Caos rifiuti, i motivi dei ritardi nella raccolta Attivo numero per le segnalazioni WhatsApp

Il confine tra Cibali e Nesima, ampie zone nei pressi di via Milo, via Eleonora d’Angiò, diverse porzioni di città in cui è attiva la raccolta differenziata porta a porta. Solo alcune delle aree in cui gli accumuli di spazzatura fanno ancora bella mostra di sé tutto attorno ai cassonetti stracolmi (dove ci sono). La prima settimana della raccolta dei rifiuti targata Dusty non somiglia per niente alla luna di miele attesa dai cittadini. E di motivi, stando a quanto riferito da diversi operai della nettezza urbana, sono diversi. Uno su tutti, la mancata erogazione dello stipendio del mese scorso, che ancora non è stato accreditato nelle tasche degli oltre 700 lavoratori impiegati nell’igiene urbana cittadina. Cosa che non li spingerebbe a lavorare a pieno regime. «Il bonifico è stato fatto», dichiara a MeridioNews l’assessore all’Ecologia Fabio Cantarella. Nonostante le rassicurazioni, però, c’è già chi minaccia di scendere in piazza nel pomeriggio di oggi. La chiamata alle armi viaggia via WhatsApp e lo dice chiaramente: «Soldi non ce n’è, venite tutti». Se i lavoratori decidessero di incrociare le braccia, la tabella di marcia prevista dalla ditta sarebbe impossibile da rispettare: entro il fine settimana, dicono da Dusty, la città sarà pulita.

«Non chiamiamoli disservizi», attacca subito la titolare dell’impresa Rossella Pezzino De Geronimo. «Abbiamo ereditato un accumulo di rifiuti che andava avanti da mesi e che è esploso quando, negli ultimi due giorni, gli operatori non si sono presentati a lavoro». Fatto per cui Rodolfo Briganti, rappresentante legale di Senesi, ha inviato una lettera prendendo le distanze dall’immobilismo dei dipendenti. E a seguito del quale il Comune di Catania ha inviato un esposto alla procura della Repubblica e avviato un’indagine interna per verificare se, anche negli uffici comunali, qualcosa non abbia funzionato. «Allo stato attuale, non mi risulta che ci siano dipendenti che non si sono presentati in servizio – sostiene Pezzino – Senza contare che la nostra richiesta di aprire la discarica della Sicula trasporti alle quattro del mattino anziché alle cinque non ha dato nessun esito». 

L’obiettivo era di permettere agli autocompattatori di conferire in discarica un’ora prima del normale, consentendo così un ciclo continuo di mezzi che si occupassero della raccolta in città nelle prime ore della mattinata. Così, però, non è stato. A questo si è aggiunta un’altra limitazione: la chiusura anticipata, ieri, dell’impianto di stoccaggio della spazzatura dovuta alla morte di Giuseppe Leonardi, fondatore della Sicula trasporti. «Le difficoltà si sono sommate – continua Pezzino – C’è da aggiungere che abbiamo dovuto formare i lavoratori: metodo di lavoro nuovo, mezzi nuovi, nuove procedure. C’è un detto che dice che le masserie si costruiscono in 40 giorni, io chiedo solo di arrivare a questo fine settimana per mettere a regime il servizio». In altri termini: smaltire il vecchio è complicato e farlo in tutta la città contemporaneamente ancora di più. 

Sulle voci secondo le quali i mezzi attualmente in servizio siano insufficienti di numero o troppo piccoli per contenere la mole di spazzatura del capoluogo etneo, la risposta è secca: «Sono tecnologicamente adeguati, se avremo bisogno di noleggiarne altri lo faremo». È arrivata a Catania, intanto, la nuova direttrice del servizio: si tratta di Valentina Sanfelice di Bagnoli, super-manager proveniente da Napoli, a cui spetterà il compito di mettere ordine in un servizio che, in questi giorni, è stato organizzato dai coordinatori degli operatori ecologici. E con una citazione salviniana Pezzino aggiunge: «La pacchia è finita». Da domani dovrebbe essere attivo un numero per le segnalazioni via WhatsApp direttamente all’impresa: 351 2152778. «Non servirà soltanto per indicare dove la spazzatura è stata raccolta male – prosegue l’imprenditrice – I cittadini potranno mandarci le foto dei nostri operatori ecologici fermi al bar anziché lavorare. O quelle di chi conferisce in modo abusivo. Vorremmo anche un rinforzo positivo: ci segnalano un problema, noi lo risolviamo e magari ce lo scrivono. Vogliamo una città pulita, e vogliamo renderla tale in modo etico. Stiamo facendo del nostro meglio».


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