Enzo Bianco candidato a presidente della Regione? Gli scenari e un possibile commissario per Catania

Un sindaco pensieroso, col telefonino sempre in mano, pronto a partire per Roma e incontrare il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. È questo il ritratto che emerge parlando con l’entourage di Enzo Bianco il quale avrebbe ricevuto pressioni dal Nazareno per candidarsi alle prossime regionali siciliane, ipotesi svelata questa mattina dal quotidiano La Sicilia. L’eventualità, se concretizzata, potrebbe portare il capoluogo etneo, nel giro di pochi giorni a restare senza sindaco e la Regione a inviare, al suo posto, un commissario straordinario. L’insistenza arriverebbe direttamente dal Partito democratico nazionale e, pare che questa volta più delle altre il vertice di Palazzo degli elefanti ci stia facendo un pensierino. La notizia è di quelle che rischiano di gettare nel caos il Comune catanese anche perché, a conti fatti, i tempi per la decisione di Bianco sono molto stretti: il sindaco, infatti, ha tempo fino al prossimo lunedì, l’1 maggio, per dimettersi. Non mancano gli indizi che renderebbero la vicenda verosimile. Al netto di chi sostiene che la mossa dei dem possa essere strumentale a riaffermare il proprio secco no a un Crocetta bis.  

Il nome di Bianco candidato del centrosinistra per le prossime elezioni regionali è uscito fuori più volte negli ultimi mesi. Pubblicamente, però, il vertice di Palazzo degli elefanti ha sempre scartato l’eventualità di lasciare Catania alla volta di Palermo. Ma adesso, con il Pd nazionale intento a strappargli la promessa di un impegno per il bene del partito, Bianco ci starebbe pensando più seriamente. Una mossa che, nei fatti, metterebbe fuori gioco altri attori del Pd come Antonio Cracolici e Davide Faraone, quest’ultimo da sempre sostenitore delle primarie in casa centrosinistra. Un contesto poco chiaro e di forte fibrillazione in cui si inserirebbe l’incontro di qualche giorno fa tra Bianco e il deputato nazionale del Pd, catanese e rivale del primo cittadino, Giuseppe Berretta. Sempre in questa chiave, si potrebbero leggere la recente nomina del suo braccio destro, Francesco Marano, a vicepresidente del Pd regionale e la candidatura a deputato all’Ars di uno dei suoi consiglieri comunali più fedeli, eletto in quota Con Bianco per Catania, Alessandro Porto.

Secondo le fonti più accreditate, le pressioni del Partito democratico per una candidatura di Bianco a Palazzo d’Orleans nascerebbero dal timore di una vittoria del Movimento cinque stelle, che alle Regionali sarà rappresentato da Giancarlo Cancelleri. Il centrosinistra vorrebbe presentare un candidato su cui possano convergere anche i centristi, ma non solo. Un’eventuale discesa in campo di Bianco sarebbe ben accolta da Udc, Ncd e dal centrodestra. Ed è proprio nel centrodestra che potrebbe essere necessario guardare per capire qualcosa sulle eventuali alleanze. Ad appoggiare Nello Musumeci, fino a ora, sarebbero Noi con Salvini e i suoi fedelissimi. Resta l’incognita Forza Italia. E tra le tante garanzie giunte a Bianco ci sarebbe proprio quella di FI, oltre che quella degli uomini di Giorgia Meloni, a cui si potrebbe aggiungere un eventuale placet sotterraneo dei salviniani. Una possibilità è che Forza Italia scelga di candidare qualcuno che non sia in grado di impensierire Bianco, in cambio di un coinvolgimento successivo nel progetto. Un nome sussurrato è quello di Vincenzo Giibino che da tempo manifesta il desiderio di correre per la poltrona di governatore.

In mezzo a questo marasma ci sono le primarie del Partito democratico. La competizione si chiuderà il 30 aprile e vede sfidarsi l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. La stessa data in cui, secondo chi gli è più vicino, Bianco potrebbe comunicare ufficialmente di lasciare Catania per l’avventura regionale, evento che ricorderebbe l’abbandono di Palazzo degli elefanti per diventare ministro degli Interni

Ma cosa accadrebbe a Catania se Bianco si dimettesse dalla carica di sindaco? Secondo l’articolo 5 della legge 38 pubblicata nella Gazzetta ufficiale lo scorso mese di agosto, con lui decadrebbero, nel giro di venti giorni dall’ufficialità, anche il Consiglio comunale e la giunta. E l’amministrazione sarebbe affidata a un commissario con il compito di traghettare il municipio fino alle prossime elezioni.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]