EsoDoc: una finestra sul sociale per giovani film maker

Il Progetto “EsoDoc” approderà a Catania: dal 5 al 9 ottobre. L’acronimo sta per ‘European Social Documentary, un’iniziativa di formazione (europea) sostenuta dalla Comunità Europea all’interno del programma “Media Plus Training”. L’innovativo evento catanese è stato organizzato dal regista-documentarista Carlo Lo Giudice, con il contributo della Provincia Regionale di Catania, delle facoltà di Lingue e letterature straniere e di Lettere dell’ateneo catanese. L’EsoDoc, promosso dalla scuola “Zelig” di Bolzano, è indirizzato ai professionisti che si occupano di documentario sociale e incoraggia i film maker – del documentario in genere – a lavorare di più nel settore dei diritti umani, giustizia sociale e protezione ambientale.
 
Il suo obiettivo è di creare un punto di incontro tra film-maker indipendenti, organizzazioni non governative (Ong), enti no-profit (Onp), emittenti televisive e operatori dei nuovi media, al fine di elaborare nuove strategie di comunicazione e distribuzione nel mercato sia nazionale sia internazionale. Sottolinea Heidi Gronauer – direttrice della Zelig – “Questo progetto nasce nel 2004 per offrire una formazione specifica nell’ambito del documentario: le cui tematiche pungenti spesso sono rese poco visibili dai media tradizionali”.
 
“Una finestra sull’Europa” come Lo Giudice definisce l’appuntamento catanese, che darà la possibilità, a studenti e non studenti, di conoscere meglio il mondo – affascinante ma anche problematico – del documentario sociale. Gli interessati potranno relazionarsi con i professionisti del settore frequentando le conferenze alla facoltà di Lingue (ingresso libero) e i seminari all’hotel Emmaus di Zafferana (previa iscrizione gratuita, massimo 10 posti per ogni seminario). Durante i seminari sarà possibile essere uditori di tutto il lavoro che si svolgerà tra i professionisti e i 22 giovani film maker europei che hanno partecipato sin dall’inizio al progetto.
 
I relatori delle conferenze e seminari sono professionisti di fama internazionale come Leena Pasanen (direttore di Edn – European Documentary Network); Sally-Ann Wilson e tanti altri.
 
Il primo seminario inizierà domenica 5 ottobre alle 10:30 con Claudio Scotto Di Carlo (caporedattore di Babelgum Tv); seguirà alle 14.30 Hugh Purcell (BBC) che parlerà dei dilemmi etici e legali da affrontare nel realizzare un documentario. Stefano Tealdi (direttore “Stefilm” di Torino) mercoledì 8 alle 9 affronterà, invece, il delicato tema di “Come produrre documentari in Italia” dopo la proiezione di un suo film (aula 1 facoltà di Lingue).
 
Un brainstorming ogni anno – EsoDoc – che si sviluppa in tre momenti: tre workshop di una settimana ciascuno in giro per l’Europa “per ottenere una ricaduta sul territorio interessato di volta in volta, per creare relazioni e per stimolare i partecipanti di tutti i Paesi” afferma il local manager dell’evento siciliano, Carlo Lo Giudice. Quest’anno a Bressanone, la prima sessione si componeva delle fasi introduttiva e di prima scrittura, durante le quali arrivavano ospiti documentaristi a raccontare le proprie esperienze. La seconda sessione, svoltasi in Lettonia, era più tecnica in cui si accennavano elementi di fotografia, audio e si approfondivano i primi progetti.
 
Ma come fa l’autore di un progetto a realizzarlo concretamente? Per trovare un partner finanziario, intanto, deve avere le idee molto chiare su cosa vuole realizzare magari mettendo subito nero su bianco: dal plot iniziale o synopsis (tematica da sviluppare) all’over view (una tra le domande essenziali da porsi è – affinché il progetto vada avanti – Perché fare questo documentario?), dalla narrazione (scandendo le prime scene) al visual approch (come la racconterò? – dal punto di vista tecnico) alle note del regista… Un progetto, insomma, deve possedere una forte concretezza verbale e privilegiare le indicazioni visualizzabili. Deve essere una “previsione” ovvero “pre-visione” che, se funziona bene, farà venire l’acquolina in bocca ad un potenziale acquirente. Fellini direbbe “Bisogna voler mostrare, dimostrare niente”.
 
Fatto ciò – con occhio sempre vivo e affamato di ricerche – si passa alla terza fase: i 22 partecipanti arrivano ora a Catania avendo avuto qualche mese di tempo per poter lavorare ognuno al proprio progetto. Ora si ritroveranno insieme per la messa a fuoco e la limatura finale dell’elaborazione dei lavori (più che altro in questa fase sono ancora dei trailer).
 
Il lavori sviluppati in questi mesi – i prescelti, meno di dieci – verranno presentati nella giornata della “Pitching session” giovedì 9 ottobre dalle 10 alle 16 (aula 1 della facoltà di Lingue – piazza Dante, 32 – Ingresso libero). Questo momento sarà una sorta di simulazione ufficiale di ciò che accade regolarmente in giro per il mondo per piazzare i documentari. Ogni autore del progetto lo discuterà in inglese davanti alla commissione e presenterà anche un primo materiale visivo. “Si usa, perciò, il momento del ‘Pitch’ nella speranza di trovare partner finanziari – in aumento, per fortuna – che sostengano la realizzazione del prodotto. I nostri partecipanti hanno sempre potuto creare relazioni con commission editor molto importanti” ci confida con soddisfazione Gronauer.
 
*Potete trovare il programma dettagliato sul sito www.esodoc.eu / mail:info@esodoc.eu
 
*Per l’iscrizione gratuita ai seminari contattate Carlo Lo Giudice all’indirizzo mail: carlologiudice@yahoo.it


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