Misterbianco, scomparso il 71enne Pietro Capizzi Ultima volta visto al pronto soccorso del Garibaldi

È scomparso ieri pomeriggio da Misterbianco il signor Pietro Capizzi di 71 anni. «È uscito di casa intorno alle 18 e non ha più fatto rientro. A noi ha detto che stava solo andando nell’altra stanza, ma mio zio soffre di Alzheimer e la malattia, negli ultimi tempi, sta peggiorando». A parlare a MeridioNews è la nipote Epifania. Al momento dell’allontanamento Pietro indossava dei pantaloni blu, una camicia rossa a quadretti e un gilet blu. 

Pietro Capizzi

L’ultimo avvistamento di Pietro è al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi centro di Catania, dove si è registrato verso le 19.20. «Arrivato lì non sappiamo come, è stato in grado di fornire correttamente tutte le proprie generalità ed è stato preso in carica con un codice giallo per lo stato confusionale in cui si presentava – spiega la nipote – Quando però, al momento del suo turno, intorno alle 20.10, è stato chiamato non si è presentato al triage e nessuno lo ha più visto». Una guardia giurata dell’ospedale ha riferito di averlo notato fino a poco prima, perché era piuttosto irrequieto.

La ricostruzione del pomeriggio di Pietro, per adesso, si ferma qui. È uscito lasciando a casa il cellulare e tutte le sue cose. Le forze dell’ordine sono già state avvisate e le ricerche proseguono. Da Misterbianco all’ospedale del capoluogo etneo potrebbe essere arrivato con i mezzi pubblici. «Chiediamo ai passeggeri degli autobus e della littorina di fare uno sforzo di memoria – dice Epifania – perché mio zio fino a pochi mesi fa, prima che la malattia peggiorasse, prendeva questi mezzi per raggiungere Catania».

I parenti lo hanno cercato dentro l’ospedale e in tutta la zona circostante ma anche in altri posti del centro di Catania che era solito frequentare. «Abbiamo guardato nei corridoi del Garibaldi sperando si fosse addormentato in qualche lettino o barella, poi abbiamo perlustrato anche tutta l’area esterna e i dintorni ma niente», dice Epifania. Nessuna traccia di lui nemmeno lungo via Etnea e la villa Bellini. «Il punto è che la più grande passione di mio zio sono le camminate e le lunghe passeggiate, quindi adesso potrebbe essere ovunque – aggiunge – Mi rendo conto che è come cercare un ago in un pagliaio, ma non ci possiamo scoraggiare e chiediamo l’aiuto di chiunque lo avesse visto». 


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