Assistenza migranti, operatori senza stipendio da mesi Palazzotto (Sel): «Ma Sol.Calatino ha ricevuto i fondi»

Stipendi fermi, in qualche caso da oltre un anno, per i lavoratori che si occupano di assistenza ai migranti nel Catanese. In un caso nonostante le cooperative che gestiscono il servizio abbiano ricevuto correttamente i pagamenti degli enti locali e nazionale. A denunciare il caso è il parlamentare Sel Erasmo Palazzotto, con un’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano. Due le realtà riportate nel documento: lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Vizzini e l’Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) di Catania.

Palazzotto spiega nell’interrogazione di aver appreso dalla stampa locale «che gli operatori in servizio presso la struttura di Vizzini che ospita i migranti dello Sprar non riceverebbero lo stipendio da quattro mesi». Pagamenti fermi a novembre del 2014 e di cui dovrebbero occuparsi le cooperative Il Sorriso e San Francesco, «che gestiscono per conto del consorzio Sol.Calatino il centro d’accoglienza di contrada Albanicchi». Sol.Catalatino fa parte anche della gestione del Cara di Mineo, adesso con l’associazione di imprese Casa della solidarietà su cui a marzo si è espressa l’Autorità anticorruzione che ha definito la gara d’appalto «lesiva dei principi di concorrenza e trasparenza». Nella commissione chiamata a giudicare sedeva anche Luca Odevainearrestato nell’inchiesta Mafia Capitale e ritenuto l’uomo chiave del cosiddetto business dei migranti

La prefettura, informata del ritardo e della situazione dei lavoratori di Vizzini, «si sarebbe impegnata a verificare anche i passaggi nel processo burocratico che vede coinvolto in misura maggior il ministero dell’Interno», continua Palazzotto. Un intervento necessario, considerato che il ritardo nel pagamento degli stipendi non dipenderebbe da una mancanza di contributi economici da parte delle amministrazioni. «Il consorzio Sol.Calatino avrebbe già ricevuto dal Comune di Vizzini buona parte dei fondi relativi al 2014 provenienti dal ministero dell’Interno – spiega il deputato Sel -, starebbe per ricevere il saldo del 2014 mentre non ha ancora ricevuto i fondi del 2015 perché il Viminale non ha ancora inviato gli importi finanziati al Comune di Vizzini».

Ma i lavoratori del Comune del Catanese non sarebbero i soli. Peggio di loro stanno i colleghi dell’Ipab Educandato Regina Elena di Catania, che vanterebbero un credito di oltre un milione di euro. «La struttura accoglie ed accudisce 120 minorenni stranieri non accompagnati che ricevono quotidiana assistenza, vitto e alloggio soltanto grazie alla dedizione del personale che non percepisce gli stipendi da oltre 16 mesi», racconta Palazzotto. Che ricorda come «anche altre istituzioni coinvolte come il Comune di Catania e la Regione Siciliana si sono contraddistinte per l’assordante silenzio e per l’insensibilità istituzionale dimostrata». 

Per entrambi i casi, il deputato Sel ha chiesto tramite l’interrogazione una risposta scritta del ministro Alfano. Per chiedere il suo intervento a favore dei lavoratori, «anche convocando un apposito tavolo permanente – conclude – con i soggetti istituzionali e sindacali interessati fino alla soluzione del problema».


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