Il Cosenza continua a essere un tabù per il Catania Al Massimino finisce 2-2, reti di Barisic e Manneh

Il tabù Cosenza continua a rimanere tale: l’ultima vittoria interna coi calabresi rimarrà anche per questa stagione quella del marzo 1949, con gli almanacchi che oggi registrano il terzo pareggio in otto sfide al Massimino tra etnei e cosentini. Il 2-2 finale lascia tanti rimpianti e qualche sensazione negativa di troppo, legata a scelte tattiche discutibili da parte dell’allenatore etneo Lucarelli e a un gioco che non è mai decollato. Il Catania continua a palesare difficoltà casalinghe: il punto guadagnato in rimonta è stato più frutto di una reazione di nervi che di manovre corali armoniche. Le assenze di Russotto e Caccavallo pesano, ma non possono essere un alibi: la squadra, oggi, è apparsa troppo nervosa e poco sicura di sé.

La cronaca: Lucarelli sorprende tutti, smentendo le indicazioni della vigilia e schierando i suoi con un 4-3-3, con Rizzo e Fornito in mezzo al campo e un tridente d’attacco inedito che vede Curiale supportato da Mazzarani e Barisic. Il Cosenza risponde col classico 3-5-2 di Braglia, in cui Baclet torna titolare in avanti a causa dell’infortunio di Perez. La prima occasione arriva al 4′, con Mungo che da destra suggerisce per Bruccino: il tiro di controbalzo del 21 rossoblu viene deviato in angolo. Due minuti dopo Rizzo lancia Barisic che da destra serve Mazzarani, la cui conclusione rasoterra è sventata in angolo dal portiere. La partita è combattuta ed equilibrata ma, a sorpresa, a sbloccarla sono gli ospiti al 17′: palla ingenuamente persa dai rossazzurri a metà campo, con Mungo che si invola incontrastato verso la porta e dai venti metri scarica un destro rasoterra imprendibile per Pisseri.

I calabresi si confermano squadra temibile, compatta e rapida nel ribaltare l’azione, col Catania che riesce a far paura solo su calcio da fermo. Al 22′ Aya stacca su angolo, con Saracco bravo a smanacciare: sale l’urlo del Massimino, che sprona la squadra a reagire. Sul corner successivo è Barisic a svettare, dando però solo l’illusione del gol. Quando si pensa che i rossazzurri abbiano di nuovo il pallino in mano, arriva la doccia fredda del raddoppio cosentino: Bruccini, al minuto numero 26, sorprende il colpevole Pisseri con una punizione da distanza siderale, su cui l’estremo difensore si dimostra disattento. La partita adesso è emozionante e ricca di colpi di scena, col Catania che accorcia le distanze al 29′: ci pensa Barisic a riaprire il match, con un tocco di esterno destro in area che beffa Saracco. I rossazzurri adesso premono, ma lo fanno in maniera confusionaria, affidandosi a iniziative estemporanee: l’ultima emozione del primo tempo la riserva il portiere cosentino Saracco, strepitoso nel deviare in angolo una conclusione in area di Porcino.

Il Catania nella ripresa entra in campo in maniera svagata: Porcino perde palla lungolinea in area di rigore, con Baclet che detta a Bruccino una conclusione di facile lettura per Pisseri. Al 52′ entra Ripa per Fornito, con Mazzarani che scala a centrocampo e Curiale che si sposta a sinistra nel tridente offensivo. Due giri di lancetta dopo Curiale, ispirato da Lodi, conclude di sinistro a lato, coi rossazzurri che poi sfiorano il pareggio al 58′ con Mazzarani che, incredibilmente, cestina a due passi da Saracco un suggerimento da destra. Il Cosenza controlla e prova a ripartire, il Catania fa molta fatica a costruire, affidandosi spesso a lanci lunghi: Lucarelli prova così a sparigliare le carte con Di Grazia per Mazzarani e Marchese al posto di Porcino, lanciando poi Manneh che sostituisce un evanescente Curiale. 

Il 4-2-4 con cui i rossazzurri affrontano l’ultima parte di gara, però, fa fatica a sfondare la linea Maginot di un Cosenza tatticamente impeccabile. Al 73′ Di Grazia impegna Saracco di sinistro, ma è un’occasione estemporanea: i tanti palloni messi in mezzo dalla trequarti, infatti, non trovano mai un rossazzurro pronto ad approfittarne, col centro dell’area incredibilmente vuoto nonostante il ricco arsenale offensivo schierato da Lucarelli. L’ultima mossa del tecnico toscano è l’esordiente Brodic, per un Barisic comunque positivo: a dieci minuti dalla fine proprio il neo entrato si divora il gol del 2-2 concludendo in piena area con un piatto sinistro centrale, sventato da Saracco. A tre minuti dal termine arriva il sospirato 2-2: lo segna Khalifa Manneh, lesto a deviare in rete una palla spizzata da Ripa dopo un angolo di Di Grazia. La partita si accende improvvisamente ma, nonostante i 4′ di recupero decretati dall’arbitro, i rossazzurri non riescono a gettare il cuore oltre l’ostacolo: il Cosenza rimane un ostacolo insormontabile al Massimino, col Lecce che adesso si allontana a +6. Per ambire al primo posto, soprattutto tra le mura amiche, servirebbe molto di più.

Tabellino:

Catania-Cosenza 2-2

Marcatori: 7′ Mungo, 26′ Bruccini, 29′ Barisic, 87′ Manneh

Catania (4-3-3): Pisseri; Aya, Tedeschi, Bogdan, Porcino; Rizzo, Lodi, Fornito; Barisic, Curiale, Mazzarani. Panchina: Martinez, Esposito, Semenzato, Blondett, Marchese, Manneh, Biagianti, Bucolo, Di Grazia, Ripa, Brodic. All: Lucarelli

Cosenza (3-5-2): 22 Saracco; 5 Idda, 31 Dermaku, 29 Pascali; 2 Corsi, 21 Bruccini, 6 Palmiero, 20 Trovato, 30 D’Orazio; 7 Mungo, 16 Baclet. Panchina: 1 Zommers, 15 Boniotti, 13 Pasqualoni, 33 Camigliano, 10 Ramos, 26 Loviso, 36 Braglia, 25 Tutino, 29 Okereke. All: Braglia


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