P. Falcone, la memoria attiva di Capaci X Cambiare Progetto delle associazioni tra ecologia e antimafia

Legalità, senso civico e giustizia non sono argomenti astratti, ma valori che si possono e si devono tradurre in fatti. Da questa consapevolezza nasce la giornata di cittadinanza attiva al parco Falcone di Catania, che si inserisce tra le attività del progetto Capaci X Cambiare, promosso in occasione del venticinquesimo anniversario dalla strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta.

«Ci siamo resi conto che è passato già un po’ di tempo – spiega a MeridioNews la ventunenne Ilenia Palamito, studentessa di Psicologia e membro dell’associazione Nuova Acropoli, che in collaborazione con CittàInsieme porta avanti l’iniziativa -. A partire da persone come me, che non erano nemmeno nate al momento della strage né quando Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato e tutti gli altri hanno lottato contro la mafia – continua la volontaria – è possibile non solo riportare alla memoria questi personaggi, ma anche le azioni che hanno compiuto durante la loro vita e i valori che li hanno spinti ad agire, tra cui quello spirito di giustizia di cui parlava Falcone e che oggi ci spinge a voler cambiare le cose».

Non ci si limita dunque alla commemorazione, che come ogni anno avrà luogo il 23 maggio in piazza Giovanni Verga, di fronte al tribunale, ma si vuole agire in prima persona, sporcandosi le mani di terra e di vernice. Come i tanti studenti che insieme a una ventina di associazioni ed enti – tra cui Asaec associazione antiracket di Catania, Leo Club Catania Gioeni e Catania Host, comunità parrocchiale Santi Pietro e Paolo, Amici di Librino, Italia Nostra – sez. di Catania, La città felice, Rete la ragna-tela, Multiservizi, 3° circoscrizione Borgo-Sanzio e direzione comunale Ecologia e Ambiente – hanno preso parte alla giornata occupandosi della pulizia, di ridipingere e pitturare panchine, ringhiere e giochi, posizionare alcune targhe dedicate alle vittime della mafia e piantare un Ficus Magnolia come quello che si trova a Palermo in onore di Giovanni Falcone.

«Siamo qui perché sistemare il parco è un atto simbolico rivolto ai nostri coetanei – spiegano Noemi, Simona e Vanessa dell’istituto Turrisi Colonna – ci siamo divisi in squadre, abbiamo pulito e ora ci auguriamo che venga mantenuto come lo stiamo lasciando, anche se diversi passanti ci hanno già demoralizzato dicendo che da domani sarà più sporco di prima». «Dobbiamo continuare, non c’è altro da fare» commenta il docente che le accompagna, Rosario Spampinato. «Ho avuto la fortuna, sia alle elementari che alle medie – aggiunge una delle studentesse – di partecipare a questo tipo di iniziative, che lasciano in noi giovani, che non abbiamo vissuto questi eventi, una certa emotività sull’argomento».

Merito anche del lavoro svolto con i più giovani dalle associazioni che si muovono sul territorio, come le due che hanno curato la regia dell’evento culmine di un percorso cominciato a febbraio con il Boggio Lera, il Turrisi Colonna e il Galielo Galilei che ha previsto la visione dei film Paolo Borsellino e I cento passi, seguita da dialoghi e confronti, oltre ad alcuni momenti nel salotto della radio Rsc, dove gli studenti hanno scoperto il mezzo radiofonico non solo per ascoltare musica, ma come vero e proprio vettore di trasmissione delle idee.

«Questo ciclo di iniziative è pensato per coinvolgere i giovani e trasmettere loro certi fatti del passato – osserva Mirko Viola, imprenditore etneo e segretario di CittàInsieme –. Quando ci siamo chiesti quale luogo scegliere ci è venuto subito in mente questo parco, non tanto per il nome, ma perché è stato strappato alla criminalità organizzata dai cittadini comuni». Per molti anni, infatti, l’area veniva utilizzata come deposito dalla concessionaria d’auto riconducibile al boss mafioso Nitto Santapaola. Come ricorda anche Calogero Terrannova, da 82 anni abitante della zona che continua a curare il parco insieme agli amici. «Abbiamo costruito un altarino per scoraggiare chi utilizzava uno degli angoli al posto dei servizi igienici. In un primo momento è stato distrutto, poi abbiamo aggiunto le piantine, Sant’Agata, la Madonna e Padre Pio e adesso non si verificano più atti di vandalismo, anche se – conclude Terranova – qualcuno lo utilizza ancora come gabinetto approfittando del fatto che il lampione non funziona da due mesi, come ho segnalato più volte al Comune».

«Per mantenerlo servirebbero maggiori risorse dell’amministrazione per interventi costanti di pulizia e giardinaggio – aggiunge Viola – e più civiltà da parte della cittadinanza, che deve contribuire attivamente, come hanno dimostrato le circa 200 persone che oggi hanno ripulito un bene comune che appartiene a tutti». Sul posto anche le scuole Dante Alighieri e Fermi Eredia, con in prima linea la vice preside di quest’ultima, Francesca Santonocito, che pone l’attenzione sull’importanza della legalità e della memoria, oltre che della condivisione di valori che rendono migliore la città. Come molti compagni di scuola anche Andrea, 19 anni, poteva dormire fino a tardi o andare al mare, invece ha deciso di aiutare la docente con il giardinaggio. «Mi devo guadagnare la promozione», scherza lo studente, che sottolinea l’importanza di fare del bene nella società dove viviamo, che in giornate come questa si trasforma, alla fine, in un piacevole momento di condivisione e crescita.  


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