Discarica, la Oikos riottiene i permessi revocati La sorte dell’impianto nelle mani della Regione

«È una decisione molto più forte di quello che non appaia». Guido Ziccone, legale della Oikos spa, definisce così la decisione del Consiglio di giustizia amministrativa che ha accolto il ricorso presentato dall’azienda proprietaria della discarica di contrada Valanghe d’inverno, a Motta Sant’Anastasia. L’appello riguarda la sospensione dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale non rinnovata dalla Regione nel luglio 2014, pochi giorni dopo lo scandalo legato all’inchiesta della procura di Palermo Terra mia che ha portato all’arresto anche del titolare della Oikos, Domenico Proto

Al Tar il ricorso era stato inizialmente respinto; decisione che adesso è stata ribaltata dai colleghi del Cga, il secondo grado della giustizia amministrativa. La legge in materia prevede che, qualora l’Aia non venga rinnovata, valgano i permessi ottenuti in precedenza. «Adesso riprende in vigore la vecchia Aia», spiega Felice Giuffrè, che in primo grado ha curato l’appello. «Automaticamente si riapre l’efficacia della vecchia autorizzazione, in attesa della decisione definitiva». A esprimersi sulla nuova concessione ambientale dovrà essere la Regione. Stesso ente che da un lato ha revocato i via libera allo sbancamento, salvo rinnovarli in maniera provvisoria con un articolato sistema di proroghe puntualmente contestato dai comitati No discaricaL’ultima, valida fino a maggio, è di pochi giorni fa

Lo stato dei permessi, dunque, torna al momento dell’inaugurazione della nuova discarica realizzata in contrada Valanghe d’inverno, nei terreni contigui a quelli che per trent’anni hanno ospitato la discarica di Tiritì ancora da bonificare. A sedere al tavolo della conferenza dei servizi, tra gli altri, ci saranno i tre commissari prefettizi – che già avevano richiesto un aumento dei limiti all’abbancamento – e il sindaco di Motta, Anastasio Carrà. Il quale aveva dato parere favorevole nel corso dell’ultima conferenza del luglio 2014, in un clima già teso a causa dell’ispezione portata a termine dai tecnici dell’allora assessore regionale ai Rifiuti Nicolò Marino perché già si paventava proprio la revoca dell’Aia. 

La decisione del Cga non avrà effetti sul commissariamento dell’azienda disposto dalla prefetta Maria Guia Federico. Su questo altro fronte «c’è un ricorso pendente al Tar di Catania – dice Giuffrè – L’udienza si terrà a giugno. È stato chiesto alla prefettura di Catania di presentare tutti i documenti che hanno portato all’interdittiva». Nel frattempo i comitati civici stanno a guardare gli effetti di quella che può essere considerata la prima vittoria sul fronte legale della Oikos, e che rischia di essere decisiva per le sorti della discarica. 


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