Salvatore Alex Atanasio, 26 anni, è stato arrestato all'alba di questa mattina all'interno dell'abitazione di un congiunto. Gli investigatori lo cercavano da 48 ore, cioè da quando è scattata l'operazione. Il giovane si trovava in Germania da due mesi per lavoro
Paternò, in carcere l’ultimo nome del blitz Assalto Interrogatori ai presunti affiliati del clan Assinnata
È stato arrestato all’alba di questa mattina, all’interno dell’abitazione di un congiunto dove si era recato subito dopo essere tornato dalla Germania, Salvatore Alex Atanasio, 26 anni, il decimo uomo coinvolto nell’operazione Assalto della direzione distrettuale antimafia di Catania. Da 48 ore, ossia dall’alba di martedì quando è scattata l’operazione contro il clan Assinnata di Paternò, il giovane era irreperibile. A seguito di specifiche indagini è stato accertato che il ragazzo si trovava da circa due mesi in Germania per lavoro. I controlli dei carabinieri, che tenevano sotto osservazione i luoghi dove Atanasio si sarebbe potuto recare subito dopo il suo rientro, avrebbero avuto esito con l’arresto del giovane da parte dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò.
Non è da escludere che Atanasio stesse per recarsi nella caserma di piazza della Regione per costituirsi. Il legale del giovane, l’avvocato Vittorio Lo Presti, sostiene che il suo assistito «si è costituito«. Salvatore Alex Atanasio, subito dopo l’arresto è stato condotto nel carcere di Catania Bicocca, dove in mattinata si sono svolto gli interrogatori di garanzia di Erminio Laudani, 49 anni; il figlio Gaetano, 21 anni; Marco Impellizzeri, 25 anni; Marco Giuseppe Sciacca, 24 anni; Cristian Terranova, 26 anni; Ivan Gianfranco Scuderi, 24 anni; e Rosario Sammartino, 39 anni. I sette arrestati, così come Atanasio, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A condurre gli interrogatori sono stati il giudice per le indagini preliminari Giancarlo Cascino e la magistrata Valentina Sincero, nonché il collegio difensivo degli arrestati composto dagli avvocati Carmelo Lo Presti, Vittorio Lo Presti, Eleonora Baratta, Massimiliano D’Urso e Antonio Giuffrida. Saranno, invece, interrogati domani nel carcere Cavadonna di Siracusa dove sono detenuti, Samuele Cannavò e Domenico Assinnata junior. Quest’ultimo considerato dagli inquirenti l’attuale reggente dell’omonimo clan, legato ai santapaoliani di Catania.
Con il blitz Assalto la direzione distrettuale antimafia di Catania ha definito la posizione di predominio del clan nell’ambito della criminalità organizzata di Paternò. Una indagine che ha consentito di stabilire il potere della cosca di Turi Assinnata, padre di Domenico, attualmente detenuto nel carcere di Asti. Due anni di indagini, partite a maggio 2015 e finite a luglio 2017, che comprendono anche quanto accaduto il 2 dicembre del 2015: ossia l’inchino dei cerei, le cosiddette varette, sotto casa di Domenico Assinnata durante le celebrazioni della patrona Santa Barbara. Per gli inquirenti quell’inchino con relativo bacio del capoveratta a Domenico Assinnata, e la successiva annacata, stava a testimoniare il riconoscimento del figlio del boss quale reggente del clan, nonostante la giovane età. A tenere le redini del clan sarebbero stati anche Gaetano Laudani, cognato di Domenico Assinnata, e suo padre Erminio, suocero del 28enne Domenico Assinnata.