Aci Trezza, proposto un nuovo piano viabilità Lungomare senza auto per favorire i caffè concerto

Una mozione che contiene un nuovo piano per la viabilità nella pittoresca Aci Trezza. Di questo si è discusso con residenti e commercianti a villa Fortuna, nella frazione trezzota, alla presenza del presidente della seconda commissione permanente del Comune di Aci Castello Marco Calì (Il paese che vogliamo), del vice Maurizio Marino (Pd) e di Nicola Zagame (Movimento civico). Un appuntamento che è servito a illustrare, con bacchetta e piantina, la bozza del piano per «liberare» il lungomare di Aci Trezza da traffico e smog, e soprattutto per «scoraggiare chi vuole farsi il giro con la macchina». Soprattutto nelle belle giornate, nei week end e in vista della stagione estiva, si è soliti infatti restare incolonnati e bloccati in lunghissime code che, venendo da Catania, partono già dalla frazione di Cannizzaro. Presente all’incontro anche il consigliere catanese Ludovico Balsamo (Articolo 4), presidente della commissione Commercio, che plaude al dibattito pubblico organizzato dai colleghi castellesi. E che non manca di ricordare, con un pizzico di polemica, che in occasione del primo incontro del Lungomare liberato di Catania l’amministrazione non abbia sentito il parere preventivo dei commercianti.

Come si legge nella mozione, da porre ancora al vaglio dei vigili urbani e del consiglio comunale di Aci Castello, il problema da arginare è quello del blocco della circolazione stradale a causa dell’eccessivo flusso veicolare. Con il conseguente carico di smog. Per questo motivo, sostanzialmente, si propone di mantenere lo stato attuale del doppio senso di circolazione nel primo tratto della via Provinciale fino a piazza Delle scuole. Lì sarebbe necessario un addetto al traffico, che veicolerebbe gli automobilisti verso i parcheggi all’interno del paese: quello del porto e quello adiacente al mercato ittico. Nel caso in cui questi fossero pieni, le auto verranno fatte proseguire per via Provinciale in direzione Acireale. Oppure, sfruttando la rotonda di piazza Delle scuole, i veicoli saranno indirizzati nuovamente verso. Da ricordare l’ampio posteggio a pagamento, spesso inutilizzato, dell’hotel Marina Palace, aperto a tutti e non solo agli ospiti dell’albergo.

Si tratta, in sintesi, di ampliare la ztl dal lato del mare e per favorire la nascita dei caffè concerto. Ma qualche commerciante e residente non ci sta: «Il turismo di un paese si basa solo sul lungomare? Noi siamo i trezzoti e vogliamo il centro». Tra le proposte avanzate, quella di chiudere pure la via Provinciale. La zona sarebbe quindi interamente chiusa, come accade a Taormina. Per qualcuno, però, così non si fa altro che spostare il problema dal mare al centro del paese. Si lamenta la presenza di autovetture posteggiate male, del traffico continuo, e della difficoltà di camminare anche sui marciapiedi. Un residente chiede un sistema di videosorveglianza su tutti i varchi della strada statale. Un altro ancora propone che il lato sud sia ingresso al paese e il lato nord uscita, in una sorta di senso unico. Altri ancora sostengono che la proposta del lungomare chiuso al traffico sia un segno di modernità e di voglia di cambiamento.

In realtà il problema sembra essere uno: i posteggi. Infatti impossibile, per forte rischio idrogeologico, costruirne in collina. E l’esperienza dimostra che quelli già attivi sono insufficienti, talvolta per gli stessi residenti. Al momento la mozione non è altro che una bozza di un futuro piano della viabilità. Che ancora dovrà essere valutato ed eventualmente modificato dal consiglio comunale e dalla polizia municipale. Come a Catania, forse, il problema è culturale, secondo il consigliere Calì. Ogni cambiamento può generare turbamento ma in fondo, come sottolineato da Zagame, sarebbe più piacevole passeggiare a piedi anziché girare a vuoto con la propria auto. E proprio Zagame ricorda, inoltre, che — con l’apertura dell’hotel Hilton a Capomulini — Aci Trezza potrebbe diventare un fiore all’occhiello per l’economia locale. Dal momento che l’estrazione sociale dei presunti futuri ospiti del nuovo centro alberghiero potrebbe essere piuttosto alta.


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