Acireale, in arrivo il nuovo bando per i rifiuti Nell’attesa probabilmente la proroga alla Senesi

Il momento potrebbe finalmente essere arrivato. Ancora pochi giorni e ad Acireale verrà presentato il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti, ritenuto da molti il passo fondamentale per dare una svolta a una città che ha nella spazzatura uno dei principali problemi. L’annuncio da parte dell’amministrazione comunale guidata da Roberto Barbagallo, che l’estate scorsa aveva bloccato la gara indetta dalla passata giunta poiché non adatta a raggiungere gli obiettivi inseriti nel programma elettorale, è arrivato venerdì: «Il nuovo capitolato – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Francesco Fichera – prevede l’affidamento settennale dell’appalto di gestione, la conferma del servizio di raccolta differenziata porta a porta, con la previsione del compostaggio domestico, del centro di raccolta di proprietà comunale, di alcuni ecopunti distribuiti su tutto il territorio e l’aggiunta di servizi migliorativi del decoro urbano e territoriale. Tutti i cittadini – ha continuato Fichera – saranno forniti di un kit domestico per la raccolta differenziata». I prossimi giorni serviranno a delineare gli ultimi dettagli prima di inviare gli atti all’Urega, l’ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici: «Ci siamo dati dei tempi – ha proseguito l’assessore –. Il consulente ambientale, Nicola Russo, sta ultimando il lavoro di stesura, supportato da alcuni dipendenti dell’ufficio Ambiente. La prossima settimana – ha concluso Fichera – ci confronteremo ulteriormente con le associazioni ambientaliste e con i sindacati di categoria».

Tuttavia è proprio in fatto di rispetto delle tempistiche che la giunta Barbagallo ha disatteso le aspettative di chi all’indomani della vittoria elettorali sognava un cambiamento più repentino. Presentatasi davanti agli acesi con la promessa di portare nel giro di due anni la percentuale di differenziata al 70 per cento, nei primi mesi la nuova amministrazione, che è succeduta ai dieci anni di sindacatura targata Nino Garozzo, si è distinta per una serie di atti – su tutti la già citata revoca del bando settennale – di rottura con il passato ma a cui è seguita una fase di stallo.

Il cambiamento principale registratosi nella gestione dei rifiuti è stato l’avvicendamento tra la Dusty Srl – la società che ha curato il servizio per sette anni e che ha lasciato Acireale tra le polemiche e soprattutto con un importante contenzioso con il Comune – e la Senesi Spasocietà con sede a in provincia di Fermo che da fine settembre ha preso in carico la raccolta. Per la Senesi, Acireale ha rappresentato il terzo approdo in Sicilia: in precedenza la società marchigiana aveva vinto la gara per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti a Santa Maria di Licodia (unica società a partecipare al bando con un ribasso d’asta dello 0,01 per cento) e ad Aci Sant’Antonio, dove da metà del 2014 opera su ordinanza sindacale in attesa che anche lì i tempi siano maturi per l’espletamento della gara settennale.

Il cambio di società, tuttavia, pare non aver portato particolari benefici alla città dei cento campanili. E se da una parte è doveroso ricordare come alcuni accadimenti – su tutti la tromba d’aria del 5 novembre – abbiano reso più difficili lo svolgimento del servizio, dall’altro è altrettanto vero che le speranze della vigilia sono state per larga parte deluse. Al punto che secondo alcuni la percentuale di differenziata con la gestione della Senesi sia addirittura scesa rispetto al passato: «In questi mesi – commenta Danilo Pulvirenti di Rifiuti Zero Sicilia – si è passati da l’otto al cinque per cento, un lieve calo su cui tuttavia non vale la pena di soffermarsi più di tanto visto che parliamo in ambedue i casi di numeri bassissimi». E in questi casi la cosa migliore è guardare al futuro, che nel caso di Acireale significa nuovo bando di gara. 

Il nuovo capitolato d’appalto, che in un primo tempo era stato promesso per ottobre, potrà apportare le dovute modifiche al piano di intervento finora adottato nella raccolta dei rifiuti: «In questi mesi – prosegue Pulvirenti – ci siamo confrontati spesso con l’amministrazione comunale, instaurando un rapporto costruttivo. Tra le novità che abbiamo suggerito di introdurre nel nuovo piano di intervento vi è uno studio migliore del territorio così da adattare le strategie di raccolta alle caratteristiche della zona in cui si opera, specialmente nel caso di frazioni la cui popolazione varia in base alla stagione». Tra le prospettive ci sarà anche un aumento dei costi del servizio, per via degli strumenti che saranno necessari per la gestione. Un fattore, questo, che però non sarà da imputare a eventuali sprechi: «Una cosa va chiarita sin da subito – specifica il presidente di Rifiuti Zero Sicilia –, dotarsi dei kit, mi viene da pensare ai sacchetti con i microchip, è doveroso. L’esosità del settore rifiuti ad Acireale va addebitato al personale in netto esubero. Il Comune ha in carico più del doppio dei netturbini di cui avrebbe bisogno, fattore questo che pesa sulla cittadinanza per diversi milioni di euro». Questo, tuttavia, non implicherà tagli al personale: «Sono errori fatti in passato dalla politica – aggiunge Pulvirenti –. Nessuno oggi ha intenzione di mettere sulla strada alcun lavoratore, ma sottolineare quali sono i veri motivi che gravano sul bilancio dell’ente alla voce rifiuti è necessario per evitare che domani qualcuno possa lamentarsi di eventuali nuovi rincari, prendendosela con la differenziata».

Nell’attesa di conoscere nei dettagli il nuovo bando, però, il futuro prossimo vedrà con ogni probabilità una proroga dell’affidamento alla Senesi. A confermarlo è lo stesso assessore all’Ambiente: «Ricorreremo alla proroga in attesa dei tempi tecnici necessari all’Urega per espletare la gara. È una procedura abbastanza comune», dichiara Fichera. Prolungamento del servizio che avverrà in una condizione che, seppur non rara nel mondo dei rifiuti, non rientra pienamente all’interno di quella trasparenza a cui, per legge, dovrebbero protendere le pubbliche amministrazioni: la Senesi starebbe operando sul territorio attraverso un’autocertificazione antimafia. Una misura che seppur prevista dall’articolo 89 del decreto legislativo 159/11 per ovvi motivi non offre le stesse garanzie date dalla comunicazione antimafia. A riguardo, tuttavia, l’amministratore delegato della Senesi, Rodolfo Briganti, già nell’ottobre scorso aveva rassicurato sulla posizione della propria società smentendo così le voci circolate in passato riguardo a presunte difficoltà da parte della ditta marchigiana a ottenere l’importante documento. A rendere peraltro lo strumento dell’autocertificazione passaggio inevitabile per molte società c’è anche la lentezza della burocrazia: l’esame delle domande, che vanno inoltrate alla prefettura della provincia dove risiede la sede legale, il più delle volte va a rilento contribuendo a rendere ancora più delicato il controllo dell’intero settore.

Trasparenza e controllo verso cui bisognerà puntare anche in vista della gara settennale che si svolgerà ad Acireale: «Parliamo di un appalto di svariati milioni di euro – conclude Rifiuti Zero Sicilia –. Un buon punto di partenza sarebbe quello di ritrovarsi davanti a una gara con più partecipanti, tutti seriamente interessati ad aggiudicarsi l’appalto». Uno scenario, questo, che ultimamente in Sicilia si è visto sempre più raramente.


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