Aci Catena, i netturbini sono sul piede di guerra «Zero straordinari se non ci pagano gli stipendi»

«I dipendenti stanno attraversando un brutto periodo, non percepiscono lo stipendio da un mese: se le cose continuano così daremo il via alle proteste». Con queste parole Concetto Viglianisi, sindacalista della Cgil, parla a nome di tutti i 29 netturbini che svolgono il servizio di nettezza urbana ad Aci Catena. Gli operai sono sul piede di guerra perché da un mese non ricevono le proprie spettanze. La motivazione deriverebbe dal fatto che la Ef servizi ecologici, ditta che gestisce il servizio ad Aci Catena, non è in regola confronti dell’ufficio delle Entrate, per via della situazione debitoria. A confermare la questione è il vicesindaco e assessore all’Ecologia Giovanni Pulvirenti: «I disagi che stanno riscontrando i dipendenti non può risolverli solo il Comune, ma tocca alla ditta – afferma Pulvirenti -. Fin quando il debito non sarà estinto, qualsiasi mandato faremo verrà assorbito dall’ufficio di riscossione».

Il servizio di raccolta fino a oggi si è svolto in maniera regolare, ma gli operai sono decisi a protestare. È fissata per domani un’assemblea sindacale «in cui ci riuniremo con i dipendenti per decidere le ulteriori azioni da intraprendere – dice il sindacalista Viglianisi -, inoltre siamo decisi a non svolgere più ore di straordinario». I disservizi legati alla raccolta dei rifiuti erano partiti già nella giornata di martedì, quando, a causa della chiusura temporanea della discarica Sicula trasporti, piattaforma di Lentini che riceve la metà dei rifiuti indifferenziati prodotti in Sicilia, il Comune non ha potuto raccogliere l’immondizia. «Il Comune ha annunciato i disservizi attraverso un comunicato, anche in televisione, facendo capire che le problematiche erano causate soltanto dalla chiusura delle discarica – continua Viglianisi -, ma non ha parlato dei problemi che stanno attraversando i dipendenti». La discarica di Sicula trasporti, chiusa per aver raggiunto la capienza massima di rifiuti – parliamo di 315mila tonnellate di immondizia -, sarà aperta almeno fino al 10 dicembre grazie a una proroga della Regione, che ha messo una pezza sulla problematica. Tutto fino a quando non arriverà la riforma sulla gestione regionale dei rifiuti annunciata dal governatore Nello Musumeci: il provvedimento dovrebbe mirare a un piano provinciale.

Intanto continua il momento buio della Ef servizi ecologici. L’azienda di Misterbianco che svolge servizio ad Aci Catena dal 2015 attualmente si trova in liquidazione e sotto gestione straordinaria. La ditta in questi anni ha dovuto fare i conti con le interdittive antimafia: il proprietario Vincenzo Guglielmino è stato coinvolto prima nell’inchiesta Piazza pulita, con l’accusa di aver agito per conto del clan Trigila nel Siracusano. Successivamente è stato interessato dal blitz Gorgoni, sui rapporti tra le imprese dei rifiuti, i clan mafiosi e la politica locale: operazione in cui è stato coinvolto pure l’ex sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano. Non ultimo poi il fatto accaduto un mese fa, quando la società è stata cancellata dall’Albo nazionale delle imprese di natura ambientale: problema poi rientrato attraverso un decreto cautelare emesso dal Tar di Catania.

Il Comune, da parte sua, attende i provvedimenti da parte della Regione per quel che riguarda il futuro. «I rifiuti indifferenziati sono stati raccolti e il lavoro va avanti – afferma Giovanni Pulvirenti -. Il Comune farà la sua parte: noi abbiamo dato mandato ai pagamenti, quello con l’agenzia delle entrate è un problema che deve risolvere la ditta. Intanto attendiamo novità da Palermo».


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