Librino, tre clan condividevano un palazzo Spaccio da 30mila euro al giorno, 38 arresti

Convivevano insieme nello stesso palazzo di viale Moncada, al civico 16, trasformato in una fortezza dedita al mercato di marijuana, cocaina ed eroina. I clan di Librino – Santapaola-Ercolano, Cappello-Bonaccorsi e Cursoti milanesi – avevano trovato un accordo per la gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti che fruttava ai singoli gruppi 30mila euro al giorno. Soldi che finivano nella cassa comune per pagare gli stipendi di quella che gli inquirenti hanno definito una vera e propria struttura militare e per mantenere i familiari dei detenuti. Stamattina un maxi blitz della polizia, in cui sono stati coinvolti 300 agenti, ha messo fine a questo fiorente traffico, provvedendo all’arresto di 41 persone, accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, con l’aggravante della modalità e della finalità mafiosa. «Abbiamo inflitto un duro colpo al mercato di eroina più fiorente della sicilia orientale», spiega il procuratore capo Giovanni Salvi.

L’operazione è stata denominata Fort Apache, nome che dà l’idea del fortino costruito attorno al civico 16 di viale Moncada, a poche centinaia di metri dal famoso palazzo di cemento, che aveva evidentemente sostituito nel mercato della droga. L’immobile di edilizia popolare si trova in una posizione privilegiata, protetto da un lato dall’architettura del complesso edilizio, dall’altro da un articolato sistema di tipo militare di vedette, unico dato comune – sottolineano gli inquirenti – alle tre organizzazioni criminali che per il resto gestivano i traffico in maniera assolutamente autonoma con uomini – pusher e custodi – e mezzi diversi. «Un vero e proprio fortino», aggiunge Salvi.

Tre i gruppi che coesistevano. Il primo promosso dai fratelli Salvatore e Bernardo Alessandro Tudisco e da Angelo Guzzetta, riconducibile alla cosca Cappello Bonaccorsi. Il secondo guidato da Giovanni Battaglia, collegata ai Santapaola-Ercolano. L’ultimo diretto da Mario Russo, coadiuvato dai nipoti Mario e Salvatore Cantone, riferibile ai Cursoti milanesi. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, coprono un arco temporale che va da marzo 2012 a giugno 2013 e si sono avvalse anche delle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia.

Le riprese video effettuate dagli investigatori mostrano le modalità con cui si svolgeva lo spaccio. In particolare il gruppo guidato dai fratelli Tudisco, dopo aver ricevuto il pagamento, provvedeva a rifornire i clienti calando dai piani alti del civico di viale Moncada 16 dei secchi di plastica con la droga con il coinvolgimento  di numerosi minorenni. Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo di due fabbricati, un terreno, un chiosco bar, numerosi conti correnti bancari e postali, sei autovetture e tre motoveicoli. Nel corso delle perquisizioni all’interno dell’abitazione dei Tudisco sono stati sequestrati oltre 260mila euro in contanti.

Particolare è stata definita dagli inquirenti, la modalità di riciclaggio del denaro da parte dei malviventi. Essi si impossessavano di gratta e vinci regolarmente vincenti pagando di tasca loro l’importo al vincitore, per poi riscuotere denaro ‘pulito’ dallo Stato. Per quanto riguarda i prezzi delle singole dosi, si attestavano sui 10 euro la marijuana, 30/40 per l’eroina e 45/50 per la cocaina.

All’operazione hanno partecipato oltre 300 unità della polizia di stato tra cui il reparto prevenzione crimine della Sicilia orientale, il reparto volo di Reggio Calabria, le unità cinofile e il personale di diverse squadre mobili siciliane.

Oltre a contanti, armi e droga, trovato anche un trono d’oro. «Non è la prima volta – afferma Antonio Salvago, a capo della squadra mobile – probabilmente seguendo dei miti dei film americani simbolo di potere».

Tre dei 41 soggetti coinvolti sono attualmente ricercati. Gli altri sono stati trasferiti in diverse carceri dell’isola. Ecco l’elenco completo: Tiziana Anfuso, Sebastiano Orazio Aperi, Carmelo Battaglia, Giovanni Battaglia, Luigi Giuseppe Battaglia, Mario Cantone, Salvatore Cantone, Andrea Cambria, Rosario Fabio Cammarata, Salvatore Caruso, Orazio Castagna, Santo Castagna, Pasquale Colucci, Vincenzo Crisafulli, Mario Donato, Francesco Farina, Venerina Ferlito, Giuseppe Ferlito, Alfio Gambero, Mario Gervino, Michele Giuffrida, Giuseppe Nicolò Graziano, Angelo Guzzetta, Anthony La Farina, Arcangelo Roberto La Spina, Girolamo Massimo Lanzafame, Giovanni Maugeri, Giovanni Mirabella, Achille Peri, Gaetano Petralia, Antonino Pitterà, Dolores Anna Maria Pizzarelli, Salvatore Rapisarda, Salvatore Massimiliano Sangiorgio, Bernardo Alessandro Tudisco, Piero Tudisco, Salvatore Tudisco, Salvatore Vecchio.


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Tre gruppi diversi - riconducibili ai Santapaola-Ercolano, Cappello-Bonaccorsi e Cursoti milanesi - convivevano nello stesso immobile di edilizia popolare al civico 16 di viale Moncada, trasformato in una fortezza per lo spaccio di droga. Sistema militare di vedette messo in comune, tutto il resto in assoluta autonomia. Un insolito e nuovo equilibrio di cui gli stessi inquirenti si sono meravigliati. Con l'operazione Fort Apache, che ha visto coinvolti 300 agenti della polizia, si assesta un duro colpo alla mafia catanese

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