Etna, project financing per un sistema con l’Alcantara Sindaci: «Vetrina mondiale per attrarre investimenti»

Il project financing «Sistema Etna-Alcantara» è giunto formalmente al via. I Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia hanno infatti pubblicato l’avviso per la selezione di «operatori economici» interessati a «realizzare un nuovo sistema di mobilità integrato» per l’area di Etna nord attraverso appunto lo strumento della finanza di progetto. Si è così materializzata la via scelta dalle due amministrazioni per uscire da quel pantano in cui, fin dal 2013, si trovano intrappolate. Quel mix cioè di stasi e contorsioni politiche, inghippi burocratici e procedurali, nato intorno alla ricerca di una nuova soluzione per la gestione dell’accesso alle quote sommitali del vulcano patrimonio Unesco. 

«Stiamo mettendo l’Etna in vetrina mondiale – dicono all’unisono i due sindaci, Salvo Puglisi per Linguaglossa e Antonio Camarda per Castiglione – daremo ampia pubblicità a questa procedura con l’obiettivo di trovare nuove energie pronte a scommettere su un territorio che finalmente può contare su una visione unica di sviluppo». Con il project financing si cercano offerte e progetti di investitori che si spera siano anche milionari per «realizzare opere e servizi utili allo spostamento di persone – si legge nell’avviso – da un punto all’altro del territorio dei due Comuni, rendendo fruibili i punti d’interesse e agevolando i flussi». 

Come si declina in concreto tale disegno? Se dovesse andare in porto, la procedura prevede che l’eventuale operatore che avrà avanzato il project migliore – la valutazione di merito spetterà a una commissione nominata dai due Comuni – prenderà la gestione della strada per i crateri dell’Etna di proprietà dei due enti, in cambio dell’impegno ad investire in infrastrutture e mobilità ad ampio raggio. La prossima settimana l’atto verrà pubblicato in Gazzetta europea e, da allora, ci saranno 120 giorni di tempo per le offerte. 

In sostanza la strada, da sempre utilizzata per il business del trasporto dei turisti fino a quota 3000, diventa la via per finanziare interventi di più largo respiro a guida di privati. Tra le ipotesi circolate, progetti graditi e sostenibili potrebbero essere una funivia – o sistema analogo – che colleghi Piano Provenzana, la stazione turistica a quota 1800 metri a Linguaglossa, alla zona sommitale così come già accade sul versante sud dell’Etna. E, per quel che riguarda Castiglione, un collegamento organico – anche a fune – fra il centro del borgo medievale e le gole dell’Alcantara. Sono ipotesi, idee buttate lì dagli addetti ai lavori: di certo c’è che l’avviso lascia ampia libertà di proposta agli eventuali investitori. Il primo cittadino Salvo Puglisi tiene poi a evidenziare un altro aspetto della questione: «Siamo riusciti a far dialogare tutto il territorio come non accadeva da tempo, trovando la quadra per un piano che ci auguriamo funzioni e che punta a rilanciare economia e turismo in tutto il comprensorio Etna nord»

L’altra speranza in campo è che l’innovativo project financing diventi la chiave per superare l’altra grande incognita, cioè la posizione dell’autorità Antitrust. La formula dell’affidamento della strada in quota scelta adesso dai Comuni finora non è stata mai sperimentata e aggira di fatto il dilemma fra i due modelli di trasporto dei turisti che finora si sono confrontati: il sistema concessorio – con un gestore unico della pista montana, soluzione contestata dal Garante perché contraria ai principi del libero mercato – ed il sistema autorizzatorio – più vettori in concorrenza fra loro – invece auspicato dall’authority guidata da Giovanni Pitruzzella. Dilemma che fa da sfondo ad uno dei corollari del project appena varato: dati i tempi giocoforza lunghi, Castiglione e Linguaglossa hanno nel frattempo avviato un bando per appaltare la gestione della strada di Etna nord con il sistema concessorio – unica azienda affidataria, dunque, cui sarà richiesto di offrire un congruo canone – limitatamente per i prossimi mesi estivi. Con l’intento di evitare che le escursioni in jeep restino bloccate anche nel 2018


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