Unict, concorso sospetto a Lingue Il Tar accoglie il ricorso di un ricercatore

All’Università di Catania c’è un concorso per un posto da ricercatore in Storia Contemporanea che sta facendo molto discutere. Si tratta di un contratto per attività di didattica e di ricerca alla facoltà di Lingue e letterature straniere di Ragusa, della durata di tre anni prorogabile per altri due. Una rarità vista l’aria claustrofobica che si respira nelle università italiane. Tra i numerosi candidati, provenienti da atenei non solo siciliani, ha vinto Melania Nucifora, ricercatrice con laurea in Architettura, che dal 2005 collabora con il dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania. Il risultato, però, è stato impugnato davanti al Tar dal secondo classificato, Giambattista Scirè, ricercatore all’università di Firenze.

«Contestiamo la congruità dei titoli della vincitrice rispetto al settore disciplinare oggetto del bando» spiega l’avvocato Fabrizio Traina, che insieme a Giovanna Scalambrieri difende Scirè. Poche settimane fa il Tribunale amministrativo di Catania ha accolto il ricorso e ha chiesto alla commissione di riesaminare i titoli di studio «riferendoli alle puntuali prescrizioni contenute nell’art. 11/A3: Storia Contemporanea, del decreto ministeriale 29.7.2011 336».

Il Tar in pratica rimanda alle indicazioni del Ministero che determinano le differenze tra i vari settori concorsuali: se il bando di concorso si riferisce al settore di Storia Contemporanea è possibile che una ricercatrice con laurea in Architettura superi chi possiede un dottorato in Studi Storici sull’Età moderna e contemporanea? Il Tar, con ordinanza del 22 marzo, dispone un periodo di venti giorni entro il quale la commissione giudicatrice dovrà esprimere un nuovo parere.

La commissione è composta dai professori Simone Neri Serneri, dell’Università di Siena, Luigi Masella, dell’ateneo di Bari, e Alessandra Staderini, dell’Università di Firenze, scelti dal rettore Antonino Recca. I tre docenti, basandosi sulla valutazione dei titoli (punteggio massimo 30 punti) e delle pubblicazioni (massimo 70 punti) dei candidati, hanno selezionato in un primo momento sei candidati che hanno sostenuto una «discussione pubblica con la commissione».

Alla fine Nucifora ha ottenuto 89.3 punti, contro gli 86.45 di Scirè. A fare la differenza proprio il punteggio assegnato ai titoli dei due candidati: la commissione ha assegnato 26.3 punti alla vincitrice, 16.45 al secondo classificato. Tra i criteri di selezione predeterminati dal bando, il dottorato di ricerca costituiva titolo non indispensabile ma «preferenziale», a cui venivano assegnati tuttavia al massimo quattro punti.

La professoressa Nucifora negli ultimi anni ha insegnato al Master in Storia e analisi del territorio, coordinato dall’ex preside della facoltà di Lettere Enrico Iachello, appena eletto nel nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo catanese. Il 15 marzo la docente ha regolarmente iniziato le lezioni del corso di Storia contemporanea alla facoltà di Lingue di Ragusa. Ma, in attesa del nuovo parere della commissione giudicatrice, nella comunità accademica, tra docenti e ricercatori è forte il malumore.  «Avremmo molte cose da dire – precisa l’avvocato Traina – ma preferiamo aspettare il responso che dovrebbe arrivare entro mercoledì della prossima settimana. Certo, apparirebbe strana una riconferma dell’esito della procedura perché non sarebbe conforme al parere del Tar».

 

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