Le voci e i danni nei territori sferzati dall’alluvione «Non so descrivere la paura, mai nulla del genere»

«Ho rischiato? Mi cacai ‘i ‘ncoddu, ve lo dico in catanese». Riesce perfino a scherzare, all’ora di pranzo, un commerciante di pesce rimasto bloccato nei pressi della Catania-Gela, in territorio di Scordia. Ma poche ore prima se l’era vista davvero brutta. Quando su quel territorio si è riversata una violenta alluvione. «Dovevo andare a San Michele di Ganzaria – spiega l’uomo – ma siccome non si poteva passare di là, allora sono tornato indietro, mi sembrava che da qua potessi passare». E invece non si poteva affatto transitare. Una situazione spaventosa: acqua ovunque. «Non mi era mai successa una cosa del genere, le ho sempre viste in tv queste cose, ma dal vivo è un’altra cosa, non si può descrivere la paura che uno ha». 

Ancora a Scordia, dalla strada che costeggia il camposanto è saltato completamente l’asfalto, e al suo posto scorre un abbondante torrente. «Tutto ciò è scandaloso – si sfoga un agricoltore del posto – nel 2018 si vedono ancora queste cose, i fiumi chiusi dai detriti. E si distruggono i sacrifici di una vita. La causa – continua l’uomo – non la so, ma penso che non sia colpa solo dell’acqua. Perché se la pioggia di una notte fa così, nei luoghi dove piove per settimane come si fa?». Sulla strada di collegamento tra la Sp 389 e la strada statale 417 si è riversata una fiumana di fango e detriti, ben oltre il livello del guardrail. Danni e allagamenti anche al villaggio statunitense di Sigonella, dove i giardini si sono trasformati in un autentico lago.


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