Collina Vampolieri, sì a nuove costruzioni Villette nonostante il rischio idrogeologico

Torna agli onori delle cronache la collina di Vampolieri, divisa tra la giurisdizione del comune di Acicastello e quella del comune di Acicatena. Non si tratta di un allagamento o di uno scivolamento del terreno questa volta però. Al centro delle preoccupazioni il parere positivo del Genio civile della città di Catania in merito ad una richiesta avanzata dalla ditta Tam srl al fine di costruire «edifici accorpati e a schiera da destinare ad edilizia stagionale ed alberghiera». Il terreno, pero, è argilloso per la quasi totalità della collina e aggiungere altro cemento lo renderebbe ancora più impermeabile con conseguente aumento del rischio idrogeologico.

Le nuove costruzioni che prevedono anche opere di urbanizzazione come strade interne, aree verdi e parcheggi, sono previste nell’area di Acicatena così come permette il piano regolatore comunale. Il parere positivo rilasciato dagli uffici del Genio civile è pertanto quasi un atto dovuto. «Si tratta di un diritto già acquisito dalla ditta, quando negli anni Novanta per la prima volta fu chiesto di costruire. Ero presidente del consiglio all’epoca», dice il sindaco Ascenzio Maesano. Ma nonostante lo stesso sindaco ammetta che la burocrazia è dalla parte della ditta che propone le nuove costruzioni, né lui né il consiglio comunale accettano di buon grado la decisione e promette di trovare una soluzione che la blocchi in qualche modo. «È una situazione difficile e complicata – dice  – ma sono convinto che il consiglio boccerà il piano».

Preoccupazione anche ad Acicastello, paese il cui 40 per cento del  territorio si sviluppa sulla collina di Vampolieri. Qui hanno deciso già da anni di bloccare ogni tipo di costruzione sulla collina. Cosa che non è accaduta ad Acicatena. «Esiste un vincolo idrogeologico per cui non diamo concessioni edilizie di nessun genere da 15 anni», afferma Simone Castorina, geologo della protezione civile del comune castellese. «Purtroppo le scelte non sono comuni e subiamo anche quelle degli altri», aggiunge.

Nessuna politica o scelta comune, dunque, ma d’altra parte non esiste neanche una mappatura e un’analisi dettagliata di tutto il territorio collinare. «Sono stati fatti diversi studi, ma mai un piano completo, costerebbe troppo», afferma ancora il geologo. Pochi anni fa sono stati spesi circa 9 milioni di euro per dei lavori di regimentazione dei torrenti e da pochi mesi si è concluso il piano di monitoraggio per valutare i lavori eseguiti, «ma ad oggi non ne sappiamo nulla, anche se potrebbe essere molto utile», afferma Castorina. Tali lavori non rappresentano la messa in sicurezza dell’area, però. «Rappresentano solo il primo passo, si dovrebbe pensare anche ad impedire il ruscellamento superficiale che crea danni alla viabilità e di erosione», dice Castorina. Nessun pericolo di erosione collinare come quello avvenuto a Scaletta Zanclea, nel messinese, che ha provocato decine di morti, rassicura il geologo, ma i problemi legati alla collina di Vampolieri non sono ancora finiti.

Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è l’assenza di un sistema di smaltimento delle acque reflue adeguato. Da oltre dieci anni, infatti, si parla della realizzazione di un enorme collettore fognario che, partendo da Acireale per arrivare a Catania, raccolga i reflui dei territori che attraversa e quindi anche quelli di Acicastello e Acicatena. Ad oggi però, nulla è stato realizzato e il sistema fognario rimane quello di sempre, ovvero di scolo naturale.

[Foto di falcoprof]


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