Via Umberto liberata, senza auto come nel 1988 I cittadini: «Bella ma caotica, servono parcheggi»

Vedere via Umberto chiusa al traffico non succedeva dal lontano 1988. Niente automobili posteggiate al lato della carreggiata e nessun automobilista in coda che impreca. La confusione, com’era prevedibile, si è trasferita altrove, nelle stradine secondarie che per il fine settimana si sono riempite di macchine, motorini e persone non troppo contente dell’iniziativa dell’amministrazione comunale. Eppure un po’ di movimento si è registrato, nonostante la folla intenta a cercare regali di Natale fosse concentrata soprattutto in via Etnea. Così, tra l’autobus guidato da babbo natale, i vigili, le transenne e il trenino turistico, i passanti spiegano come la pensano su via Umberto liberata.

C’è chi apprezza l’iniziativa di restituire ai pedoni la via per i due week end pre natalizi e chi si infuria per il caos generato. «A dirla tutta non avevamo idea che fosse chiusa al traffico – dice una coppia di giovanissimi – ma diciamo che si può fare». «Siamo qui per sbaglio – commenta invece un’altra coppia che aveva come meta un negozio di via Etnea – ma nel frattempo ne approfittiamo per goderci una passeggiata in via Umberto». Una buona idea secondo Ilaria e Marco che, mano nella mano, si godono un sabato di relax. «Se non c’è troppo movimento è colpa della crisi». «Noi non siamo di Catania e quindi ci cambia poco – spiega una famiglia di Nicolosi – Però apprezziamo iniziative del genere, ovunque le facciano». Anche i genitori del piccolo Michele la pensano allo stesso modo: «Via Umberto così è bella – commenta la mamma – meglio di un centro commerciale». 

Ma l’altro lato della medaglia viene subito sottolineato dall’amica, che aggiunge: «È bella, sì, ma bisogna organizzare i parcheggi perché altrimenti diventa un problema. Soprattutto a Natale, quando tutti si scatenano con lo shopping». Problema, quello della sosta, sottolineato da molti. Tante le persone che si sono ritrovate imbottigliate nel traffico, in un groviglio di vie e viuzze alternative. «Non sapevo fosse chiusa – racconta una signora – Per i negozi sarà vantaggioso, ma per noi è un problema. Io ho lasciato la macchina a piazza Trento perché ho visto le auto bloccate e ho preferito camminare a piedi».

Joy è arrivata con l’auto da Misterbianco, non senza difficoltà. «È come quando chiudono il lungomare. Oggi ho lasciato la macchina vicino alla stazione, anche perché le vie che usano per sbloccare il traffico si intasano». Ma la ragazza apprezza comunque l’iniziativa. «Camminare a piedi è divertente, lo preferisco. Tutto il centro storico dovrebbe essere zona pedonale, ma dovrebbero fare dei parcheggi». «Per noi è normale – commenta un gruppo di ragazze di Messina – non sapevamo neanche che questa via solitamente fosse aperta al traffico». 

E tra i passanti c’è anche chi ricorda ancora la chiusura al traffico di via Umberto di 27 anni fa. Come Ernesto e Gisella, che non sono di Catania, ma si ritrovano qui per fare i regali ai nipoti. «Non era durata molto – ricorda Ernesto – e forse un motivo c’era. Queste chiusure fatte così, un pezzo sì e un pezzo no, sono un errore». Secondo l’uomo, si sarebbero dovute precludere ai mezzi anche le strade secondarie, come avviene nelle altre città, dove il centro è tutto una zona a traffico limitato. «In questo modo si crea movimento e si dà valore anche alle strade meno importanti, che così invece continuano ad essere abbandonate». Il problema principale, secondo la coppia, è culturale e sta nel fatto che «le persone, se non possono venire con la macchina, non vengono». La scommessa è aggiornata al prossimo fine settimana, quando il flusso di persone alla ricerca dei regali sarà moltiplicato.


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