Operazione Bivio, lo spaccio nel cuore di S. Cristoforo Indagati in 27, forniture dai Cappello e dai Santapaola

Percorri via della Concordia, giri a sinistra per via Alogna, ancora qualche metro, ed ecco il bivio per via Trovatelli. Siamo nel cuore del quartiere San Cristoforo, in un dedalo di strade quasi inaccessibili. Dove, volendo usare le parole del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, «la mafia controlla tutto». Come le due piazze di spaccio finite nel mirino dell’ultima operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale su delega della procura etnea. Sono 23 le persone finite dietro le sbarre per un totale di 27 indagati. Tra loro anche quattro minorenni. Apparterrebbero, secondo l’accusa, a due gruppi autonomi che, tra aprile e luglio 2017, si sarebbero spartiti le strade del quartiere per vendere droga al dettaglio. All’interno si sarebbero mossi a loro agio pusher, vedette e capi. Gli incassi? Quasi 15mila euro al giorno.

In via Trovatelli si sarebbe imposto Giuseppe Allegra, già finito dietro le sbarre a maggio scorso. Adesso, insieme a tutti gli altri indagati, dovrà rispondere anche del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Senza però l’aggravante mafiosa. L’unico collegamento con i clan sarebbe stato quello legato alle forniture di stupefacenti. In una spartizione mista tra la cosca dei Cappello e quella della famiglia di Cosa nostra dei Santapaola-Ercolano. Quest’ultima in seria difficoltà dopo gli arresti di tutti gli esponenti di rilievo dei Nizza

«La droga resta comunque una delle principali fonti di reddito della mafia», spiega in conferenza stampa il magistrato Rocco Liguori. Tra gli aneddoti principali dell’inchiesta c’è questa sorta di pax mafiosa che per mesi avrebbe contraddistinto lo spaccio nelle due strade. I due gruppi, per essendo separati, non si sarebbero pestati i piedi tra loro. «In via Trovatelli si vendeva soltanto cocaina mentre in via Alogna anche marijuana».

Come spesso accade da queste parti uno dei capi saldi di questo genere di attività è l’organizzazione. Pusher e vedette avrebbero lavorato con una turnazione di mattina, dalle 11.30 alle 20, e una serale dalle 20 alle tre di notte. Quando però arrivava il fine settimane capitava anche di spingersi fino all’alba. «Quando qualcuno veniva arrestato – spiegano i carabinieri – la panchina era già pronta con i sostituti pronti». L’inchiesta ha fatto emergere anche la disponibilità di armi da fuoco. Uno degli arrestati, per esempio, è stato catturato con tre pistole di diverso calibro e un elevato quantitativo di munizioni. Materiale tutto efficiente e pronto a essere utilizzato. 

Elenco Persone arrestate:

Bafumi Maurizio cl.94 (già detenuto carcere Noto)
Scuderi Mario cl.59 (già detenuto carcere Augusta)
Consolo Simone cl.93 (già detenuto carcere Caltagirone)
Vicino Orazio cl.98 (già detenuto carcere CT Bicocca)
Allegra Giuseppe, cl.79 (carcere CT Bicocca)
Germanà Giovanni, cl. 94 (carcere CT Piazza Lanza)
Rapisarda Alfio cl.58 (carcere CT Piazza Lanza)
Musumeci Gaetano Silvestro cl.68 (carcere CT Piazza Lanza)
Consolo Salvatore Giuliano cl. 96 (carcere CT Piazza Lanza)
Ranno Gaspare cl.70 ( arresti domiciliari)
Guglielmino Antonino Mirko cl.92 (carcere CT Bicocca)
Raccuia Prospero Salvatore cl.96 (carcere CT Piazza Lanza)
Vinciguerra Vito cl.92 (carcere CT Piazza Lanza)
Zuccarello Vincenzo cl.93 (arresti domiciliari)
Bellamacina Giovanni Antonino cl.95 (carcere CT Piazza Lanza)
Biondo Giacomo cl.82 (carcere CT Piazza Lanza)
Breve Davide cl.74 (carcere CT Piazza Lanza)
Fuselli Angelo cl.84 (carcere CT Piazza Lanza)
Pescatore Angelo Lucio cl.82 (carcere CT Piazza Lanza)
Mardhi Giuseppe cl.91 (carcere CT Piazza Lanza)
Minutola Giuseppe cl.96 (carcere CT Piazza Lanza)
Napoli Giuseppe cl.80 (carcere CT Piazza Lanza)
Scuderi Luigi Roberto cl.98 (arresti domiciliari)
Sicali Salvatore cl.72 (carcere CT Piazza Lanza)
F.E. cl.99 (I.P.M. CT Bicocca)
F.S. cl.99 (I.P.M. CT Bicocca)
M.J. cl.01 (I.P.M. CT Bicocca)


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