Demolito il ponte Caltagirone-Niscemi Incerta la ricostruzione della tratta ferroviaria

I giornali la definivano ora x. E’ avvenuta ieri l’implosione del viadotto tra l’ottavo e il decimo pilone dell’ormai ex rete ferroviaria che collegava Niscemi a Caltagirone. Un’operazione spettacolare, iniziata intorno alle ore 16. Dopo un accurato lavoro di preparazione, che ha visto impegnati 151 uomini e 45 mezzi sotto la guida della prefettura di Catania, sono state abbattute le campate del ponte. L’area è stata evacuata per un raggio di 500 metri, e le 80 microcariche di dinamite hanno scatenato prima una potente deflagrazione e poi un forte boato.

Se il delicato intervento può dirsi perfettamente riuscito ciò che desta adesso preoccupazione è la tempistica di ricostruzione. I sorrisi della speciale sinergia che ha visti impegnati ferrovie dello stato, carabinieri, polizia, protezione civile e vigili del fuoco si spengono quando i giornalisti chiedono dei destini della tratta ferroviaria. Da più di 3 anni chi va a Niscemi, magari per rimirare il Muos, non può usufruire dei mezzi pubblici.

 

«Il treno non passa più da qui» confermano gli abitanti. Esattamente dall’8 maggio 2011. Per fortuna una domenica. Perché i due piloni di uno dei 12 ponti che caratterizzano la tratta ferroviaria Gela – Caltagirone, subito dopo la strada vicinale Vituso, crollarono improvvisamente. Per fortuna appunto la linea in quel giorno era chiusa. Se fosse passato un treno in quel momento sarebbe stata una strage. Sulle cause del cedimento al momento risultano aperte 2 inchieste, una interna a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), e l’altra da parte della procura di Caltagirone, nel cui territorio ricade il ponte. Entro novembre, è la promessa scaturita ieri, verrà resa nuovamente percorribile la sottostante strada provinciale 39/I.

Sul ripristino delle linee di binari solo auspici e nessuna data certa. Anzi la ricostruzione viene definita «eventuale». Probabilmente i numerosi pendolari avrebbero preferito sentire la parola «urgente». «I collegamenti lungo la tratta – denuncia la Cub Trasporti – sono assicurati da 9 corse sostitutive giornaliere che non soddisfano i viaggiatori in quanto a comfort e comodità di accesso».

[Video di Kalatnews-Gianfranco Polizzi. Foto Uigos Caltagirone]


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A poco più di 3 anni dal crollo del ponte ferroviario lungo la tratta Gela – Caltagirone, 80 cariche di dinamite hanno fatto implodere ciò che ne rimaneva. Una spettacolare operazione che ha visto impegnati 150 uomini sotto la guida della prefettura di Catania. Entro novembre sarà nuovamente attiva la strada provinciale 39/I. Bocche cucite sulla ricostruzione. Guarda il video

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