Unict, firme contro la laurea a Caltagirone «Per il ripristino dell’onorabilità dell’Ateneo»

«Per riparare, almeno in parte, alla brutta figura, non ci resta, come docenti, come lavoratori di questa università di Catania, come studenti, che chiedere che la laurea così improvvidamente conferita, data la natura pubblica e ufficiale dell’atto in questione, venga rapidamente sospesa in regime di autotutela dalla stessa Università di Catania, in attesa che, nei tempi di legge, si verifichino le eventuali responsabilità penali del sig. Francesco Gaetano Caltagirone». Con queste parole alcuni docenti dell’Università di Catania, in particolare il gruppo che compone il Cuda (Coordinamento unico d’Ateneo), hanno avviato una petizione online per chiedere la sospensione della laurea honoris causa che l’Ateneo catanese ha conferito nel 2009 al noto imprenditore arrestato lo scorso 19 marzo con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture, appropriazione indebita e trasferimento fraudolento di denaro a terzi, a seguito di un’indagine della Procura di Civitavecchia sulla realizzazione del porto turistico di Fiumicino.

Un conferimento del titolo ad honorem in «Governo e gestione delle amministrazioni e imprese» firmato e quindi avallato dall’allora ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelminioggi come ieri da più parti contestato. Secondo i suoi detrattori, Francesco Bellavista Caltagirone  non rientrerebbe tra le persone che, come richiede il testo unico approvato con decreto regio 1592/1933 per l’assegnazione delle lauree ad honorem, «per opere compiute o pubblicazioni fatte, siano venute in meritata fama di singolare perizia nelle discipline della Facoltà per cui è concessa». Il titolo, come ironizzano i docenti che hanno avviato la petizione, non sembra avere portato bene all’imprenditore.

L’arresto della scorsa settimana non è la prima tegola a cadere sul capo del presidente dell’Acqua Pia Antica Marcia, uno dei più importanti gruppi italiani del settore immobiliare. Il primo fermo risale al marzo del 2012 per l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato nell’ambito di un’inchiesta per irregolarità e corruzione relativa alla costruzione del nuovo porto turistico di Imperia. Tanti gli interessi dell’imprenditore anche in Sicilia. In particolare a Catania si è occupato della trasformazione del vecchio mulino Santa Lucia, struttura sotto sequestro dal marzo 2009 ed è concessionario per 90 anni di 30 ettari di demanio marittimo – terra ed acqua –  al porto di Catania per un importante progetto che però non è ancora partito.

Un personaggio discusso in città e non solo, ma che l’Università di Catania – e in particolare l’ex facoltà di Scienze politiche, adesso dipartimento di Scienze politiche e sociali, che ne propose il conferimento – ha voluto tra i laureati d’onore. Il conferimento del titolo, inoltre, si ricorda come una dei casi più contestati dell’amministrazione rettorale dell’ex magnifico rettore Antonino Recca.

Adesso, dopo il nuovo arresto ai danni di quello che spesso viene confuso con il cugino quasi omonimo Francesco Gaetano Bellavista Caltagirone, suocero di Pier Ferdinando Casini, per un atto di autotutela e di «ripristino dell’onorabilità del nostro Ateneo», si chiede la sospensione del conferimento. Intanto l’amministrazione dell’Università è da pochissimo cambiata: accoglierà il nuovo rettore Giacomo Pignataro la richiesta?


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Una petizione online per chiedere la sospensione in via cautelativa della laurea ad honorem conferita nel 2009 dall'Università di Catania a Francesco Bellavista Caltagirone, finito in carcere una settimana fa per truffa ai danni dello Stato. Ad avviarla un gruppo di docenti dell'Ateneo catanese. La decisione di insignire dell'onorificenza l'imprenditore romano è stata tra le più contestate del mandato dell'ex rettore Antonino Recca

Una petizione online per chiedere la sospensione in via cautelativa della laurea ad honorem conferita nel 2009 dall'Università di Catania a Francesco Bellavista Caltagirone, finito in carcere una settimana fa per truffa ai danni dello Stato. Ad avviarla un gruppo di docenti dell'Ateneo catanese. La decisione di insignire dell'onorificenza l'imprenditore romano è stata tra le più contestate del mandato dell'ex rettore Antonino Recca

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