Elezioni amministrative nella provincia di Catania In corsa tanti volti noti, meteore e nessuna donna

Tanti volti noti decisi a riprovarci, meteore alla prima esperienza, una truppa di uomini e nessuna donna. Sono i tratti distintivi delle prossime elezioni amministrative in provincia di Catania. Al voto il 5 giugno saranno chiamati gli elettori di quattro Comuni: Caltagirone, Ramacca, Giarre e Grammichele. Quest’ultimo è il centro più piccolo tra quelli chiamati alle urne. Nella terra d’origine dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo c’è da scegliere il successore dell’uscente Salvatore Canzoniere, sindaco sfiduciato alla fine del 2015 e che tuttavia si ricandiderà per un clamoroso ritorno. Tra i suoi contendenti i nomi sono quelli di Giuseppe Porpora del Movimento 5 stelle, Francesco Specchiale e Sebastiano Caruso. Quest’ultimo espressione del Partito democratico.

A Caltagirone, città della ceramica, il clima è già acceso con una tornata che i rumors danno come fortemente equilibrata. Di certo c’è che si assisterà a un ritorno al passato tra due candidati. Per la terza volta proverà a diventare sindaco il deputato regionale Gino Ioppolo. L’avvocato penalista, che gode dell’appoggio del presidente della commissione antimafia Nello Musumeci e di Forza Italia, aveva tentato, senza riuscirci, prima con il Movimento sociale italiano e poi con Alleanza nazionale. Il suo sfidante, come 14 anni fa, sarà Francesco Pignataro, vicesindaco per dieci anni ed ex sindaco fino al 2012, che ha ottenuto l’appoggio del Partito democratico. A contendersi la poltrona sarà anche Fabio Roccuzzo, fino al 2014 tesserato per i dem con un passato da consigliere provinciale. Nel centro sinistra nelle ultime settimane si è assistito a un profondo dibattito sull’opportunità di convocare le primarie, ipotesi che poi non si è concretizzata con Roccuzzo che ha sposato una progetto civico che vira verso sinistra. A completare l’elenco ci sono Giulio Sinistra per il Movimento 5 stelle, Angelo Mannino e l’indipendentista del fronte nazionale siciliano Giacomo Cosentino. Alcuni voci vorrebbero in corsa anche Antonio Carullo, già sindaco della Democrazia cristiana negli anni ’80 e deputato regionale negli anni ’90.

Più definita la situazione politica a Ramacca. La partita nella città del carciofo è già entrata nel vivo. Per capirlo basta vedere il parterre che ha sfilato durante l’ultima edizione della tradizionale sagra di domenica scorsa. Dal presidente della Regione Rosario Crocetta per il sindaco uscente Francesco Zappalà, fino ai deputati del centrodestra Salvo Pogliese, Alfio Papale e Nello Musumeci. Tutti e tre faccia a faccia a pranzo davanti ad alcuni piatti tipici per convergere sul nome di Francesco Nicodemo. La candidatura dell’ex assessore provinciale è stata già ufficializzata nelle scorse settimane. Sempre per il centrodestra in campo è sceso anche Pippo Limoli. Due volte deputato regionale durante le giunte Cuffaro e Lombardo, avrebbe il sostegno del deputato europeo Giovanni La Via mentre, secondo alcune indiscrezioni, sarebbero più freddi i rapporti con l’ex senatore Giuseppe Firrarello. Storico punto di riferimento di Limoli negli ultimi anni. Il quadro dei possibili sindaci si arricchisce con il nome di Gaetano Nicolosi. Laureato all’Accademia delle belle arti scelto come nome del Movimento 5 stelle. Tra gli outsider c’è invece Paolo D’Amato con la lista Progetto Sicilia, che porta avanti l’idea monetaria di introdurre un nuovo conio, chiamato Grano, da affiancare all’euro.

Confuso. È il termine che gli addetti ai lavori usano con maggiore frequenza per definire il clima politico che si respira a Giarre. La cittadina ionica è stata chiamata alle urne a sorpresa dopo le dimissioni del sindaco uscente Roberto Bonaccorsi. Proprio quest’ultimo potrebbe decidere di ritornare a occupare la carica di primo cittadino ma al momento non ci sono conferme ufficiali, nonostante il pressing del centrodestra. L’unico nome che circola in questo ore è quello dell’avvocato Angelo D’Anna. Già candidato nel 2013, personalità fuori dai partiti, era arrivato al terzo posto senza riuscire ad entrare nel ballottaggio. A pesare, come ago nella bilancia, per la scelta del candidato del centro sinistra sarà sicuramente Articolo 4. La creatura politica del defunto Lino Leanza è stata presa in eredità dal giovane Luca Sammartino. Il deputato regionale catanese tuttavia non ha ancora scelto un nome, sebbene circoli con insistenza quello di Nello Cantarella. L’ex vicesindaco di Teresa Sodano, potrebbe essere il nome per mettere d’accordo gli alleati del Partito democratico.


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