Aci Catena, bagarre in aula sull’audizione del M5s Il sindaco abbandona i lavori, contestato Sapuppo

«Chiamare “bilancio partecipato” ciò che l’amministrazione ha propinato ai cittadini significa millantare sul concetto stesso di partecipazione». Così, ieri sera, Bartolo Tagliavia si è rivolto al consiglio comunale di Aci Catena, in occasione dell’audizione concessa all’attivista del Movimento 5 stelle, non rappresentato in aula. La decisione era arrivata dopo una raccolta di circa cinquanta firme inoltrata al presidente del consiglio Venerando Sapuppo. Il quale, per la prima volta nella storia del Comune, ha dato la possibilità a un semplice cittadino di parlare dagli scranni dell’assemblea. Tagliavia prende parola alla fine della seduta, quando invece il suo intervento era invece previsto all’inizio dei lavori. Poco prima, il sindaco Nello Oliveri e alcuni consiglieri hanno lasciato l’aula. «Mi ero fermato perché pensavo che lui parlasse, poi hanno letto un’altra nota, ma io dovevo andare via», spiega il sindaco a MeridioNews, togliendo valore politico al gesto.

«Il bilancio partecipato di Aci Catena rappresenta l’apoteosi dell’accentramento del potere decisionale nelle mani di chi amministra – ha attaccato Tagliavia – questo perché i catenoti sono chiamati a presentare dei progetti, ma il loro compito si esaurisce là: non saranno loro a decidere quali progetti presentati saranno attuati». L’attivista richiama il dettato della legge regionale del 2014 voluta dal M5s all’Ars: sulle proposte da finanziare con il due per cento delle somme trasferite ai Comuni decidono, in realtà, gli stessi cittadini con il voto o altri strumenti analoghi. «Inoltre i trasferimenti da destinare alla democrazia partecipata non devono superare i 10mila euro», aggiunge Tagliavia.

A febbraio di quest’anno l’amministrazione aveva tenuto un incontro pubblico per la presentazione dei progetti. In quello stesso momento – poco partecipato – si era discusso dei 22mila euro previsti per il bilancio partecipato 2016, poi chiesti indietro dalla Regione perché non spesi dal Comune. Quest’anno, invece, il capitolo di spesa non supera gli ottomila euro: tremila euro concessi dalla Regione e le restanti somme dal Comune.

Il sindaco Oliveri replica: «Abbiamo recuperato i soldi del 2016, destinandoli a iniziative sociali e con quelle somme finanzieremo i progetti di quegli anni, con gli ottomila euro del 2017 andremo a finanziare le idee successive». «Tutte le iniziative presentate dalla cittadinanza devono essere valutate dagli esperti comunali – continua -. Le procedure, secondo le mie conoscenze, sono questi. Se poi ci saranno delle modifiche legislative, ne prenderò atto». 

L’intervento scatenare polemiche dai consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione: «Ci aspettavamo che Tagliavia parlasse del regolamento sul tema, affinché l’aula potesse lavorarci – afferma Giovanni Grasso, consigliere di maggioranza – invece è venuto qui ad accusare anche chi di questo consiglio e di questa giunta non ne fa più parte». Sul banco degli accusati anche il presidente Sapuppo, reo, avendo dato parola a Tagliavia, di aver «creato un precedente, mancando di rispetto alla cittadinanza che già rappresentata in consiglio».

Davide Quattrocchi, consigliere di opposizione, fa eco ai colleghi: «Già in conferenza dei capigruppo ci siamo resi conto che quella di Tagliavia non era una proposta vera e propria, mancando un notevole numero di firme. L’intenzione di Tagliavia, come da lui stesso affermato durante la conferenza dei capigruppo, era solo quella di parlare in consiglio, definendo il regolamento per il bilancio partecipato “carta straccia”». A sentire i consiglieri comunali, dunque, sarebbe stato il presidente del consiglio a tirare per la sua strada. La sua risposta non si è fatta attendere: «Per la prima volta si è data la possibilità a un cittadino di spronare tutti i consiglieri – ha detto Sapuppo – d’altronde, le audizioni non comportano l’approvazione di alcuna proposta, bensì sono chiarimenti di ciò che si propone».


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