Lo sciopero dei lavoratori Amts contro i disservizi «Carenze ci sono nei confronti nostri e degli utenti»

«Gli autisti avranno le loro ragioni, purtroppo questo sciopero compromette il mio viaggio. Non vado quasi mai a Catania, dovevo recarmi in viale Mario Rapisardi, significa che dovrò fare tanta strada a piedi». Le elevate temperature che da giorni si registrano in tutta la Sicilia hanno contribuito a fiaccare le speranze di chi oggi sperava di potersi muovere a bordo degli autobus. Per il resto ci ha pensato lo sciopero indetto dal personale di Amts, la partecipata del Comune che gestisce il trasporto pubblico urbano su gomma. All’origine della protesta, che è andata avanti per quattro ore, una serie di dissapori tra lavoratori e azienda. «Abbiamo provato in tutti i modi a trovare accordi con l’azienda – dichiara Aldo Moschella, segretario generale di Faisa Cisl a Catania – Oggi leggiamo sui giornali che si tratta di una realtà in utile ma allora chiediam perché si sia deciso di non venire incontro ai lavoratori in un momento in cui la crisi sta coinvolgendo tutti».

Tra le contestazioni rivolte dal sindacato, oltre al mancato adeguamento contrattuale, anche questioni relative alla trasparenza. «Sono anni che abbiamo le buste paga illeggibili, piene di errori, abbiamo chiesto di intervenire ma nulla finora è stato fatto», continua Moschella. Il segretario generale etneo di Faisa Cisla annuncia poi la possibilità di ripetere la protesta, con modalità ben più incisive. «In prima battuta abbiamo scelto uno sciopero di quattro ore, ma l’azienda finora non ha scelto di venirci incontro. Se non riceveremo risposte – va avanti Moschella – saremo costretti a indirne uno di 24 ore a inizio settembre». Le considerazioni negative riguardano anche la qualità del servizio offerto. «Gli utenti attendono troppo tempo alle fermate, gli autobus in una città come Catania, con i quartieri satellite, sono fondamentali. Di recente hanno assunto venti autisti ma sono pochi rispetto alle esigenze. Infine – conclude Moschella – sarebbe necessario intervenire anche sul parco macchine: i mezzi non sono nuovo e necessitano continuamente di interventi in officina». 


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