Musica Vs. AIDS – Com’è andata

È stata una bella serata purtroppo condivisa insieme a pochi intimi. Ecco il primo commento che mi viene da fare dopo la serata passata allo ZO per raccogliere fondi a favore della LILA.

 

 

L’affluenza all’evento è stata, infatti, scarsa, o comunque, sotto le previsioni che i suoi organizzatori immagino avessero ipotizzato. Purtroppo molti non hanno capito lo spirito della serata ed hanno fatto dietrofront davanti ai € 4 euro del prezzo del biglietto.

 

Ma veniamo ad un breve resoconto della serata. Sul palco si sono alternati diversi artisti a dare il loro contributo con alcuni pezzi del loro repertorio. Purtroppo penalizzati da un’acustica veramente da rivedere, i performers hanno fatto del loro meglio per animare la serata: i bravi 3mo hanno aperto le danze con il loro rock che ha riscaldato il pubblico per l’esibizione dei seguenti Strummula, gruppo folk siciliano con parecchie primavere di attività sulle spalle, che non ha certo bisogno di presentazioni.

 

A seguire poi gli ottimi Diamante Grezzo la cui cantante ha davvero una gran bella voce (che ricorda molto Mara Redeghieri, la cantante degli Ustmamò) ed il simpatico e, a quanto pare dagli applausi ricevuti, popolarissimo prof. Iain Halliday che, accompagnato dalla sua fedele chitarra e dal suo humour tipicamente british, ha strappato un paio di sorrisi al pubblico dello ZO con le sue semplici canzonette molto orecchiabili.

 

Hanno chiuso la serata la musica elettronica stile Mogway del prof. Adriano Elia (orfano dell’altro componente dei TÖRST Paolo Marcellini) ed i My Human Zoo che, a sala già un po’ svuotata, hanno chiuso in bellezza la serata proponendo una rivisitazione di ‘Walk on the wild side’ di Lou Reed oltre ad alcuni pezzi propri che lasciano trasparire le loro influenze legate al rock britannico ed alle chitarre distorte dei bei tempi grunge.

 

 

Intervallate alle performance dei gruppi che hanno animato la serata sono stati proposti anche gli angoscianti video del catanese Cane CapoVolto (che ha anche fornito il proprio contributo per la parte visuale dell’esibizione di Adriano Elia) sull’argomento cardine della serata.

 

A conclusione vorrei ricordare l’ottimo lavoro svolto da tutti gli organizzatori (che si sono fatti davvero in quattro) e la simpatica, e doverosa, idea di porre uno stand all’entrata dei locali dello ZO a fornire opuscoli informativi sui rischi di contrarre il virus e regalare simpatici gadget oltre all’oramai indispensabile ed immancabile preservativo.


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