Crisi rifiuti, la Confcommercio prende posizione «Assenza di una guida politica si sente tantissimo»

Rivedere l’intero sistema di raccolta dei rifiuti, in particolare nel centro storico, prevedendo la pulizia già nelle prime ore della sera – quando sacchi e scatoloni vengono messi in strada dai commercianti al momento della chiusura – e un ulteriore passaggio la notte, quando chiudono i locali della movida. Lo chiede Fipe Confcommercio Catania, insieme ad un’adeguata campagna di sensibilizzazione, anche attraverso i media, che educhi la popolazione al rispetto delle regole.

«Nel centro storico – ha sottolineato il presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen, nel corso di una conferenza stampa convocata per denunciare le condizioni in cui versa la città – la differenziata non funziona. Ci limitiamo a constatare una realtà che i politici dovrebbero aver colto prima di noi. Vederne l’ampliamento in un momento in cui funziona male è solo un disastro». Nelle ultime settimane diversi quartieri hanno detto definitivamente addio ai cassonetti, con l’unico risultato di vedere trasformate le strade in enormi pattumiere a cielo aperto. «Davanti al Teatro greco – ha raccontato Agen – ho fotografato la spazzatura del giorno prima, bruciata, insieme a quella di quel giorno. Significa che la raccolta non avveniva da almeno 48 ore».

Da rivedere anche il calendario della raccolta: «Lattine e bottiglie – ha spiegato Dario Pistorio, presidente della federazione italiana dei pubblici esercizi di Catania – non possono essere ritirate una volta la settimana e nemmeno due volte. Con il caldo abbiamo problemi di fermentazione. Il sabato sera, dato che la domenica mattina non c’è il ritiro, ci ritroviamo con i locali pieni di umido, senza poter mettere nulla al di fuori degli esercizi». Inevitabile il paragone con il Nord dove, ha proseguito Pistorio, «ci sono ritiri giornalieri e in certi casi, per i locali più grandi, anche due volte al giorno».

Un’emergenza sanitaria in piena regola che fa alla città una pessima pubblicità nel mondo. «È inutile fare promozione internazionale – ha aggiunto Giovanni Trimboli, presidente provinciale dei ristoratori di Fipe Confcommercio – se stiamo sempre dietro a situazioni come questa. I bidoni che restano fuori dai nostri ristoranti sono stracolmi già la mattina perché riempiti dal vicinato che non differenzia e che in assenza di cassonetti utilizza i nostri».

«Una città – ha concluso – che dà l’impressione di essere da Terzo mondo e che deve essere assolutamente educata. Dove l’assenza di una guida politica, in questo momento, si sente più forte che mai».


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