Ventitré motivi per visitare la Sicilia secondo Bloomberg Tra monumenti e mercati, spiagge, Etna e cibo di strada

Ventitré fotografie entusiasmanti, accompagnate da paragrafi brevi e incisivi: decine di spunti e motivi per esplorare la Sicilia in tutte le sue direzioni, lasciandovi un po’ di cuore. Così Nic McCormack, collaboratore dell’agenzia di stampa Bloomberg News, ha raccontato nei giorni scorsi un ideale percorso attraverso luoghi, simboli, strade e iniziative culturali che abbracciano ogni epoca dell’Isola fino al presente. Il ritratto che emerge offre l’immagine di una Sicilia che sembra riscattarsi dalla mafia attraverso la cultura. «La rinascita culturale negli ultimi anni, manifesta nella ristrutturazione architettonica di città, musei e palazzi, è per molti è la speranza di un segno della perdita di potere di Cosa Nostra», scrive in apertura McCormack.

Il viaggio inizia dall’alto, sollecitando la vista: dalla rocca di Cefalù e dalle sue torri normanne, sottolineando i legami tra storia attuale e le civiltà passate. A colpire il giornalista la «suggestiva cattedrale normanna a due torri piena di mosaici bizantini, e le sinuose stradine medievali e piazze dove il regista Giuseppe Tornatore ambientò alcune scene del film Nuovo Cinema Paradiso». L’arancio acceso delle colate laviche, l’ebbrezza dei vini prodotti da millenni, le spiagge dorate, il biancore della marna a Scala dei Turchi, il gusto deciso del cibo di strada accanto ai segreti gastronomici dell’agnello dedicato a Polifemo dello chef Ciccio Sultano che si lascia ispirare dalla mitologia greca, conducono ogni visitatore all’interno di un percorso sensoriale.

Un senso di meraviglia accompagna la descrizione del Teatro Greco di Taormina, la cui posizione drammatica guarda all’Etna ed allo Ionio. «Collegata ad una graziosa spiaggia ai piedi di Taormina» si erge l’Isola Bella, sottratta ai luoghi comuni grazie alla scandalosa storia della sua proprietaria lady Florence Trevelyan,«ambientalista ante litteram esiliata dalla regina Vittoria in seguito ad una relazione proibita col futuro re Edoardo VII». Proseguendo sulla costa occidentale si incontra Trapani dove si producono vini da «uve cresciute su terreni lavici, che tenderebbero a conferire aromi elaborati, alta acidità e un gusto legato alla terra». Mentre, il profumo di Malvasia accompagna i visitatori che giungono sull’isola di Salina. D’obbligo è una capatina a Caltagirone sulla scalinata di santa Maria del Monte, famosa per i suoi 142 scalini bordati con ceramiche dipinte a mano.

L’impressione di contemplare un gioiello accomuna tutti coloro che si trovano davanti ai mosaici aurei nella Cappella Palatina di Palermo. Le installazioni artistiche di Palazzo Butera, le riaperture del Teatro Massimo «rimasto chiuso 23 anni per imposizione di Cosa Nostra» e del museo archeologico regionale Antonio Salinas sono «un esempio della rinascita artistica e culturale della città». Non c’è dubbio che lo sguardo del giornalista ami perdersi in mezzo alla gente, tra i mercati della Vucciria e di Ballarò, o gli ambulanti della pescheria di Catania, città dalle architetture barocche. Nel capoluogo etneo, la curiosità di McCormack viene attratta dal simbolo della città, il liotru, che il giornalista americano descrive come una «bizzarra fontana progettata da Giovan Battista Vaccarini che vi incluse un elefante in basalto e un obelisco di stile egizio sulla sua schiena».

Nel tour non può mancare la visita al maestoso tempio della Concordia che domina la Valle dei Templi di Agrigento. Il giro prosegue con la visita al santuario di Tindari dedicato alla Madonna nera e al borgo di Forza D’Agrò reso celebre dal film Il Padrino. Per apprezzare Erice, invece, l’ideale è un viaggio in vespa. L’interno dell’isola non sfugge al giornalista d’oltreoceano che accenna alla Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, partendo dal famoso mosaico delle atlete in bikini. L’immagine e la descrizione di Assoro, arroccata sul monte La Stella, concludono il viaggio sentimentale con un ultimo slancio verso l’alto. Le fortificazioni normanne, gli ornamenti compositi e multiculturali della cattedrale aggiungono meraviglia a meraviglia.


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