Cnu: alla scoperta del tennis tavolo

La mia missione di oggi era quella di andare alla Scuola “Petrarca” a vedere come procedeva il torneo di ping pong…. Ops…. Tennis tavolo!
Nella palestra sono stati montati tre tavoli da ping pong.

Quando arrivo, sono in corso due partite. Noto che ci sono giocatori che giocano, giocatori che riposano e giocatori che… arbitrano! «Non ci sono abbastanza soldi per pagare tutti gli arbitri necessari, così facciamo da noi. Per fortuna non c’è molto da contestare in questo sport» mi dirà dopo l’ organizzatore del torneo.
Guardando quest’ambiente, due domande mi martellano in testa. E le rivolgo ad alcuni atleti siciliani.

 

Come viene in mente a un giovane di praticare il tennis tavolo?
Denisa Zanzarone
(Cus Catania): «Io ho iniziato a scuola. Poi mi ha notato una società e così ho iniziato a giocare e ho raggiunto anche risultati molto buoni. Il mio compagno (gioca il doppio misto, ndr), invece, ha iniziato all’oratorio».
Riccardo Lo Presti (Cus Catania): «Io ho iniziato quasi per caso. Sono di Siracusa e il presidente di una società era amico di mio padre. Avevo nove anni».
Alessandro Soraci (Cus Messina): «Ho iniziato per caso a dieci anni. E alla fine ho vinto molti tornei nazionali!»
Cannata Alessandro (Cus Messina): «E’ una passione che nasce con le prime partite. Comunque io ho iniziato a sedici anni. Ero già “grande”».

Cosa dà più soddisfazione: il tennis tavolo o lo studio?
Denisa Zanzarone (Cus Catania): «Entrambi danno soddisfazione. Non lascerei lo sport, ma certamente una formazione universitaria è necessaria. L’attività sportiva finisce presto…».
Riccardo Lo Presti (Cus Catania): «Meglio il tennis tavolo! Anche se non potendo dedicarmi per intero a nessuna delle due attività, non rendo il massimo in nessuna!».
Alessandro Soraci (Cus Messina): «Lo sport da più soddisfazioni!!».
Cannata Alessandro (Cus Messina): «In futuro, spero lo studio e il lavoro. Per ora non mi lamento. Prima viene lo studio e poi il tennis tavolo per rilassarmi».

Il livello di questo torneo è abbastanza alto. Lo dimostrano la presenza di atleti di serie A e B. Ne ho scelte due. La prima è la già menzionata Denisa Zanzarone. E’ veneta, in Sicilia da 5 anni per amore. Il suo compagno nel doppio misto, Fabrizio Pugliesi è anche il suo fidanzato. Hanno perso per poco la finale del torneo di doppio misto: «E’ stata una partita tirata. Alla fine abbiamo perso ma in realtà non c’era una grande differenza tra  le due coppie». I due studiano niente-poco-di-meno-chè Lingue e Culture Europee, secondo anno. Oggi Denisa ha fatto il bis, un altro argento nel singolare femminile. «Il tennis tavolo è uno sport poco considerato, ma conta molti più praticanti di quanto non si pensi». Denisa ha uno score invidiabile: ha vinto campionati italiani in diverse categorie e partecipato a tornei europei e anche mondiali, anche se, dice: «Quella volta ho perso subito!».

La seconda prescelta è Yang Ding, vincitrice del singolare femminile e del doppio misto. E’ l’atleta di più alto livello presente a questo torneo. E’ una venticinquenne cinese, naturalizzata italiana. «Sono venuta in Italia accettando l’offerta di una società e devo ringraziare la Federazione Italiana per i risultati che ho raggiunto»- ci dice in perfetto italiano -«All’inizio non è stato facile, ma questa esperienza mi è servita moltissimo. Adesso spero di poter ottenere la cittadinanza e poter partecipare alle prossime olimpiadi». Con la nazionale italiana ha vinto due titoli europei. La Sicilia le piace molto: «Vengo spesso a giocarci e ho molti amici qui».

Resta da aggiungere che mentre io scoprivo il mondo del tennis tavolo, Marina si occupava del basket. Nella foto è con Lorenzo del Cus Firenze, un simpatico biondino dal forte accento “hoscano”. A domani le interviste (??).

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I risultati di ieri e il programma di oggi

Cnu: il secondo posto del Cus Catania nella Pallamano (24 maggio)

Partiti i Campionati nazionali universitari (22 maggio)


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