Amt, Puccio La Rosa nominato (di nuovo) presidente «I cittadini abbiano pazienza, sistemeremo l’azienda»

Puccio La Rosa torna alla guida dell’Azienda metropolitana trasporti. «E spero che per la città di Catania sia una soddisfazione avere di nuovo un catanese, dopo tanto tempo, alla guida dell’Amt», dice lui, poche ore dopo la nomina. La soddisfazione è difficile da nascondere, soprattutto perché il ritorno ai vertici della partecipata comunale arriva dopo la polemica – con relativo esposto in procura – a proposito della sua presunta mancanza di titoli adeguati per sostenere quel ruolo. Cosa che la magistratura aveva poi smentito, archiviando l’indagine. All’epoca, però, i toni si erano alzati parecchio e lo avevano costretto alle dimissioni, assieme all’ingegnera Raffaela Mandarano, che aveva lasciato l’incarico assieme a lui. Mandarano è il secondo nome che torna: sarà una delle componenti del Consiglio di amministrazione, assieme alla collega Stefania Di Serio, anche lei già presente nel cda (in quello nominato dopo le dimissioni di La Rosa e Mandarano).

«Nei giorni scorsi ci eravamo incontrati con i rappresentanti dell’amministrazione e mi era stata chiesta la disponibilità – spiega La Rosa a MeridioNews – Io l’ho data e oggi c’è stata l’assemblea dei soci. Devo dire che sono particolarmente felice». Perché, peraltro, di lui all’Azienda metropolitana dei trasporti parlavano bene pure i sindacati, che nei mesi non avevano lesinato le critiche alla gestione della partecipata: tra ordini di servizio contestatissimi e l’aperta ostilità tra il personale e l’ormai ex presidente Carlo Lungaro: tornato per la terza volta, anche lui, per tappare il buco lasciato dalle dimissioni dell’avvocato ed ex consigliere comunale. «Avevo avviato un bel percorso, il tribunale lo ha riconosciuto – continua il nuovo presidente – Sono consapevole delle difficoltà che incontrerò e dei disservizi che l’azienda ha determinato e continuerà a determinare». Perché i problemi restano: tra tutti, un parco mezzi insufficiente e ormai inadeguato: «Chiedo ai cittadini di avere un po’ di pazienza. Cercheremo da subito di mettere in campo gli interventi che già avevamo programmato lo scorso anno per migliorare le condizioni del trasporto pubblico».

Un pensiero va poi ai lavoratori, con i quali sarebbe necessario lavorare «in sinergia: solo così si potrà fare un buon lavoro». La nomina di Puccio La Rosa arriva dopo la modifica allo statuto dell’Amt votata dal Consiglio comunale. «Un adeguamento alla legge Madia», precisa l’ex non più ex presidente. Nel documento si prevede la possibilità che a guidare l’azienda sia un amministratore unico e non più un consiglio d’amministrazione. Una opzione che, in questo caso, il Comune di Catania – socio unico di Amt – ha deciso di non tenere in considerazione: «L’amministrazione comunale ha scelto di fare un cda e penso che sia la decisione più corretta: è un’azienda molto grande e penso che le persone che saranno con me potranno dare un contributo rilevante allo sviluppo dell’azienda, portando la loro professionalità». Sempre a proposito del nuovo statuto, La Rosa tende una mano al Consiglio comunale: «Hanno chiesto che la sede di Amt rimanesse a Catania e che non venisse spostata sul territorio nazionale – aggiunge – E credo che sia giusto. Inoltre, i consiglieri sono andati nella direzione di creare un’agenzia della mobilità e io sono d’accordo: è una delle cose su cui dovremmo puntare per ampliare le possibilità dell’azienda».

Prima di pensare al futuro, però, bisogna guardare per bene al passato: «Dobbiamo elaborare un documento, una sorta di punto zero al 30 agosto 2017, per capire esattamente qual è lo stato di Amt e da cosa si deve ripartire. Certamente bisognerà comprendere come il Comune intenda rientrare delle somme che deve ad Amt e discutere il nuovo contratto di servizio, già scaduto, e per il quale siamo in proroga. Bisogna fare un piano di ristrutturazione a breve termine e poi un piano di rilancio di lunga periodo». Poi ci sarà anche da sbrogliare la matassa del nuovo direttore generale: l’ingegnere Antonio Barbarino si era dimesso a ottobre 2016 e da allora la carica – fondamentale per la gestione aziendale – era rimasta vacante. Proprio ieri, però, è scaduto il termine per presentare le proprie candidature alla selezione pubblica aperta il 28 luglio. «Valuteremo i curricula», conclude Puccio La Rosa.


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