Acicastello, il funerale del costume da bagno Flash mob in piazza contro il mare inquinato

Tutti in fila uno dietro l’altro. Il primo dà il fischio d’inizio e uno alla volta appoggiano il proprio costume sulla croce segnata a terra con un nastro bianco, fino a coprirla interamente e formare quindi una croce fatta di costumi da bagno. E’Crip: costume riposa in pace, un flash mob organizzato dalla associazione culturale Factory come forma di protesta artistica e simbolica contro le gravi condizioni in cui versa il mare del comune di Acicastello. «È troppo sporco e non ci resta che fare una veglia funebre al costume da bagno simbolo di un estate che non c’è più, in attesa delle sua resurrezione», afferma Maria Elena Carlisi che, insieme al fidanzato Ninni Maugeri, entrambi dell’associazione Factory, ha deciso di organizzare il flash mob ieri sera in piazza Castello, nell’omonimo Comune.

«Sono tante le persone che si lamentano sui social network, ma la situazione è sempre la stessa da anni. Tutti gli amministratori sono sempre stati assenti e così abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto seppure senza puntare il dito contro nessuno, ma facendo qualcosa di artistico», afferma Ninni Maugeri. «Evito di fare il bagno da qualche tempo ormai, perché l’acqua è tanto sporca da vedersi a occhio nudo. Preferisco spostarmi, anche se occorre organizzarsi», dichiara Loradana di Acitrezza poco dopo avere posizionato il costume sulla croce. Anche Rossana Caserta di Acicastello, che con la sua associazione Tribù creativa si occupa di «intrattenimento creativo dell’infanzia», come spiega lei stessa, non fa il bagno nelle acque di Acicastello. Per lei inoltre, al problema dell’inquinamento se ne aggiunge uno etico di educazione dei bimbi a cui dedica il suo tempo. «Lavoro in piazza con bambini e famiglie ed è difficile lanciare un messaggio di un mondo migliore quando a circondarti è la spazzatura», sostiene.

E se Loredana e Rossana decidono di non bagnarsi, altri che hanno partecipato al flash mob fanno una scelta diversa. «Se vuoi fare il bagno a mare devi accontentarti, perché tanto è una schifezza ovunque. Quando posso, però, mi allontano», dichiara Antonio di Cannizzaro. Anche Ezio fa il bagno ad Acicastello. È solito scendere sotto il castello e raggiungere Acitrezza, a nuoto o in canoa. «Nuoto solo quando la corrente arriva da levante, perché l’acqua è più pulita. Almeno sembra», dice.
Un problema annoso, quello del mare sporco, che sembra peggiorare sempre più e la cui soluzione sembra difficile a trovarsi. Due sono i problemi secondo l’assessore al Mare, Salvo Danubio, intervenuto ieri pomeriggio in «duplice veste di cittadino e di rappresentante dell’amministrazione», come afferma insieme al consigliere de il Megafono, Nando Cacciola. Se da una parte c’è una rete fognaria vetusta che non sempre supporta il maggiore carico estivo rispetto al resto dell’anno, dall’altro manca il collettore fognario che porti i reflui del comune rivierasco al depuratore di Pantano d’Arci, nel Comune di Catania. Diversi i progetti realizzati, ma fino ad oggi nulla di concreto.

«Sono qui perché apprezzo l’iniziativa che mantiene alta l’attenzione e anche per comunicare che in teoria saremo pronti per avviare la gara del collettore fognario, ma in realtà dalla Regione ci fanno sapere che è stato effettuato un ricorso al Tar del Lazio e bisogna aspettare settembre per capire se questo accoglierà il ricorso oppure no», dichiara l’assessore Danubio poco prima dell’inizio del flash mob.


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