Chi era l’autore dell’omicidio-suicidio di Paternò Teneva un’arma in casa perché amava la caccia

Una famiglia normale. Sono le voci rotte dei familiari e dei vicini di casa a restituire un’immagine in vita del 34enne Gianfranco Fallica, della moglie, la 35enne Vincenza Palumbo, e dei loro figli, che avevano 6 e 4 anni. L’uomo, nella notte tra venerdì e sabato, avrebbe utilizzato una pistola calibro 22, che possedeva regolarmente, per uccidere la donna e i due bambini, poi si sarebbe suicidato. Le fonti ascoltate da MeridioNews compongono però la diapositiva di una famiglia normale, tranquilla. Mai un litigio eclatante, mai problemi di alcun tipo con il vicinato. I due erano sposati da 7 anni. Otto anni fa erano andati a vivere insieme nell’appartamento su due livelli acquistato in via Libertà, che avevano inoltre ristrutturato. 

Gianfranco Fallica, consulente finanziario titolare di un’agenzia che aveva aperto i battenti all’inizio di settembre, era un appassionato di caccia. Sarebbe questa la ragione per cui teneva in casa la calibro 22 che ha finito per dare la morte a lui e ai suoi stessi cari. Fino alla nascita del primo figlio possedeva anche due cani, che teneva in terrazzo. Poi l’arrivo della prole lo aveva convinto a rinunciare alla caccia. Il 34enne aveva così deciso di cambiare passatempo, e di dedicarsi alla pesca sportiva. Venerdì si era recato regolarmente al lavoro, fino alla sera: chi lo ha incontrato non avrebbe notato niente di diverso dal solito. In una dichiarazione rilasciata oggi pomeriggio all’Ansa, suo cugino Paolo Bruno ha escluso che il ragazzo attraversasse un periodo difficile – tanto meno una fase di depressione – per ragioni di natura economica, definendolo «un ragazzo speciale, di sani principi». 

Vincenza Palumbo lavorava in un call center. Impiego che aveva lasciato per dedicarsi a tempo pieno ai due figli maschi. Il più piccolo, di 4 anni, andava all’asilo, mentre il maggiore, di 6, frequentava il primo anno delle scuole elementari. A ritrovare i quattro cadaveri, in camera da letto, sarebbe stato il padre della donna, che disponeva di una copia delle chiavi di casa. L’uomo avrebbe poi allertato i carabinieri. Secondo una prima ricostruzione, i corpi di Vincenza e dei bambini erano adagiati sopra il letto, mentre quello di Gianfranco Fallica si sarebbe trovato riverso a terra. Con accanto la pistola. 

Le salme di Fallica e della moglie sono state trasportate all’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania. I corpi dei due bambini, invece, si trovano adesso all’ospedale Vittorio Emanuele. Le ragioni che hanno animato l’uomo rimangono un mistero. Anche su questo sta lavorando la procura di Catania, che ha disposto l’autopsia sui corpi e avviato un’indagine curata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Salvatore Distefano. Frattanto il sindaco Nino Naso, che si è recato sul posto, ha già annunciato che Paternò osserverà il lutto cittadino


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