Terremoto, più di duecento richieste di sopralluogo A Biancavilla almeno un milione e mezzo di danni

Non si arresta lo sciame sismico nel territorio sud occidentale dell’Etna. Sono cinque i terremoti registrati dai sismografi dell’Ingv dalle 7.24 di oggi. Scosse non percepite dalla popolazione. Le prime due a distanza di due minuti l’una dall’altra, con epicentro Ragalna, con una magnitudo 2.2 e 2.0. Alle 7.33 e alle 7.38 gli strumenti hanno registrato una scossa di magnitudo 1.9 con epicentro Biancavilla e profondità in entrambi i casi di 29 chilometri. Alle 7.48 nuovamente a Ragalna una scossa di magnitudo 2.4 e profondità 28 chilometri. Mentre il tremore non si placa, continua la conta dei danni nei Comuni colpiti dal terremoto delle 2.34 di sabato, tra Biancavilla e Santa Maria di Licodia. I controlli proseguono ed emergono nuove criticità strutturali. A Biancavilla si parla di almeno un milione e mezzo di euro di danni. Dal conteggio è escluso, ovviamente, il report sulle abitazioni private.

Il sindaco Antonio Bonanno ha, intanto, firmato l’ordinanza sindacale di chiusura per inagibilità strutturale anche per la chiesa di San Gaetano. Sono così tre gli edifici resi inagibili dal terremoto: bisogna aggiungere la Basilica della Collegiata e la chiesa dell’Idria. Altre criticità sono state riscontrate in alcuni locali di Villa delle Favare, inclusa la biblioteca, motivo per il quale la struttura è stata momentaneamente interdetta al pubblico. Resta in vigore l’ordinanza di chiusura della scuola media Luigi Sturzo, dei plessi elementari Grassura, Guglielmo Marconi e San Giovanni Bosco. Per quest’ultimo era prevista la riapertura, ma una lieve scossa domenicale è bastata a provocare ulteriori lesioni. L’amministrazione comunale e i dirigenti scolastici stanno provvedendo, insieme, a definire il calendario dei doppi turni. A Biancavilla, finora, sono oltre 250 le richieste pervenute dai cittadini per la realizzazione di un sopralluogo tecnico. Un centinaio di case sono già state visionate e presentano lesioni e crepe, ma nessuna è stata dichiarata inagibile.

A Santa Maria di Licodia la paura è stata tanta. Si sono registrati crolli a Palazzo Ardizzone, sede della biblioteca comunale, ed è stato dichiarato inagibile il primo piano. Stessa sorte è toccata alla stanza del sindaco, nel palazzo di città di piazza Umberto. La Torre di Calafato, la cui collocazione temporale è ancora incerta, è andata distrutta. Nel Comune licodiese sono 78 le istanze di sopralluogo tecnico presentate, di cui 43 allo stato attuale espletate. Due le abitazioni dichiarate inagibili del tutto, mentre altre quattro soltanto parzialmente. A Ragalna il sindaco Salvo Chisari ha comunicato che nelle due chiese cittadine sono state riscontrate delle criticità. La chiesa di Santa Barbara registrati problemi al tetto e, di conseguenza, la parrocchia resta interdetta; la chiesa della Madonna del Carmelo, invece, presenterebbe dei danni al campanile. 

Ad Adrano è stata dichiarata inagibile la chiesa di San Pietro. I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza la facciata, rimuovendo il basamento in pietra che sosteneva la croce. La scossa ha fatto crollare all’interno un sostegno in marmo della mensa dell’altare maggiore e prodotto crepe nelle pareti. Danneggiato anche il basamento su cui è posto l’Angelo segnavento in cima al campanile. Tutte le attività pastorali e le funzioni religiose sono state trasferite nella vicina chiesa del Rosario. Danni più lievi hanno riportato altri due importanti edifici religiosi di Adrano, la chiesa Madre e quella di San Francesco. Chiusa un parte della scuola Patellaro dopo un sopralluogo eseguito ai pompieri. A Paternò, infine, da oggi le scuole sono state riaperte all’utenza.


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