Savia, il bar diventa il centro della politica nazionale «Salvini? Prima arancino e poi granita è un classico»

Arancino agli spinaci e succo di frutta all’ananas. Tra i tavolini di Savia invasi dai turisti, il segretario della lega Matteo Salvini sembra essere in buona compagnia. «Mischino, quante gliene hanno dette…», commenta un cameriere del noto bar catanese. Il riferimento è alla foto pubblicata dal politico sui propri canali social e che ritrae un piatto di arancini accanto a un bicchiere di granita al limone. «Attento, ti fa iacitu», lo hanno avvertito i catanesi. A dire il vero più divertiti che preoccupati per le condizioni del suo stomaco. Tanto da far ipotizzare ai più un malevolo consiglio di qualche cameriere terronista. E invece no. Ma intanto Salvini ha lanciato una moda e, complice la festa nazionale del Pd alla villa Bellini, proprio di fronte a Savia, diversi politici hanno iniziato a immortalare le loro colazioni. In un via vai che sta rendendo il bar simbolo di Catania il centro della politica nazionale. A insaputa di chi ci lavora.

L’affaire acido comincia martedì 30 agosto. Quando, alle 13.41, Matteo Salvini pubblica su Facebook la foto incriminata, accompagnata dal seguente testo: «Dopo aver incontrato studenti, sindaci, lavoratori e agricoltori, ora arancino al ragù e granita al limone in centro a Catania». «Brioscia con polpette di cavallo: continua la visita culinaria di Salvini a Catania», è la pronta risposta della pagina Facebook etnea La liscia catanese. Seguita a ruota – con il lessico proprio di chi sta dall’altro lato dell’Isola – dal duo comico palermitano Ficarra e Picone: «Ora la difficoltà per Salvini sarà capire qual è l’arancina e qual è la granita». Ma il giallo sulle reali capacità digestive del segretario della Lega sembra avere una soluzione più semplice del previsto. Una versione della leggenda narra che abbia prima mangiato l’arancino per poi passarsi la bocca con la granita. «Un classico per tutti i turisti», confermano da Savia. E che non avrebbe mai fatto registrare tassi di acidità fuori dalla norma. 

Ma chi è più vicino a Salvini smentisce: «Non ha mischiato niente, ha mangiato solo la granita con la brioche». Con grande scorno di Angelo Attaguile, segretario nazionale del movimento Noi con Salvini. «Dopo aver incontrato i giornalisti e prima di andare al Cara di Mineo, Matteo ha proposto “Andiamoci a mangiare un panino alla festa del Pd” – racconta lo stesso Attaguile a MeridioNews – Allora ho rilanciato con Savia, che tanto è di fronte, e ho ordinato arancini per tutti, sapendo che lui ne è appassionato. Ma poi qualcuno gli ha consigliato la granita…». «Quando ho detto a Matteo che la granita al limone da Savia era mondiale, perché preparata con prodotti della nostra terra, ha scelto quella», conferma Fabio Cantarella, vicesindaco di Mascalucia e responsabile regionale della comunicazione del movimento salviniano. Cantarella fornisce una spiegazione anche alla quantità degli arancini ritratti in foto: «Eravamo in venti a quel tavolo, non era solo lo spuntino di Salvini».

E intanto il giallo del pasto di Salvini ha fatto scuola anche tra gli altri politici impegnati a Catania nella festa nazionale dell’Unità. «Marianna e Margherita a colazione da Savia. Granita e brioche, senza arancino», scrive sul proprio profilo Facebook il deputato Pd catanese, ex sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta. Insieme alla foto della figlia Margherita e della ministra alla Pubblica amministrazione Marianna Madia. «Qui vengono sempre un sacco di vip, anche molta gente dello spettacolo», dicono dal personale di Savia. Poco turbato dal via vai di ministri e deputati romani. «I politici? Personalmente m’arimbalzano», dice un cameriere, con un’espressione consona alla provenienza romana degli illustri clienti. E c’è anche chi non se n’era nemmeno accorto. «Dopo Salvini non è venuto nessuno di importante», racconta un cameriere. Con buona pace del cavaliere Luigi Maina, decano della festa di Sant’Agata, che proprio in quel momento esce dal bar passandogli alle spalle. «Ma come, e la ministra Madia?», chiediamo mentre ci vengono servite pizzetta e granita di limone. Di rimando, lo sguardo del cameriere resta vago. Inutile anche la descrizione fisica della ministra. «Nemmeno me ne sono accorto, io a questi non li conosco». «Ma non è che la pizzetta la volete abbuddare nella granita, vero?», ci rimprovera intanto qualcuno.


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