Sicula Leonzio-Catania, chi sale e chi scende Lodi impreciso e nervoso, Bogdan sicurezza

Lo 0-0 tra Sicula Leonzio e Catania è carico di rimpianti per i rossazzurri, che non profittano del pareggio interno del Lecce nel big-match di giornata contro il Matera, con il Trapani che agguanta i rossazzurri, per di più superandoli in virtù del vantaggio nella differenza reti. Tra gli uomini di Cristiano Lucarelli buona prova del pacchetto difensivo, con Bogdan come al solito sontuoso e bravo a rintuzzare i pochi pericoli provenienti dall’attacco lentinese. Sotto tono tutto il pacchetto mediano, con una speciale menzione negativa per un Lodi impreciso e nervoso, tanto da meritarsi il rosso a partita conclusa.

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Bogdan: il centrale ex Vicenza si guadagna ancora una volta i galloni di migliore in campo, con il Catania che esce imbattuto dall’Angelino Nobile di Lentini. Il 26 rossazzurro è sempre preciso e puntuale nelle chiusure, bravo a ripartire e intelligente a spendere il giallo per fermare un Arcidiacono lanciato a rete. Sempre più una sicurezza

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Blondett: il compagno di reparto di Bogdan è protagonista di una prova determinata, avvalorata dal fatto che anche a causa dell’infortunio ha giocato pochissime partite da titolare. È anche merito suo se Pisseri non rischia praticamente nulla nel corso della partita

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Aya: non è facile contrastare un peperino come Arcidiacono, giocatore veloce e tecnico che, quando vede rossazzurro dà il meglio di sé. Il centrale italo-tunisino, adattato da terzino destro, svolge al meglio il suo compito, limitando con le buone e le cattive le folate dell’esterno catanese della Sicula Leonzio. Giocatore polivalente.

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Lodi: il numero dieci etneo stavolta non fa la differenza, non sfruttando alcuna delle doti che solitamente contraddistinguono il suo gioco. Probabilmente in difficoltà nell’improponibile terreno del Nobile, l’ex Genoa non riesce a dettare i tempi e a trovare gli spazi giusti per i suggerimenti in avanti e non risulta decisivo sui calci piazzati, sua classica arma letale. Il nervosismo lo spinge anche a dire qualche parola di troppo all’arbitro che alla fine lo butta fuori: prova insufficiente.

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Mazzarani: Lucarelli lo preferisce a Rizzo, date le sue virtù di assaltatore in una partita in cui la spada vale più del fioretto. Il numero 32 rossazzurro però, come spesso capita, si accende e si spegne senza lasciare una chiara impronta sul gioco degli etnei. Troppo spesso impalpabile.

Flop

Manneh: il ragazzino, splendido contro Cosenza e Siracusa, non riesce stavolta a fare la differenza in una partita che, probabilmente, non era totalmente adatta alle sue caratteristiche. L’esterno d’attacco rossazzurro soffre il pressing dei difensori bianconeri, non riuscendo mai a prodursi nei suoi classici allunghi, grazie anche alla grande prova del dirimpettaio De Rossi. Forse è ancora troppo acerbo per certe battaglie.


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