Acireale, scontro su project financing per illuminazione «Parteciperemo a bando europeo». Scade il 30 agosto

Scontro aperto ad Acireale sulla gestione della pubblica illuminazione. L’argomento è di pubblico dominio in città da qualche giorno, da quando cioè il sindaco Stefano Alì ha annunciato l’intenzione di riproporre il progetto che era stato pensato dalla vecchia giunta guidata dall’ex sindaco Roberto Barbagallo. Durante il Consiglio comunale di ieri, con i voti della maggioranza e un solo astenuto, è stata approvata la delibera che dà il via al progetto. L’iniziativa è quella di affidare a un privato, selezionato tramite una gara d’appalto, il sistema di pagamento delle bollette della pubblica illuminazione e la manutenzione degli impianti, tutto a fronte di un canone annuo pagato dal Comune.

Tuttavia, nel 2017 – quando Alì faceva opposizione fuori dal municipio – l’attuale sindaco contestò l’idea di Barbagallo che prevedeva di affidare il project financing per 22 anni a un costo di 1.112.000 euro all’anno. Inoltre, lo stesso primo cittadino sottolineava come il Comune non avesse fatto un adeguato censimento dei punti luce e delle esigenze della città sull’illuminazione. Oggi Alì ripropone il progetto, riducendo a 19 anni la sua durata e con costi minori, cercando di agganciare un finanziamento europeo di quattro milioni e mezzo che andrebbero a coprire buona parte dei costi annui. Possibilità molto difficile, quest’ultima, visto che il bando scade il 30 agosto.

Questo rilancio del progetto da parte di Alì in città e tra i consiglieri di opposizione è stato visto come un atto contradditorio. Tant’è che questi ultimi hanno scelto di lasciare l’aula durante il voto in Consiglio. «Il progetto previsto nel piano triennale delle opere pubbliche è stato oggetto di varianti che non hanno fatto altro che allungare i tempi di approvazione – spiega la consigliera di opposizione Sabrina Renna a MeridioNews -. Peraltro qualsiasi modifica avrebbe dovuto essere pubblicata, ma non è stato fatto». L’ex esponente della maggioranza Barbagallo rincara la dose: «Sono arrivati dei pareri non firmati dai revisori dei conti: tutto è avvenuto 24 ore prima della seduta». «Dopo, i pareri dei revisori avrebbero dovuto passare per la commissione Bilancio, di cui faccio parte, ma in questo caso è stata interpellata esclusivamente la commissione Lavori pubblici: non si capisce il criterio perché venga scelta una commissione piuttosto che un’altra». Renna, inoltre lamenta il fatto di essere stata più volte interrotta dalla presidente del consiglio Sonia Abbotto durante la sua esposizione in aula: «Mi è stata arbitrariamente tolta la parola: è stato vilipeso il diritto di democrazia».

Non si fanno attendere le repliche dell’esponente di maggioranza: «Ho monitorato attentamente l’intervento della consigliera Renna, che ha parlato più degli assessori e il sindaco messi insieme. A un certo punto bisogna interrompere – afferma Sonia Abbotto – Per quanto riguarda le commissioni, come da regolamento, noi abbiamo richiesto il parere della commissione competente, che in questo caso è quella relativa ai Lavori pubblici». Sui pareri dei revisori dei conti arrivati in ritardo, complici anche le ferie di alcuni funzionari e la chiusura degli uffici, risponde: «È vero che il parere dei revisori è stato richiesto in tarda mattinata, ma i documenti sono arrivati firmati sulla mia Pec alle 15. Questo non è bastato ad alcuni consiglieri: io, il segretario e il presidente della revisione dei conti abbiamo rassicurato riguardo all’originalità delle firme, che c’erano». Ma i consiglieri di opposizione non ci stanno. Così dicono che sottoporranno alle autorità competenti il comportamento «eccentrico, irrituale e non convenzionale» – come lo hanno definito in una nota – della Abbotto. E hanno esortato la procura della Repubblica a intervenire sulle parole con cui l’assessore Salvatore Pirrone aveva demolito il bando passato, definendolo «un progetto fatto da pochi, per pochi».

Nel tentativo di spiegare nel merito la proposta e di abbassare i toni, la presidente del Consiglio e il primo cittadino Alì stamattina hanno indetto una conferenza stampa in municipio. «Abbiamo riproposto un progetto in cui siamo noi a dettare i punteggi del bando e non la stessa ditta, come riportava l’iniziativa precedente – dichiara Alì – Poi abbiamo fatto eliminare il rischio imprenditoriale, che in prima era lasciato a carico dello stesso Comune». Alì, con conti alla mano, paragona i vantaggi del disegno che si appresta a proporre. «Se riusciamo a intercettare il finanziamento europeo, abbiamo un risparmio non indifferente, pagando 764mila euro all’anno – osserva –. Diversamente, senza finanziamento, riusciremo comunque a ridurre i costi, che si aggireranno sui 900mila. Tutto questo dopo aver effettuato un adeguato controllo dei punti luce».


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