Istituto Corridoni Meucci, battaglia finita Inevitabile l’aggregazione con la De Roberto

Sembra che sia ormai segnato il destino dell’istituto Corridoni Meucci del quartiere Cibali. Nonostante le tante proteste da parte di genitori, insegnanti e di tutti quelli che vivono la scuola nel quartiere e le promesse di impegno per la difesa dell’istituto da parte dell’amministrazione comunale etnea, non c’è più nulla da fare per scongiurarne l’aggregazione con la scuola Federico De Roberto e quindi la perdita della propria identità come scuola di Cibali. A mancare sarebbero soprattutto i tempi tecnici per tornare sulla decisione presa.

A comunicarlo alla preside dell’istituto di via Sabato Martelli Castaldi, Antonella Maccarrone, è la segreteria personale del presidente della regione siciliana Rosario Crocetta. «A seguito di un incontro a Palermo, aveva preso l’impegno di comunicarci la decisione ultima in merito al futuro della scuola Corridoni Meucci e così ha fatto», spiega la preside Maccarrone. Le notizie arrivate però non sono altro che una conferma di ciò che i genitori temevano: non si può tornare indietro.

Il decreto dell’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione, Nelly Scilabra, è stato firmato mesi fa – a marzo – e il piano annuale di riorganizzazione scolastica è stato progettato nei primi mesi dell’anno scolastico. Una decisione mai accettata dalla comunità di Cibali che non solo considera il centro scolastico un punto di riferimento irrinunciabile, ma, per cercare di mantenerlo sempre in continua attività, ha anche portato avanti un’operazione di reclutamento di nuovi alunni, riuscendo ad aumentarne il numero di circa 50 unità nello scorso anno. Uno sforzo non sufficiente però a raggiungere i numeri chiesti dalla Regione. La scuola ha solo 520 alunni a fronte dei 600 necessari alla soglia minima di sopravvivenza.

Già adesso il nome Corridoni Meucci non esiste più nella banca dati dell’ufficio scolastico regionale. Da Palermo fanno sapere che a breve partiranno dei tavoli tecnici regionali e provinciali per decidere il nuovo piano territoriale per gli anni 2014/2015 e in quest’ottica potrebbe essere rivista la posizione di alcuni istituti come la Corridoni Meucci o la Doria di via Cordai, che hanno subito un ridimensionamento. «Ma io non ci credo – afferma la preside Maccarrone – L’accorpamento non è una operazione da poco per cui si può facilmente tornare indietro».

«Siamo amareggiati perché ci credevamo, invece le pubbliche amministrazioni si sono rivelate sorde ai bisogni della comunità», commenta Agatino Lanzafame, consigliere di municipalità che sin dall’inizio ha cercato di dare voce a questa battaglia. La scuola cambierà dirigenza, dunque, ormai è deciso, ma la struttura rimarrà e i bambini di Cibali potranno continuare a seguire le lezioni nello stesso luogo.

«Le mamme e i papà dei nostri alunni sono un po’ spaventati, perché temono troppi cambiamenti per i loro figli e mi hanno chiesto di guidarli nel passaggio – conclude la quasi ex preside – ma purtroppo la continuità didattica tanto auspicata non sarà assicurata, almeno non per tutti. Sono le conseguenze dirette dell’aggregamento».


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Nonostante le ripetute proteste della comunità di Cibali per mantenere viva l'identità della scuola Corridoni Meucci e salvaguardarne la presidenza, sembra proprio che non ci sia più nulla da fare. Almeno per quest'anno. Da settembre l'istituto verrà aggregato. «I tempi tecnici non permettono di tornare indietro sulla decisione presa», comunicano dalla Regione. «Purtroppo la continuità didattica tanto auspicata non sarà assicurata, almeno non per tutti», commenta la preside

Nonostante le ripetute proteste della comunità di Cibali per mantenere viva l'identità della scuola Corridoni Meucci e salvaguardarne la presidenza, sembra proprio che non ci sia più nulla da fare. Almeno per quest'anno. Da settembre l'istituto verrà aggregato. «I tempi tecnici non permettono di tornare indietro sulla decisione presa», comunicano dalla Regione. «Purtroppo la continuità didattica tanto auspicata non sarà assicurata, almeno non per tutti», commenta la preside

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