Tremestieri, il consiglio contro il sindaco Stasera il voto di sfiducia a Ketty Basile

E’ stata eletta, a sorpresa, nel maggio 2012 Ketty Rapisarda Basile, superando al ballottaggio il più quotato candidato Santi Rando, sostenuto da Pdl, Mpa e persino dal candidato sconfitto al primo turno del Pd. Moglie dell’ex sindaco Nino Basile, deceduto nel 2011, nei due anni da primo cittadino la sua amministrazione ha sempre sofferto per la mancanza di una vera maggioranza in consiglio comunale, con tre cambi di giunta. Una situazione divenuta insostenibile per 14 dei 20 consiglieri del comune etneo, che hanno presentato nei giorni scorsi una mozione di sfiducia, che verrà votata questa sera alle 20.30 in una seduta che si preannuncia infuocata.

«Dal punto di vista procedurale, 14 consiglieri rappresentano la maggioranza qualificata necessaria per far sì che la mozione passi. Si tratterà di una normale seduta con un unico punto all’ordine del giorno, nella quale il sindaco dovrà esprimere il suo parere, prima di passare alle votazioni», spiega il presidente del consiglio comunale del comune etneo Ferdinando Smecca, del gruppo Obiettivo Tremestieri (vicino a Forza Italia), tra i firmatari della mozione. Un atto di sfiducia che Smecca motiva con «l’immobilismo dell’amministrazione, che non ha portato avanti nulla del proprio programma politico. Adesso dei suoi cinque consiglieri solo uno la sostiene ancora apertamente. E non escludiamo che, data la situazione, almeno uno di loro voterà a favore della sfiducia», afferma Smecca.

A sostenere la mozione, ci sono tutti i consiglieri di opposizione: Alessandro Consoli (Tremestieri Bene Comune), Michelangelo Costantino (Obiettivo Tremestieri), Giovanni Pappalardo (Nuovo centro destra), Francesco Gentile (Partito democatico), Venera Tomaselli (Tremestieri Bene Comune), Francesco Turrisi (Nuovo centro destra), Nino Romano (Nuovo centro destra), Evelyn Garofalo (Gruppo misto), Carmelo Urzì (Tremestieri Bene Comune), Alessandro Zinna  (Partito democatico), Mario Ronsisvalle (Tremestieri Bene Comune), Alessandro Talbot (Obiettivo Tremestieri) e Sebastiano Di Stefano (Gruppo misto). Ed è Alessandro Consoli, vicepresidente del consiglio comunale, a rivelare lo scenario che si verrebbe a configurare in caso di voto positivo. «La Regione Sicilia dovrà nominare un commissario che farà le veci dell’amministrazione e del consiglio – afferma Consoli – Mentre il voto si terrebbe nella tornata elettorale di aprile 2015. A meno, chiaramente, di altre disposizioni».

Consoli, che fa parte del gruppo Tremestieri bene comune, dà anche un’analisi politica della situazione: «Il compito del sindaco di Tremestieri, eletta con una minoranza in consiglio, era quello di intraprendere un cammino con i consiglieri che l’avevano sostenuta in campagna elettorale, collaborando con quella parte di opposizione che ha sempre dimostrato attaccamento al territorio e ai cittadini». Il sindaco avrebbe invece deciso «di affidarsi chi non aveva certo a cuore il bene comune: qualche mese fa abbiamo proposto al sindaco un programma condiviso senza chiedere poltrone in cambio. Si sono sempre visti invece gli stessi volti camuffati dietro maschere napoletane», conclude il vicepresidente del consiglio comunale di Tremestieri. Il primo cittadino si è trincerato dietro a un silenzio che potrebbe essere rotto solo dopo la seduta di stasera.


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Contro «l'immobilismo dell'amministrazione», ad appena due anni dall'elezione, 14 consiglieri hanno presentato una mozione di sfiducia per il sindaco Ketty Rapisarda Basile. Si tratta del numero di voti necessario per raggiungere la maggioranza qualificata per l'approvazione dell'atto. «La Regione nominerà poi un commissario», riferisce il vicepresidente dell'assemblea Alessandro Consoli. Mentre il presidente Ferdinando Smecca non esclude invece «il voto di sfiducia da parte di almeno un membro della maggioranza»

Contro «l'immobilismo dell'amministrazione», ad appena due anni dall'elezione, 14 consiglieri hanno presentato una mozione di sfiducia per il sindaco Ketty Rapisarda Basile. Si tratta del numero di voti necessario per raggiungere la maggioranza qualificata per l'approvazione dell'atto. «La Regione nominerà poi un commissario», riferisce il vicepresidente dell'assemblea Alessandro Consoli. Mentre il presidente Ferdinando Smecca non esclude invece «il voto di sfiducia da parte di almeno un membro della maggioranza»

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