Perseguita una donna di cui si è invaghito, ai domiciliari Appostamenti sotto casa. «Tu non ti libererai più di me»

Atti persecutori aggravati. È questo il reato per cui un 43enne catanese è finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Nonostante, già dal 29 giugno, fosse sottoposto alla misura cautelare del divieto di
avvicinamento
ai luoghi frequentati dalla persona offesa, dalle indagini è emerso che avrebbe violato le prescrizioni e si sarebbe anche avvicinato a meno di 200 metri dalla vittima. Condotte che ne hanno determinato l’aggravamento

In particolare l’uomo avrebbe agito nei confronti una 44enne di Catania, madre di una
bambina
che frequenta la stessa scuola di sua figlia, con cui avrebbe
tentato di intrecciare una relazione sentimentale. La donna però avrebbe sin da subito manifestato il proprio
disinteresse diffidandolo anzi, vista la sua insistenza, dall’attenderla
davanti alla scuola della figlia o sotto casa.
Raccomandazioni che non sarebbero state prese in considerazione
dal 43enne che, invece, avrebbe continuato e addirittura avrebbe aggravato il suo
comportamento, rimproverandola per gelosia a causa di un uovo di Pasqua che le era stato regalato da
un amico
, oppure minacciandola: «Tu non ti liberi più di me». Inoltre, nei confronti della bambina avrebbe anche tentato di screditare la sua figura della madre. 

Già in passato l’uomo si sarebbe reso protagonista di analoghi comportamenti
persecutori nei confronti della ex moglie che, proprio per questi motivi, avrebbe proceduto
alla separazione.
Il 17 luglio intorno alle 20.30, mentre faceva rifornimento di benzina in una stazione di servizio in corso Indipendenza di Catania, la 44enne avrebbe
notato la presenza dell’uomo che a bordo della sua macchina l’avrebbe fissata con
sguardo di sfida. La donna ha avvisato telefonicamente i carabinieri che le hanno consigliato di allontanarsi immediatamente. Quaranta minuti più tardi, sono stati poi i militari a richiamarla per avvisarla che il braccialetto elettronico applicato all’uomo ne
avrebbe di nuovo rivelato la presenza, mentre lei si trovava in
una piazza a San Gregorio di Catania dove la figlia stava giocando con altri bambini. La donna ha così denunciato e le indagini sui dati informatici estrapolati dal sistema di rilevamento hanno riscontrato quanto riferito dalla
vittima. 


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