Ekipe Orizzonte Catania, la vera forza è il gruppo Intervista alle grandi protagoniste di quest’anno

Il ritorno ad altissimi livelli è già sancito da un’annata che, giunta solo a metà, ha portato in dote all’Ekipe Orizzonte Catania due trofei: la Coppa FIN e la Coppa Italia, conquistate in finale contro la Sis Roma, hanno certificato la crescita di un gruppo ricostruito partendo dal settore giovanile e rafforzato stagione dopo stagione con innesti di valore mondiale. Gli ultimi due arrivi hanno ulteriormente innalzato il livello: si tratta della portiera americana Ashleigh Johnson, classe 1994 campionessa olimpica in carica, e dell’attaccante olandese Sabrina van der Sloot, arrivata dal Budapest. Due ragazze in Sicilia soltanto da pochi mesi, ma già integrate in un gruppo molto unito e compatto, guidato con maestria da Martina Miceli. Oggi le atlete tornano in vasca per i quarti di finale di Eurolega, contro il Dunaujvaros.

Il sorriso di Ashleigh Johnson fa trapelare la serenità della 23enne ex Princeton: «Sono veramente molto felice di essere qui: è bello far parte dell’Orizzonte e poter lavorare con una squadra e uno staff molto preparati. Le mie compagne – ammette l’atleta Usa – sono molto dolci e carine e mi hanno dato un caldo benvenuto nel gruppo». L’ambientamento della Johnson, poi, è stato accelerato dalla condivisione della casa con tre compagne: Carolina Ioannou, Alessia Morvillo e Roberta Bianconi: «Le mie coinquiline sono grandiose – ammette Ashleigh sorridendo – e molto divertenti: è stato bello poterle conoscere meglio ed è piacevole poter dividere con loro gli spazi e le giornate». Il tempo libero a disposizione ovviamente non è molto, ma il numero 1 dell’Orizzonte lo sfrutta per esplorare la città in compagnia delle amiche-compagne: «Mi sento a mio agio ovunque vada – ammette il portiere – ciò che più mi ha colpito di Catania è il cibo, fantastico. È veramente interessante provare i differenti sapori: il mio piatto preferito è la pasta alla norma. Qui ho assaggiato per la prima volta l’arancino: il migliore è quello al ragù». 

L’amore per la buona tavola accomuna la Johnson a Sabrina van der Sloot. «Qui a Catania mi trovo bene, amo le mie allenatrici Tania Di Mario e Martina Miceli e le mie compagne di squadra: amo anche il tempo e il cibo qui, ogni cosa della Sicilia. La mia relazione con le ragazze – ammette l’attaccante olandese – è ottima, sono state sempre molto dolci con me, aperte e accoglienti: mi sento a mio agio con loro. In Sicilia le persone sono più espansive rispetto all’Olanda». Il tempo libero non è molto per Sabrina, dato che lo sfrutta anche per proseguire gli studi: «Studio Scienze culturali, una facoltà che racchiude filosofia, storia e arte: è una università telematica, preparo gli esami da casa. Studiare e allenarsi – precisa la giocatrice – non è facile: servono grande disciplina e rigore, ma mi piace farlo». Quanto al gioco, poi, le differenze con l’estero sono soprattutto tattiche: «In Italia c’è un grande livellamento di forze e un equilibrio verso l’alto, quindi ci sono match più duri. Il gioco – ammette la van der Sloot – qui mi sembra più incentrato sulla fase difensiva, mentre in Ungheria curavamo più l’attacco».

Una delle prime a dare il benvenuto alle atlete straniere è Roberta Grillo, catanese doc, carattere esuberante e battuta sempre pronta. «Restare qui e riuscire a fare sport a livelli altissimi è meraviglioso: giocare per la squadra della propria città non ha prezzo – precisa la Grillo – sono fortunata e spero di onorare al meglio il nome dell’Orizzonte». «A volte interrompo i momenti di serietà con qualche battuta – ammette l’atleta catanese – e questo fa parecchio arrabbiare Martina Miceli. Lei però è fantastica, sa alternare severità e morbidezza, trovando sempre un giusto compromesso». Sulla necessità di avere un gruppo unito per vincere, Roberta Grillo non ha dubbi: «L’unità è tutto: senza questo elemento la squadra non arriverebbe da nessuna parte. Anche per questo cerchiamo di accogliere al meglio le nuove arrivate: abbiamo portato Ashleigh e Sabrina a fare un giro della città per vedere i posti più belli, non dimenticandoci – ammette sorridendo – del mare e del cibo, che è quello che più ci piace. Anche i tifosi ci appoggiano sempre: il calore della gente è basilare, speriamo di ricambiarlo nella maniera più giusta».

La maglia dell’Orizzonte ha un significato molto particolare anche per la napoletana Carolina Ioannou: «Venire a giocare qui è stata la realizzazione di un sogno, dopo aver affrontato un anno molto difficile (a causa di problemi burocratici legati al cartellino, conteso tra Posillipo e Rapallo, ndr). Grazie alle mie compagne di squadra tutta questa situazione è stata molto più leggera: Catania – ammette Caterina – è come tornare a casa, essendo molto simile a Napoli. Mi trovo bene qui, sono contenta di questa scelta». Essere la figlia di Bianca Pirone, storica giocatrice della nazionale azzurra, per lei non è un peso: «È sempre stato uno stimolo – precisa l’atleta – sin da quando ero piccola ho sempre voluto ripercorrere le sue orme. Adesso però sono me stessa, anche perché la pallanuoto si è evoluta: ormai sono io a insegnare a lei qualcosa (ride, ndr)». Un ultimo appunto su Ashleigh Johnson, campionessa olimpica e coinquilina: «È stata una grande emozione conoscerla. È una ragazza semplicissima, umile ed è collaborativa a casa, ci troviamo d’accordo su tutto».


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