Terremoto, i primi passi dopo il vertice in prefettura «Valutare ospitalità in alberghi per chi è senza casa»

Evitare la tendopoli. È stato questo l’imperativo durante il tavolo tecnico in prefettura di questa mattina. E infatti così sarà. Come confermano dal Comune di Zafferana Etnea, nel pomeriggio. Nell’immediato la soluzione da prendere in considerazione sarà quella di ospitare gli sfollati nelle palestre delle scuole e, intanto, capire le disponibilità delle strutture ricettive dei territori. Sono questi i primi passi alla conclusione dell’incontro alla prefettura di Catania con il capo del dipartimento della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli che, accompagnato da un team di esperti, ha fatto il punto delle situazione poche ore dopo il terremoto di magnitudo 4.8 che ha colpito il Catanese. Pianificare gli interventi di assistenza alla popolazione e di verifica dell’agibilità degli edifici. Questi i due temi principali del vertice con il comitato tecnico-scientifico presieduto dal prefetto Claudio Sammartino, cui hanno partecipato anche i sindaci dei sei Comuni coinvolti (Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina), l’assessore alla Salute Ruggero Razza e il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti.

«Ognuno di noi ha specificato le criticità dei propri territori – racconta a MeridioNews Giovanni Di Prima, vicesindaco di Zafferana Etnea – La preoccupazione principale è quella di avere un piano per allocare le persone la cui casa è stata dichiarata già inagibile». «La zona rossa da noi coinvolge 2.850 persone ma – aggiunge il primo cittadino – non è ancora possibile dire per quanti di questi cittadini ci sarà la necessità di restare fuori dalle proprie abitazioni, perché i sopralluoghi sono ancora in corso e c’è ancora una fila incredibile fuori dallo sportello che abbiamo predisposto negli uffici comunali per le segnalazioni su crolli e crepe». Al momento, sono oltre seicento le richieste avanzate dai residenti per il controllo di abitazioni tra le tre frazioni più colpiste del Comune di Zafferana (Fleri, Pisano e Poggio Felice).

Un tavolo generale cui ne seguiranno altri più tecnici e specifici suddivisi per aree tematiche. A coordinare quello per valutare l’ospitalità alberghiera e in altre strutture degli sfollati è la Regione che sta anche approvvigionando cento tende da campeggio per eventuali necessità. Una prima soluzione immediata e a breve termine sarà quella di mettere a disposizione gli spazi delle palestre di alcuni istituti scolastici (la scuola elementare di Fleri e il circolo didattico Matteo Maglia di Zafferana Etnea). «Siamo verificando anche la disponibilità degli alberghi. L’obiettivo – conclude il vicesindaco Di Prima – è cercare di evitare di fare la tendopoli al campo sportivo perché siamo in pieno inverno e le persone soffrirebbero molto per le escursioni termiche». 

Stabilita la strategia di intervento, parlare di numeri è ancora difficile anche se ogni Comune si sta attrezzando per fornire i propri alla fine dei sopralluoghi per i controlli di agibilità. «I primi dati certi, si avranno solo in serata», specifica Nello Oliveri, sindaco di Aci Catena. «Era importante fare subito un punto operativo e discutere un iter condiviso per dare sostegno alle popolazioni più colpite». 

Presente in prefettura anche il primo cittadino di Acireale, Stefano Alì. «Da noi abbiamo già avuto 130 richieste di controlli a immobili e, almeno per il momento, sono già una trentina le persone che hanno bisogno di ospitalità perché le loro case sono state dichiarate inagibili». Danni si sono registrati anche a chiese e scuole «ma per ora, visto che ci sono le vacanze natalizie, stiamo dando priorità agli immobili privati perché l’urgenza è trovare una sistemazione adeguata per tutti i cittadini». Per le strutture inagibili, di certo, i tempi di sistemazione e ricostruzione saranno lunghi per cui occorrono delle soluzioni più definitive rispetto a una prima accoglienza nelle palestre delle scuole (ad Acireale sarà quella dell’istituto Galileo Galilei). «Si sta ragionando – aggiunge Alì – su delle convenzioni con strutture turistico-ricettive e alberghiere private a spese della protezione civile nazionale». 

Anche a Valverde si contano i danni: «dalle verifiche effettuate si sono riscontrate delle micro lesioni della chiesa della Misericordia e della scuola Sant’Anna», fa sapere il sindaco Angelo Spina. Danni simili sono stati appurati anche in edifici privati, lesioni pure alle mura perimetrali di strutture in muratura e ai muri di recinzioni di vari terreni. A essere segnalato è stato anche un dissesto della strada provinciale all’altezza tra via Casalrosato e via Sagona. Ulteriori verifiche continueranno domani.

Il bilancio dei feriti è di dieci persone che sono ricoverate in ospedale in codice giallo. La più grave è una signora di oltre ottant’anni, con una frattura. Allo stato attuale, nessuno sarebbe in pericolo di vita. In particolare, il pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania ha gestito sei casi: due codici gialli per ferite dovute alla caduta di calcinacci e altri oggetti: una 70enne di Pennisi (frazione di Acireale) con fratture costali, contusioni e schiacciamento toracico e lombare; un 71enne della zona di Fleri (Zafferana Etnea) con un trauma cranico non commotivo. Gli altri quattro sono codici verdi per condizioni di shock


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