Acireale, verbale sul pavone copiato da MeridioNews La replica: «Era una visita guidata, analogie naturali»

«Non è affatto vero che, come è uscito fuori dagli articoli di giornale, le commissioni vanno a guardare il pavone e basta». Era la mattina del 29 aprile 2015 quando l’allora presidente del consiglio comunale di Acireale, Rosario Raneri, cercava di fare da parafulmini ai colleghi finiti nel mirino dell’indignazione popolare seguita alla vicenda gettonopoli. A distanza di un anno dall’archiviazione del gip del tribunale di Catania, che ha fatto cadere per i consiglieri della passata sindacatura l’accusa di truffa, sbuca però quella, senz’altro più lieve, di essere stati comunque dei copioni.

Ad avanzarla è una lettrice che ha segnalato al nostro quotidiano un fatto quantomeno grottesco. Ma prima occorre fare un passo indietro: nella primavera di tre anni fa, il Movimento 5 stelle – all’epoca senza rappresentanza politica nel consesso civico e oggi a guida dell’amministrazione comunale – insieme alla Putia del bene comune e Officina Acireale avevano gridato allo scandalo per i contenuti di diversi verbali delle commissioni consiliari. Riunioni che al tempo garantivano gettoni da oltre 60 euro a ogni consigliere e più di 40 ai segretari verbalizzanti. La querelle finì nelle stanze della procura di Catania che ha indagato per poi, a settembre dell’anno scorso, chiedere e ottenere, dopo un primo rigetto da parte del gip, l’archiviazione per tutte le persone coinvolte. Politici e dipendenti comunali. 

Tra le vicende finite nel mirino dell’opinione pubblica, c’era stata la visita a una fattoria didattica che aveva visto protagonisti i componenti della quarta e della quinta commissione. Alcune frasi contenute nelle tre pagine del verbale furono riprese anche dalla stampa nazionale. Come quella sull’esibizione da parte del pavone. «I componenti si soffermano in particolar modo davanti la gabbia del pavone, uno tra i tanti, che fa la ruota e accenna qualche passo della caratteristica danza della sua specie», si legge. Parole che prestarono il fianco all’ironia collettiva e agli attacchi sui presunti sprechi della politica, ma su cui come detto la procura non ha ravvisato profili di colpevolezza. Riportando tutta la vicenda sul piano etico. 

Quella storia torna improvvisamente d’attualità grazie all’attenzione di una lettrice di questo quotidiano. La frase sulla ruota dle pavone, infatti, sembra essere presa quasi per intera da un articolo pubblicato nel 2012 da Ctzen, testata da cui poi è nato MeridioNews. A firmarlo l’attuale direttora Claudia Campese, che si era recata nella struttura per trarne un racconto di un’attività che in quegli anni si stava sempre più diffondendo. Un testo che mai avrebbe immaginato di potere ispirare un documento ufficiale, valido a certificare l’attività politica di dieci consiglieri, giustificandone i compensi. Confrontando il verbale e l’articolo giornalistico si scopre peraltro che l’articolo è stato copiato quasi per intero: parole e punteggiatura identiche, così come i virgolettati del titolare Gianni Samperi. Oltre alla ruota del pavone si trovano i riferimenti al gufo «che non so a chi lasciare in eredità perché vive anche 80 anni e questo è ancora giovane», ai tacchini che «ti seguono mentre cammini e quelli ancora piccini, in gabbia perché troppo inesperti per difendersi dai predatori». Fino all’asino «che rischiava la vita per il brutto carattere della collega» e al rimando a Esopo. Discorso identico per la descrizione delle attività compiute in collaborazione con l’Asl di Acireale e le riflessioni di Samperi sui motivi che lo avevano spinto a lasciare il lavoro in banca. 

A redigere il verbale è stato l’impiegato comunale Giuseppe Fornito. Che assicura di non potere essere accusato di plagio. «Escludo di avere copincollato un testo trovato su internet – dichiara oggi l’impiegato -. Forse dopo avere preso degli appunti sul posto, arrivato in ufficio ho preso spunto da altre informazioni rintracciate su internet». Un supporto che però non inficierebbe la validità di quanto riportato. «La commissione si riunì e ci sono i testimoni, le cose contenute nel verbale si sono verificate e comunque – sottolinea Fornito – quel testo è stato sottoposto ai consiglieri che lo hanno firmato, condividendone evidentemente i contenuti e la forma».

In calce al verbale c’è anche la firma di Francesca Messina, all’epoca presidente della quinta commissione. «È sorprendente l’interesse che, a distanza di quasi quattro anni, riveste ancora il sopralluogo effettuato presso l’azienda agricola Fossa dell’acqua – dichiara l’ex consigliera – Ritengo, comunque, che questa possa essere l’occasione per fornire definitive delucidazioni: si è trattato di una visita guidata e, pertanto, viene seguito un cliché, secondo un percorso abituale in cui si ripete lo stesso schema. Non c’è da meravigliarsi, conseguentemente, che la descrizione abbia ampie similitudini ed analogie». Messina poi coglie l’occasione per sottolineare che, polemica politica a parte, quell’incontro non fu fine a se stesso. «Ha dato via ad una serie di provvedimenti con riflessi di rilievo sulla collettività, al mondo scolastico e a quello ambientale – prosegue -. Tra questi ricordo la mozione firmata con la collega Bonanno in merito alla salvaguardia del territorio comunale dall’uso di diserbanti chimici negli interventi di controllo e di difesa fitosanitaria, il seminario su ambiente e alimentazione, gli incontri nelle scuole e un protocollo d’intesa con Aiab Sicilia riguardante la valorizzazione dell’agricoltura biologica».

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