Ciancio, la Procura presenta nuove prove Verbali Di Carlo su fatti precedenti all’82

Nuove prove da introdurre nel processo in cui è imputato Mario Ciancio. La richiesta è arrivata dai magistrati della Procura di Catania a margine dell’udienza preliminare in cui l’editore etneo è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. I documenti riguardano alcune dichiarazioni del giornalista siciliano Valter Rizzo, presumibilmente riferibili a un’audizione avuta in commissione nazionale antimafia, i fascicoli del sequestro di alcuni fondi di proprietà di Ciancio e un supporto digitale che contiene altri atti ritenuti utili dall’accusa. A decidere nel corso della prossima udienza sarà la giudice per l’udienza preliminare Gaetana Bernabò Distefano.

Quella tra accusa e difesa sarà una partita a carte scoperte. È questa la chiave di lettura di due eccezioni sollevate dai legali dell’imprenditore ed editore del quotidiano La Sicilia, poi respinte dalla giudice dopo una lunga camera di consiglio. Un passaggio processuale, tecnico ma allo stesso tempo importante, che non ha preso alla sprovvista il magistrato Antonino Fanara e la collega Agata Santonocito. La prima contestazione, secondo l’avvocato Peluso, riguardava la difformità delle date tra l’avviso di conclusione delle indagini e la richiesta di giudizio in cui Ciancio avrebbe contribuito, pur senza farne parte, alla causa di Cosa nostra. Nel primo documento la data è compresa tra il 1982 e il 2014, nel secondo invece la contestazione non ha formalmente una genesi. Una genericità che ha spinto il legale a chiedere «una maggiore chiarezza nella formulazione del capo d’imputazione». «Siamo soddisfatti, – spiega l’avvocato Carmelo Peluso dopo la decisione-. Nonostante il mancato accoglimento, l’eccezione è stata valutata come astrattamente attendibile in quanto è la legge stessa a indicare la data in cui è possibile far iniziare la contestazione e cioè il 1982, anno in cui è stato introdotto il reato del 416bis».

La motivazione della divergenza di date tra i due atti – come emerso durante l’udienza a porte chiuse – per i magistrati etnei è da collegare all’acquisizione nei faldoni dell’inchiesta di alcuni
verbali del collaboratore Francesco Di Carlo. Atti che potrebbero aver obbligato gli investigatori a ulteriori indagini riguardanti proprio un periodo antecedente al 1982. Originario di Altofonte, in provincia di Palermo, Di Carlo collabora con la giustizia dal 1996. Nel suo passato ci sono sopratutto gli affari legati alla droga e le frequentazioni importanti. È proprio lui a raccontare gli incontri avuti negli anni ’70 tra Palermo e Milano con Marcello Dell’Ultri e Silvio Berlusconi. Insieme ai quali, nel 1974 ad Arcore, sempre secondo Di Carlo, si sarebbero seduti allo stesso tavolo i capi di Cosa nostra dell’epoca, Mimmo Teresi e Stefano Bontade.

La giudice ha ammesso le costituzioni di parte civile. A presentarle nell’
udienza precedente erano stati i fratelli Dario e Gerlando Montana, assistiti dall’avvocato Goffredo D’Antonal’ordine dei giornalisti di Sicilia con l’avvocato Dario Pastore e l’associazione Sos Impresa rappresentata dall’avvocato Fausto Maria AmatoIl nome di Ciancio, durante la mattinata, è stato scandito anche nell’aula in cui si decide sulle misure di prevenzione. La vicenda riguarda 52 milioni di euro che l’editore aveva depositato in Svizzera senza però averli dichiarati durante i vari scudi fiscali. Un tesoro su cui pende la richiesta di sequestro da parte della Procura di Catania. Il processo ha subìto l’ennesimo stop ed è stato rinviato a gennaio a causa della mancata citazione dei fiduciari che si occupavano dei conti dell’editore.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]