Rifiuti, disastrosi i dati della differenziata in città Catania Bene Comune: «Privatizzazione è fallita»

Ancora brutti numeri per la raccolta differenziata nel Comune di Catania. Il capoluogo etneo aveva già la maglia nera nel report fatto dall’ufficio speciale per la raccolta differenziata nel mese di luglio. Disastrosi i mesi di settembre e ottobre con un piccolissimo incremento registrato nei primi dieci giorni di novembre. I dati, resi noti dalla direzione Ecologia e Ambiente dell’ente comunale etneo dopo una richiesta di accesso agli atti di Catania Bene Comune, mostrano che a settembre la raccolta differenziata è scesa al 5,61 per cento. Nei primi 17 giorni del mese – durante la gestione delle aziende Ecocar Senesi e della raccolta diretta del Comune – i risultati sono il 4,18 per cento per l’area gestita da Ecocar, il 18,29 per cento per la piccola area gestita da Senesi e il 2,09 per cento per la raccolta diretta da parte del Comune.

«Inquietante il dato del 2 per cento – dicono da Catania Bene Comune – in quanto tale dato si riferisce alla zona dove è attivo il servizio di differenziata porta a porta. Catania è l’unica città del mondo dove con il porta a porta si raccolgono il 98 per cento di rifiuti indifferenziati. Uno schiaffo all’intera città di cui si deve fare carico l’amministrazione comunale ma anche tutti i cittadini».

Negli ultimi 13 giorni di settembre è subentrata nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti la società Dusty con un subappalto alla società Energeticambiente, società unica a presentarsi per la gara ponte di 130 giorni. I dati di questi ultimi giorni di settembre evidenziano una raccolta differenziata ancora peggiore rispetto alla gestione precedente: il 4,48 per cento nell’area gestita da Dusty e il 3,82 per cento nell’area gestita da Energeticambiente, ovvero la sesta municipalità.

A ottobre si tocca il 6,76 per cento, mentre nei primi dieci giorni di novembre si arriva al 7,55 per cento. «Un risultato enormemente al di sotto delle aspettative dell’amministrazione comunale che aveva definito l’obiettivo del 30 per cento entro l’anno e degli annunci della titolare della società Dusty che ha in gestione l’appalto più ghiotto d’Italia nella raccolta dei rifiuti». Dati drammatici che «l’amministrazione comunale non può permettersi di sottovalutare. La buona volontà, le belle parole e le iniziative di facciata non bastano più. Perseverare in un sistema di raccolta dei rifiuti privatizzato è fallimentare – aggiungono da Catania Bene Comune – e rischia di costare carissimo alla città, già in dissesto. Non si tratta solo delle penali che arriveranno dalla Regione ma anche della qualità della vita in città, condannata a convivere con la sporcizia».

Per Catania Bene Comune l’unica soluzione possibile è «rivoluzionare il sistema di gestione dei rifiuti, innanzitutto ripubblicizzando il servizio attraverso una società comunale che riesca a modulare in maniera attenta e puntuale la raccolta e la pulizia della città. Occorre ridurre la produzione di rifiuti, incentivare il riuso, introdurre tariffe puntuali sulla differenziata. Ciò – concludono – potrà realizzarsi solo con un controllo diretto dei cittadini, attraverso una società pubblica di gestione dei rifiuti».


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