Dai Cappuccini al Camerun

In Camerun non ne hanno mai sentito parlare, ma negli anni sessanta e settanta una squadra italiana di basket era soprannominata “le Scarpette Rosse” e faceva sognare tutti i giovani appassionati di questo sport. Angelo Destasio è nato nel quartiere dei Cappuccini di Catania nel periodo in cui questa società, l’Olimpia Milano, conquistava i successi più importanti e, qualche anno dopo, il ragazzo riuscì ad emergere in un ambiente difficile proprio grazie alla pallacanestro. «La rabbia e la voglia di fuggire da certi ambienti ha raccontato Destasiotrovarono nello sport uno sfogo e una via d’uscita. Adesso mi batto affinché tanti ragazzi africani possano avere la stessa opportunità che ho avuto io». E come partire, se non lanciando un progetto intitolato “100 scarpette per Japoma”?
 
Angelo, oggi quarantaseienne, è uno dei pochissimi catanesi ad aver giocato in Serie A1, con la Sebastiani Rieti, prima di doversi ritirare dalla massima serie a causa di un grave infortunio. Per qualche anno ha girato il mondo e oggi fa la spola tra l’Emilia, la Sicilia e il Camerun. In Africa ha fondato l’“Association Sport for Africa Willy Sojourner”, registrata in Italia a settembre, e che a breve diventerà una ONLUS. L’associazione umanitaria si sta occupando del recupero di bambini e bambine di strada camerunensi attraverso lo sport, l’arte e la musica.

«La pallacanestro è uno strumento ha spiegato ancora Destasio, – ma il nostro scopo è anche quello di dare loro un’istruzione. Pensate che far studiare un bambino per un anno costa circa 30 euro, l’equivalente di una ricarica telefonica». Nello stato africano, comunque, il basket è visto come uno sport d’élite, mentre calcio e pugilato sono molto più diffusi. In generale, «lo sport per i ragazzi e le ragazze può essere la salvezza». Concretamente, l’associazione si sta occupando della costruzione di un centro sociale per accogliere chi ne ha di bisogno e, come si diceva, di comprare cento paia di scarpe per i bambini del quartiere di Japoma a Douala. È solo un simbolo: le scarpe come metafora del gioco, della gioventù che a questi ragazzi troppe volte è negata.
 
Angelo Destasio ha intitolato la sua associazione ad un personaggio il cui nome può dire poco a chi non si occupa di pallacanestro: Willy Sojourner. Pivot di 203 cm nato a Filadelfia, ha giocato in Italia a Rieti e Perugia e tre anni fa è rimasto vittima di un incidente stradale che lo ha stroncato a 57 anni. «Ho dedicato a lui l’associazione perché era un afroamericano – ha raccontato l’ex cestista catanese –. Nella notte dei tempi la sua famiglia fu fatta schiava, fu portata nel continente americano. E allora, con un po’ di leggenda e di favola, mi è piaciuto farlo tornare in Africa». Destasio ha anche raccontato che Sojourner è stato «persona più splendida che abbia mai incontrato. Al mio primo anno di Rieti lui era in Italia senza la famiglia e praticamente mi adottò. Grande giocatore, gancio destro e sinistro, ma soprattutto un carisma unico.»
 
La filosofia di vita dell’ex cestista catanese è chiara: «Vi è un’età della vita in cui bisogna giocare e non diventare subito adulti. Con la nostra associazione, io e la mia compagna Françoise lottiamo per questo. “Right to play” è il nostro slogan, proprio perché tutti i ragazzi, in qualsiasi parte si trovino e in qualsiasi condizione, devono avere diritto a giocare e quindi a crescere nella maniera più sana possibile». Ciascuno di noi, ha spiegato ancora Destasio in un’intervista, la mattina si sveglia e sa cosa fare e dove andare, « In Camerun non è così: i ragazzi si svegliano e non hanno prospettive di vita. Il mio obiettivo è quello di regalare loro un piccolo sogno. Con l’aiuto di tutti. Come si fa nel basket».
 
E per capire ancor di più il pensiero di Destasio, basta guardare la prima immagine che si incontra aprendo l’home page del suo sito: ritrae Tommie Smith e John Carlos sul podio dopo la gara dei 200 metri piani alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968. I due atleti di colore sono scalzi e con il capo chino. Alzano solo il pugno verso il cielo, in segno di protesta per denunciare la segregazione razziale di cui erano vittime negli Stati Uniti. Fu un gesto di portata storica, criticato aspramente dai vertici del comitato olimpico, ma che mosse l’opinione pubblica verso il rispetto dei diritti umani. Quelli che anche Angelo Destasio vorrebbe vedere riconosciuti ai bambini grazie al lavoro della sua associazione.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]