Bronte, mamme sul piede di guerra per mensa «Vigileremo su qualità ma vogliamo garanzie»

Quaranta mamme sul piede di guerra a Bronte per le recenti scelte dell’amministrazione comunale in merito alla mensa scolastica. All’incontro che si è tenuto questa mattina, convocato dal primo cittadino brontese, Graziano Calanna, insieme all’assessora Chetti Liuzzo, si è affrontata la questione relativa alla nuova gara d’appalto per il servizio mensa che, dopo anni di affidamento a una ditta locale, potrebbe essere gestito da un’impresa di Belpasso.

Sarebbe questo il punto che avrebbe scatenato la reazione di alcuni genitori. «Noi vogliamo solo che ci assicurino la qualità del cibo per i nostri figli che abbiamo avuto finora e che le pietanze non arrivino preconfezionate». Intanto, il sindaco ha spiegato che «il bando è lo stesso degli ultimi 15 anni, anzi – precisa – abbiamo solo aggiunto che le ditte partecipanti abbiano i necessari requisiti sulla qualità e che ci assicurino un numero di buoni pasto gratuiti da usare per le famiglie indigenti».

Sarebbe proprio sulla questione del numero di questi buoni pasto che l’assegnazione andrebbe a favore della ditta belpassese a discapito di quella locale, che ha già provveduto a presentare ricorso. Fra l’altro, nel bando si fa riferimento alla distanza massima del punto di cottura dalla mensa in cui i bambini dovranno consumare il pasto che non dovrebbe superare i 30 chilometri. La distanza che separa Belpasso da Bronte è di 32 chilometri– e potrebbero anche essere di più se si considerano gli indirizzi precisi. Due in più, comunque, rispetto a quelli previsti dal regolamento. Altro punto in questione è che le pietanze non sarebbero consegnate entro il tempo massimo previsto dal momento della fine della cottura: un’ora.

Per il momento, l’accordo raggiunto è che il servizio proseguirà con la ditta locale che ha avuto per anni la gestione della mensa, almeno fino a quando non sarà valutato il ricorso e si procederà alla definitiva assegnazione. Alla fine dell’incontro si è deciso di istituire una commissione, composta da funzionari comunali e genitori dei bambini – per controllare la qualità del servizio.


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