L'assessora regionale alla Sanità Lucia Borsellino incontra i sindaci dei Comuni ionici, senza pronto soccorso dopo la chiusura di quello giarrese. Alla riunione non sono stati ammessi i familiari della donna deceduta sabato. Che annunciano: «Bloccheremo i treni per tutta la stagione». E la rivolta cittadina monta di nuovo. Guarda il video e le foto. In aggiornamento
Giarre, vertice all’Asp sulla morte di Maria Mercurio Nuova protesta in stazione, sgomberati i binari
Il caso di Maria Mercurio, la 52enne morta a Giarre sabato mattina a seguito di un malore, continua a far discutere. I familiari avevano puntato il dito, sin dalle prime ore, sull’operato del 118, e avevano aggredito il personale dell’ambulanza intervenuta. In serata, nel Comune ionico, era esplosa una vera e propria rivolta dei cittadini, sfociata nell’occupazione dei binari della stazione. Il tutto a tre mesi dalla chiusura del pronto soccorso dell’ospedale giarrese. Proprio per discutere di questo stamattina all’Asp di Catania si è tenuto un incontro tra i sindaci del territorio rimasto senza struttura di emergenza e l’assessora regionale alla Sanità Lucia Borsellino. Nel frattempo una protesta spontanea anima ancora Giarre. Dal corteo si sono staccati due gruppi, per lo più parenti e amici della signora deceduta sabato: alcuni manifestanti hanno occupato nuovamente i binari della stazione, mentre altri si sono diretti verso il casello, con l’intento di bloccare l’autostrada. Soppressi tutti i treni provenienti da Catania e quelli diretti a Messina. L’emergenza è rientrata solo intorno alle 15 quando – dopo lunghe trattative con le forze dell’ordine – i parenti hanno deciso di sgomberare i binari ma restare comunque alla stazione. Poco dopo sono arrivati i poliziotti in assetto antisommossa, attesi invece durante la mattinata di tensione. I funerali della donna sono previsti per giovedì, per dare il tempo ad alcuni dei 19 fratelli e sorelle di Maria Mercurio di raggiungere Giarre dall’estero, dove vivono.
All’appuntamento all’azienda sanitaria provinciale etnea, stamattina, c’erano anche i parenti di Maria Mercurio. Che sono stati ricevuti da Borsellino. La quale, entrata dall’ingresso secondario per evitare di incontrare i giornalisti, non si sarebbe espressa sul caso. «Abbiamo chiesto dell’assenza del medico all’interno dell’ambulanza che è arrivata a prendere mia sorella – spiega Aurelia Mercurio – Ma l’assessora si è limitata a fare le condoglianze». Non solo. I congiunti di Maria Mercurio non hanno potuto prendere parte alla riunione tecnica che si sta svolgendo in questi minuti. Un fatto che ha scatenato le rimostranze dei familiari. «Bloccheremo i treni per tutta la stagione», annuncia Nino Mercurio. Nel frattempo, dall’incontro istituzionale trapelano alcune informazioni.
La prima decisione presa sembrerebbe l’assunzione, da parte dell’Asp, di un medico per l’ambulanza che ha postazione a Mascali e che spesso, come nel caso di Maria Mercurio, copre anche la zona di Giarre, quando la locale ambulanza medicalizzata è impegnata. Proprio partendo dalla tragedia di sabato, parte della discussione a porte chiuse si sarebbe concentrata sull’analisi dei tempi e dei modi del soccorso alla 52enne giarrese. Nessuna marcia indietro invece sulla delibera di chiusura del pronto soccorso. Anche per questo le posizioni dei sindaci sarebbero inconciliabili con quelle dell’Asp. La quale propone ancora un presidio territoriale di emergenza, che non potrebbe però gestire i codici rossi. A proposito della morte di Maria Mercurio, poi, sarebbe stata ascoltata la registrazione della telefonata al 118. Dalla quale sarebbe emerso che l’elisoccorso sarebbe intervenuto solo per certificare la morte della donna.
Le notizie del vertice all’Asp sono arrivate presto nella cittadina ionica. La protesta era stata organizzata ieri sera tramite i social network. Stamattina, alle 9, erano circa trecento le persone – soprattutto studenti delle scuole superiori – che si sono date appuntamento in piazza Carmine. Da lì si sono spostate prima verso il municipio, per fermarsi tra corso Italia e piazza Duomo. Il luogo dal quale, sabato sera, era partita la prima manifestazione. Oggi, da quel gruppo di manifestanti si sono staccati due nuclei più piccoli, composti da parenti e amici di Maria Mercurio. Una sessantina di persone sono scese di nuovo sui binari della stazione, bloccando il traffico ferroviario. All’inizio erano state cinque le corse soppresse: quella in arrivo da Catania alle 12.53, con ripartenza prevista un minuto dopo verso Messina; quella che da Messina doveva arrivare a Giarre alle 14.29, per ripartire per Catania; e un diretto per Roma. Ma gradualmente è stata bloccata tutta l’attività da Catania e per Messina. In queste ore stanno arrivando, scortati dalle forze dell’ordine, autobus da Catania con a bordo i passeggeri delle ferrovie rimasti bloccati. Solo nel primo pomeriggio, quando vengono sgomberati i binari, arriva l’annuncio del graduale ritorno alla normale viabilità.
Un altro capannello di manifestanti si è invece diretto verso il casello del Comune ionico, con l’obiettivo – non riuscito – di fermare anche il traffico sull’autostrada. Fonti non ufficiali fanno sapere che le forze dell’ordine di Giarre hanno allertato il primo cittadino Roberto Bonaccorsi perché, considerata la natura non autorizzata delle proteste, sarebbe lui a rispondere di eventuali incidenti. Per stasera il comitato spontaneo della protesta ha convocato un’assemblea pubblica in piazza Duomo alle 20.30 per discutere di quanto emerso oggi nel corso del vertice all’Asp e decidere le nuove manifestazioni da organizzare. Il momento pubblico sarà preceduto da una riunione ristretta nella sede di Confcommercio a cui parteciperà anche un delegato da Acireale, città coinvolta perché sede di un pronto soccorso ormai al collasso.