di sfiducia al rettore».

Per Recca, quindi, non c’è alcun rischio di paralisi per l’ateneo, ma anzi l’intenzione dell’organo accademico è quella «di richiedere al rettore – in un momento eccezionale e particolarmente delicato per la vita istituzionale dell’ateneo, essendo ormai prossima la tornata elettorale per il nuovo rettore – di evitare di porre all’ordine del giorno argomenti concernenti il progetto dei prossimi anni, che è giusto siano lasciati al libero dibattito dei candidati alla carica rettorale». E insiste: «In altre parole, ciò che si chiede al rettore in carica è di non entrare “a gamba tesa” (sempre sue le virgolette) nelle prossime elezioni del suo successore». Prendere decisioni durante il periodo finale del proprio mandato vorrebbe dire, quindi, per Recca entrare a gamba tesa, e non, invece, svolgere regolarmente il proprio ruolo.

«Un rettore che si limiti all’ordinaria amministrazione, per non meglio precisate ragioni, non esiste, è semplicemente l’ennesimo monstruum giuridico del nostro ateneo», commenta in una nota il Coordinamento unico dell’ateneo di Catania. Per cui Recca dovrebbe fare piuttosto il rettore, e «nei suoi pieni poteri» tenere «fede all’impegno preso in primis con i sindacati. Se non può tenere fede ai suoi impegni e ottemperare al suo ruolo come prescritto dalle leggi – chiede il Cuda – si dimetta subito, evitando di strozzare la fisiologica vita della nostra istituzione e comprometterne la gestione in una fase così delicata».

Il Coordinamento – per cui l’«esilarante» mozione del Senato accademico è «l’ennesima stampella giuridica» del rettore, e «sintomo terminale di paurosa debolezza politica e di assoluta arroganza istituzionale» – ribadisce «che le linee-guida comportamentali vanno ritirate subito». «Restiamo sul punto, le cortine fumogene non funzionano», scrive tra parentesi. E avverte che «se Recca non ha la forza di proporne il ritiro al Cda, chiederemo ai giudici di annullare quello scandaloso provvedimento, citando rettore e Cda per violazione di elementari norme di legge e rimettendo il caso all’opinione pubblica nazionale». La nota si conclude con l’auspicio che «i sindacati anche livello nazionale, dopo la giusta presa di posizione locale che di fatto annulla l’ormai inutile farsa-incontro del sette novembre, rispondano allo sgarbo che il rettore rivolge non tanto alle sedi confederali e di categoria dell’università, ma alle lavoratrici, ai lavoratori e agli studenti dell’università di Catania».

Intanto, il rettore Recca nella sua nota ribadisce ai sindacati l’invito a partecipare all’incontro della prossima settimana, «in occasione del quale si potranno sicuramente discutere le questioni di interesse sindacale, quali quelle connesse alla situazione occupazionale dei lavoratori ex Coem ed ex Marketing Sud, nonché alla definizione dei punti organico da destinarsi, a fine anno, alla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato», dice. Nemmeno un cenno al ritiro delle linee guida per i procedimenti disciplinari.

[Foto di Robert S. Donovan]


Dalla stessa categoria

I più letti

Lunedì 29 ottobre il Senato accademico ha approvato una mozione in cui si invita Antonino Recca a limitare «la propria attività istituzionale a quella ordinaria» sino a quando non sarà eletto il nuovo rettore, nel febbraio 2013. Una mossa che per le organizzazioni sindacali produrrà la paralisi dell'ateneo, mentre per il Coordinamento unico è l'«ennesima stampella giuridica» del rettore in carica

Lunedì 29 ottobre il Senato accademico ha approvato una mozione in cui si invita Antonino Recca a limitare «la propria attività istituzionale a quella ordinaria» sino a quando non sarà eletto il nuovo rettore, nel febbraio 2013. Una mossa che per le organizzazioni sindacali produrrà la paralisi dell'ateneo, mentre per il Coordinamento unico è l'«ennesima stampella giuridica» del rettore in carica

Lunedì 29 ottobre il Senato accademico ha approvato una mozione in cui si invita Antonino Recca a limitare «la propria attività istituzionale a quella ordinaria» sino a quando non sarà eletto il nuovo rettore, nel febbraio 2013. Una mossa che per le organizzazioni sindacali produrrà la paralisi dell'ateneo, mentre per il Coordinamento unico è l'«ennesima stampella giuridica» del rettore in carica

Lunedì 29 ottobre il Senato accademico ha approvato una mozione in cui si invita Antonino Recca a limitare «la propria attività istituzionale a quella ordinaria» sino a quando non sarà eletto il nuovo rettore, nel febbraio 2013. Una mossa che per le organizzazioni sindacali produrrà la paralisi dell'ateneo, mentre per il Coordinamento unico è l'«ennesima stampella giuridica» del rettore in carica

Lunedì 29 ottobre il Senato accademico ha approvato una mozione in cui si invita Antonino Recca a limitare «la propria attività istituzionale a quella ordinaria» sino a quando non sarà eletto il nuovo rettore, nel febbraio 2013. Una mossa che per le organizzazioni sindacali produrrà la paralisi dell'ateneo, mentre per il Coordinamento unico è l'«ennesima stampella giuridica» del rettore in carica

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]