Playa, il boschetto «spazio verde in rovina» Tra incuria, cattiva gestione e poca sicurezza

«Il boschetto della Playa è uno spazio verde che appartiene a tutta la città e quindi bisogna restituirlo ai cittadini. E’ un bene comune che merita di essere valorizzato». Eppure il grande parco a due passi dal litorale sabbioso etneo da anni si trova sempre nelle stesse condizioni di degrado, incuria e abbandono. Tra cattiva gestione, rischio incendi, rifiuti e mancanza di sicurezza. Per questo, ieri mattina, il presidente della sesta municipalità Lorenzo Leone, insieme a tutti i membri del consiglio di circoscrizione, ha organizzato un sopralluogo per individuare i problemi che necessitano di soluzioni urgenti e proporre possibili soluzioni all’amministrazione comunale.

Il parco di viale Kennedy è uno degli spazi naturali più grandi e belli in città, ma spesso viene evitato dai catanesi a causa delle condizioni critiche in cui si trova. Solo qualche mese fa, nel maggio scorso, in piena campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Catania, la passata amministrazione aveva tentato di arginare i problemi e ripristinare l’area proponendo di riqualificarla dotandola di un nuovo percorso ginnico e di un un parco avventura con l’aiuto di investimenti da parte di privati. Ma il progetto non è andato in porto e i problemi sono rimasti. «Il boschetto è l’unico polmone verde nella zona sud della città, ma è in rovina», afferma Filippo Petralia, presidente della seconda commissione della sesta municipalità, che si occupa di verde, ambiente e lavori pubblici. «Manca la manutenzione straordinaria di cui avrebbe bisogno e quella ordinaria, anche se c’è, è fatta male e la situazione peggiora sempre di più», accusa Petralia.

Basta inoltrarsi tra i vialetti per notare i numerosi segni dell’incuria in cui versa l’area, che riguardano soprattutto la gestione dei rifiuti, affidata all’Oikos, le attività di giardinaggio e manutenzione, di competenza della Multiservizi, e i disagi idrici. Fontanelle malfunzionanti o che perdono acqua – una delle quali addirittura chiusa da un rametto perché priva del rubinetto -, pavimentazione dissestata e cumuli di spazzatura, insieme a sterpaglie, cespugli di roveti che invadono i bordi delle stradine e rami divelti – o tagliati – abbandonati da mesi sul terreno e ormai diventati secchi. Criticità che, oltre ad essere pericolose per gli utenti, contribuiscono a favorire gli incendi, che hanno già causato gravi danni, come il rogo del maggio 2012 in cui le fiamme divorarono quasi sei ettari della zona sud del parco.

Per prevenire il rischio incendi, servirebbe «un maggiore controllo da parte del Comune, che però manca», spiega Petralia. Il monitoraggio dell’area, infatti, al momento è gestito soltanto ad alcune associazioni di volontariato, tra cui le guardie ambientali Trinacria di Catania, che si occupano di tenere sotto controllo il boschetto e «tutta l’area sud della città tra San Giuseppe La Rena, San Giorgio, Librino e zona industriale – spiega il presidente Francesco Fazio – non solo per quanto riguarda il pericolo di roghi, ma anche per interventi di bonifica in discariche abusive e per la pulizia straordinaria delle spiagge». Ma il lavoro volontario non basta a garantire la prevenzione. Per questo la sesta municipalità sta tentando di «mettere in atto un progetto di monitoraggio permanente in cui coivolgere le associazioni di volontariato tramite un protocollo d’intesa con il Comune», anticipa Petralia. In modo da permettere ai volontari che già si impegnano sul territorio di ottenere almeno «un sussidio per le spese di gestione», spiega Fazio.

L’altro pericolo che preoccupa i cittadini è la totale assenza di sicurezza. «L’illuminazione non funziona, manca un servizio di vigilanza costante e alcune persone hanno addirittura subito dei furti, anche in pieno giorno, perché i vialetti sono troppo isolati», spiega Petralia. Una situazione «intollerabile» per un luogo che è frequentato soprattutto da «bambini e famiglie», aggiunge Leone. Non va meglio a chi tra i catanesi si reca al boschetto per praticare attività sportiva. Molti attrezzi ginnici del percorso che attraversa il parco, infatti, «non ci sono più, sono rotti o sono stati vandalizzati», racconta il presidente di municipalità.

«C’è tanto da fare», ammette Leone. Il consiglio e tutte e quattro le commissioni di municipalità sono a lavoro per redigere un «elenco degli interventi da mettere in atto al più presto». Primo tra tutti la manutenzione straordinaria, in cui coinvolgere il Comune, la Multiservizi e l’Oikos. E, contemporaneamente, chiedere al vicesindaco Marco Consoli, assessore ai vigili urbani, di «intervenire sulla messa in sicurezza». Per poi passare al «ripristino del verde, chiedendo alla forestale di piantare nuovi alberi al posto di quelli divelti e secchi». «Oggi abbiamo organizzato un incontro conoscitivo al termine del quale produrremo questi documenti e li invieremo subito all’amministrazione comunale», conclude Leone, che assicura di aver già dato mandato ai consiglieri e alle commissioni di municipalità di vigilare sullo stato dei lavori necessari a rimettere in sesto il boschetto della Playa, restituendolo – si spera definitivamente – alla città.


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Cumuli di spazzatura, sterpaglie e rami divelti ormai secchi, ma anche illuminazione che non funziona, assenza di un servizio di vigilanza e strutture vandalizzate. Il grande parco a sud della città da anni si trova sempre nel degrado, preda di ladri e a rischio incendi. La sesta municipalità ha organizzato un sopralluogo per individuare i problemi più urgenti da risolvere e chiedere all'amministrazione comunale di intervenire subito. Guarda le foto

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