Acireale, rapina con piccozza a distributore Esso Volevano sigarette ma prendono gelati: arrestati

Volto coperto con le bandane e piccozza in mano, di quelle usate per l’edilizia. È così che due uomini si sarebbero presentati ieri notte, intorno alle 3, al distributore di carburante Esso della strada provinciale 114, nel Comune di Acireale, mentre due presunti complici li avrebbero aspettati all’esterno a bordo di una Opel Astra grigia. Tra questi anche A. D. (classe 2000), già coinvolto in un fatto di cronaca che molto aveva fatto discutere: la tentata rapina a una stazione di servizio Agip alla tangenziale di Catania, il 28 gennaio 2015, quando un incensurato di 21 anni – parte del commando – venne ucciso dagli spari di un poliziotto fuori servizio.

A essere arrestati questa notte, oltre al minorenne, sono stati Giuseppe Litrico (classe 1993), Andrea Condorelli (classe 1979) e Serafino Vaccalluzzo (classe 1991), tutti accusati di concorso in rapina aggravata. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, due di loro si sarebbero presentati all’interno del rifornimento di benzina con il viso coperto e una piccozza: scesi dall’auto grigia sarebbero entrati nel bar, minacciando i presenti e il cassiere, per farsi consegnare delle sigarette. Nella fretta, però, vista la presenza di tante persone, si sarebbero accontentati di alcune confezioni di gelato.

Usciti dall’esercizio commerciale, i due avrebbero raggiunto i presunti complici e sarebbero scappati in direzione Capo Mulini. Poco dopo, la macchina sarebbe stata intercettata da una volante della polizia in viale Antoniotto Usodimare, alla circonvallazione di Catania. All’interno del veicolo, oltre ai quattro giovani, gli agenti avrebbero rinvenuto la refurtiva, la piccozza e alcuni oggetti da scasso. I tre maggiorenni sono stati portati nel carcere di piazza Lanza, mentre il minorenne è stato portato nel centro per minori di via Franchetti.

Nel frattempo, il rifornimento di benzina di viale Alcide De Gasperi, ad Acireale, non ha mai chiuso i battenti. Le forze dell’ordine, in base a quanto si apprende dal personale della stazione di servizio, avrebbero visionato le immagini del sistema di videosorveglianza (interno ed esterno) installato nel negozio. Saranno quelle a definire l’esatto andamento della vicenda. Un po’ com’è stato con la rapina del 28 gennaio 2015 in tangenziale: il minorenne A. D. è stato condannato in primo grado e in Appello e pare si trovasse a piede libero nell’attesa che la condanna diventasse definitiva. 

Era il giovane rimasto ferito gravemente alla testa dopo che un agente di polizia, in borghese, aveva aperto il fuoco contro di lui e contro il 21enne incensurato Francesco D’Arrigo. Uccidendo quest’ultimo e raggiungendo A. D., all’epoca 14enne, al viso. Il proiettile è stato «estratto dalla zona frontale sinistra, al di sopra della zona orbitale», facevano sapere i medici. Il ragazzo aveva riportato anche «una emorragia cerebrale, resa evidente dalla tac». In quei giorni le sue condizioni sono rimaste critiche, finché il non si è quasi del tutto ripreso. Adesso, finito in manette di nuovo, ha 17 anni.


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