Scandalo rifiuti, licenziato il funzionario Orazio Fazio Corruzione e «totale asservimento a ditta fornitrice»

Licenziato senza preavviso il funzionario del Comune di Catania Orazio Fazio. Finisce così, per via dell’inchiesta Garbage affair della procura di Catania, la sua carriera a Palazzo degli elefanti. Fazio, ex responsabile del servizio di Nettezza urbana, è accusato di corruzione e turbata libertà degli incanti. Secondo la magistratura, infatti, avrebbe favorito l’imprenditore Antonio Deodati, patron della romana Ecocar, nell’ottenimento del servizio di spazzamento e raccolta dell’immondizia a Catania. In cambio avrebbe ottenuto viaggi, computer e smartphone.

Un provvedimento disciplinare del 9 agosto sancisce il licenziamento dell’ex fedelissimo dell’ex sindaco Enzo Bianco, ulteriore definitivo passaggio dopo il provvedimento dirigenziale dello scorso marzo che lo aveva sospeso dal servizio e dalla retribuzione. Le motivazioni di difesa di Fazio non sono apparse sufficienti  a giustificarne la condotta. Nel documento si legge che davanti alla «totale lesione del rapporto fiduciario» con l’ente non si può più tornare indietro. Anche perché, come precisato dal Tribunale della Libertà, «alla luce delle condotte realizzate, appare evidente che (Fazio, ndr) non manifesta remora alcuna a strumentalizzare per il proprio tornaconto privato». Fra le altre considerazioni fatte dalla direzione Risorse umane c’è «la totale impossibilità di prosecuzione del rapporto di lavoro in quanto da un’autonoma valutazione dei fatti indicati nelle ordinanze, è accusato di eventi corruttivi particolarmente gravi, valutabili sul piano disciplinare a prescindere dall’emissione di sentenza definitiva, da cui si evidenzia il totale asservimento a una ditta fornitrice dell’Ente». Fatti giudicati gravi da Palazzo degli elefanti che «rendono necessario un giudizio di assoluta non prosecuzione del rapporto di pubblico impiego, avendo l’interessato causato notevole discredito all’immagine dell’ente». 

Il blitz Garbage affair era scattato nella notte tra il 15 e il 16 marzo scorso, scoperchiando un presunto sistema di corruzione nella gestione della raccolta della spazzatura a Catania. Al centro dell’inchiesta c’è il mini-bando da 106 giorni e 12 milioni di euro realizzato dall’amministrazione Bianco per assegnare temporaneamente il servizio di igiene urbana in città. Tutto in attesa che si svolgesse la gara settennale da 350 milioni di euro, andata deserta già tre volte. Per gli uffici di piazza Verga, le violazioni sarebbero cominciate già al momento della selezione delle ditte: da un lato, la mancata esclusione dalla gara della ditta Ecocar (che con Ipi, in passato sotto interdizione antimafia, condivide parte della proprietà); dall’altro la mancata erogazione delle penali per la cattiva esecuzione del contratto. Sanzioni amministrative passate da 3600 euro a oltre centomila, dopo gli approfondimenti di MeridioNews.

Intanto è di ieri l’ordinanza sindacale di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati e altri servizi di igiene pubblica della città di Catania con cui l’amministrazione dispone alle imprese Senesi ed Ecocar di proseguire i servizi dal 30 agosto fino al prossimo 16 settembre. Ancora una proroga dunque che, questa volta, ha una durata di 18 giorni per un importo complessivo di 2.104.865,00 euro (comprensivo di oneri per la sicurezza e di Iva).


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